Rigenerazione cittadina

Una roadmap per rendere finalmente operativo il Parco del Mar Piccolo

25 Ott 2024

di Silvano Trevisani

Una roadmap per rendere finalmente operativo il Parco del Mar Piccolo a quattro anni dal varo della legge istitutiva regionale. È quella che hanno tracciato i numerosi partecipanti all’incontro promosso dal consigliere comunale Gianni Liviano, che del parco fu l’ideatore quando era consigliere regionale. E forse finalmente siamo alla vigilia di una svolta tanto attesa da un’intera comunità. Che deve ben comprendere che accanto agli obblighi ovviamente legati alla realizzazione del parco, vi sono vantaggi anche individuali oltre che collettivi. Un incontro proficuo che ha visto il coinvolgimento, all’Acclavio, di circa 150 partecipanti attivi, tra i quali anche autorevoli rappresentanti istituzionali, come l’assessore al Turismo, Gianfranco Lopane, il commissario per le bonifiche, Antonio Felice Uricchio, il dirigente regionale del settore agricoltura Gianluca Nardone, il sindaco di San Giorgio Ionico, Mino Fabiano. Un’idea azzeccata quella di Liviano, di dividere i partecipanti i cinque gruppi di studio, che hanno analizzato i vari aspetti della complessa questione del parco. Dopo quattro anni, infatti, non vede ancora profilarsi la costituzione dell’ente gestore, fondamentale per l’avvio dei processi e delle attività che al parco fanno capo. In questo modo tutti i partecipanti, tutti fortemente motivati e a loro volta rappresentanti di interessi di categorie, associazioni, professioni, enti, istituti scolastici o semplici cittadini particolarmente interessati, hanno potuto dare il proprio contributo, esprimere il proprio parere.

I lavori di gruppo

A conclusione dei lavori di gruppo, con una perfetta tempistica, i coordinatori hanno riferito le conclusioni relative alla specifica questione trattata. E dopo è toccato ai “decisori” esprimere la propria posizione, avanzare le proposte operative.
Non è facile riassumere le numerose sollecitazioni e indicazioni, ma ne ricordiamo alcune particolarmente rilevanti, a nostro parere. È importante che il parco del Mar Piccolo non faccia la fine del parco delle gravine, fermo da 13 anni; sarebbe utile costituire un comitato unico, valorizzando anche i privati. Oltre ai sei Comuni che rientrano nella sua area. Rientrare nel parco è opportunità per le ditte che partecipano ai bandi. Ma può esserlo anche per le aziende che operano nel sociale e il terzo settore in generale. Sostenibilità ambientale, economica e sociale, sono i tre principi fondanti che devono valorizzare natura e cultura, come le necropoli, le masserie, la ferrovia ma in grave degrado. Così come pure il Galeso, che risulta poco accogliente. Occorrere rendere il parco un luogo sociale, garantendo la sicurezza, viabilità, aree sosta, ecc… valorizzando le compatibilità con le attività sportiva. Galeso poco accogliente. Tra le proposte: la realizzazione di un museo del Mar Piccolo, rivalutazione della Palude La Vela, chiusa da 7 anni. Il risanamento dev’essere comprensivo di un’economia sostenibile.

I “decisori”

Sono quindi intervenuti i “decisori” presenti, dopo l’intervento del professor Montalbano dell’Università di Bari. Nardone ha evidenziato come le resistenze principali siano le difficoltà delle aziende, agricole e non solo, presenti nell’area del parco, ma ha sottolineato che è possibile trasformale in vantaggi concreti. Ad esempio con l’accesso privilegiato ai finanziamenti. Anche Fabiano ha sottolineato che parlare di vincoli spaventa. Servono incontri chiarificatori con la Provincia e i Comuni per velocizzare l’iter per la creazione del consorzio. Lopane ha dichiarato “Siamo a punti di svolta”. Ripercorrendo l’esperienza negativa del Parco delle gravine ha preannunciato la proposta di commissariamento. In realtà, in Puglia pochi funzionano ed è forse necessario interrogarsi sul modello. Occorre coinvolgere attori pubblici e operatori privati, con un’organizzazione che abbia un’ottica territoriali. Indispensabile interazione pubblico privato. Uricchio, da parte sua, ha ricordato l’esperienza già condotta per la bonifica del Mar Piccolo: con la chiusura di 183 scariche la vita è ripresa. Ma da 8 mesi il commissario non ho struttura di supporto. “Abbiamo idee chiare su progetti di bonifica. – ha aggiunto – Tutti devono collaborare per implementare filiere verdi, poiché tutto il terreno è contaminato da inquinanti come berillio e amianto. Ma si può risanare efficacemente utilizzando la natura: il ricino per biocombustibile. La canapa che ha molti utilizzo. Le bonifiche producono impresa. E questo vale anche per il mare”. A conclusione dei lavori, Liviano ha preannunciato la redazione di un documento da sottoporre a tutte le parti che dovrà essere la traccia del prossimo incontro per la messa a punto delle iniziative decisive.

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Festa del cinema di Roma

Festa del Cinema Roma: in sala “La casa degli sguardi” diretto da Luca Zingaretti

foto Duccio Giordano
25 Ott 2024

di Sergio Perugini

Il difficile mestiere di essere genitori. Ma anche di essere figli. Di questo ci parlano due titoli forti alla 19ª Festa del Cinema di Roma. Anzitutto “La casa degli sguardi”, opera prima di Luca Zingaretti che porta sullo schermo un testo di Daniele Mencarelli: è la storia del ventenne Marco, inghiottito dalla vertigine della bottiglia, che grazie a un lavoro come addetto alle pulizie presso l’Ospedale Bambin Gesù forse avrà la possibilità di cambiare rotta, di salvarsi e salvare il rapporto con il padre. Dolente, intenso, marcato da tenerezza. Zingaretti firma un film misurato che commuove.

“La casa degli sguardi”

“È il mio primo film come autore e regista. (…) Un film che parla di genitori e figli e della capacità di stare, come atto di amore più puro. È un film sull’amore e l’amicizia, che possono farti ritrovare la strada di casa. (…) Un film sulla vita, dove c’è sempre un motivo per resistere, sulla speranza e sulla capacità dell’uomo di risorgere”. Così Luca Zingaretti, presentando la sua opera prima come regista (in Tv ha portato a termine gli ultimi episodi de “Il Commissario Montalbano”). È “La casa degli sguardi”, adattamento dell’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli, di cui Zingaretti è autore del copione insieme a Gloria Malatesta e Stefano Rulli. Un viaggio padre e figlio segnato dallo smarrimento di quest’ultimo tra male di vivere e una dipendenza dalla bottiglia che lo svuota e lo trasforma. Un cammino di riparazione, lento e sofferto, che passa per ripetute cadute, faticosi tentativi di risalite e soprattutto per la presenza di un padre che con amore silenzioso e costante non smette di sperare.Prodotto da Bibi Film, Clemart, Rai Cinema, Stand By Me e Zocotoco, sarà nei cinema nel 2025 con Lucky Red.

La storia

Roma, oggi. Marco è un ventenne che soffre per la perdita della madre e fatica ad avere un dialogo con il padre. Si è chiuso in se stesso, allontanando amici e fidanzata; compone poesie ma non trova il coraggio di condividerle. Riesce solo a bere fino a stordirsi. Un giorno il padre gli procura un posto come addetto alle pulizie in una cooperativa presso l’Ospedale Bambin Gesù. Per Marco sulle prime è una sfida difficile, perché scostante e desideroso di tornare alla bottiglia; piano piano inizierà ad aprirsi con i colleghi e i piccoli pazienti della struttura, che lo faranno sentire di nuovo amato…

La casa degli sguardi- foto Duccio Giordano

Zingaretti dirige un film duro e potente. Il diario di bordo di una caduta nelle pieghe della disperazione di un ventenne che non trova stimoli nel futuro. Un vinto per troppo dolore, che si nega ogni talento e possibilità. Uno smarrimento che genera sofferenze al giovane e per riflesso anche al genitore, che gli rimane a fianco con ostinazione e resilienza, sfidando spesso lo sconforto. “La casa degli sguardi” descrive la caduta nel vuoto di un giovane uomo – un po’ come la serie “Tutto chiede salvezza” sempre da un romanzo di Mencarelli –, che si sente perso e fatica a rimettersi in partita con la vita. Zingaretti governa il racconto con misura e prudenza, non scivolando mai nel melodramma o nel melenso, ma descrivendo la traiettoria padre-figlio in maniera credibile e composta, toccante. Si veda la scena finale, sussurrata, di grande raffinatezza. Ottimi gli interpreti, a partire da Zingaretti e Gianmarco Franchini. Bene anche i comprimari Federico Tocci, Chiara Celotto, Alessio Moneta, Riccardo Lai e Filippo Tirabassi.

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Sinodo

Sinodo, card. Fernández: “Lavoriamo per dare più spazio e potere alle donne”

foto Siciliani Gennari-Sir
25 Ott 2024

“Affermare che ‘non è matura’ una decisione sul diaconato non significa da parte di papa Francesco voler chiudere la questione, ma piuttosto continuare a studiare, dato che le conclusioni dei lavori della commissione non sono univoci e ci sono storici secondo i quali in passato ci sono stati casi di donne ordinate diaconesse, altri storici secondo i quali invece si sarebbe trattato di una benedizione e non di una vera ordinazione”: lo ha ribadito il card. Victor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la dottrina della fede, nell’incontro che si è svolto giovedì 24 pomeriggio con i membri del Sinodo sul lavoro del “Gruppo 5” – che lavora sui possibili ministeri per le donne – e di cui Vatican news, col consenso del porporato e in accordo con la Segreteria del Sinodo e i partecipanti all’incontro moderato dal prefetto del Dicastero per la Comunicazione Paolo Ruffini, ha messo a disposizione la registrazione.
Secondo il prefetto, si può andare avanti con “passi chiari e concreti che diano poteri alle donne nella Chiesa, cominciando dal distinguere ciò che è inseparabile dall’ordine sacro da ciò che non lo è”. Sul tema specifico del diaconato la commissione guidata dal cardinale Petrocchi riprenderà il suo lavoro “con più forza” ascoltando le proposte dell’assemblea sinodale e le altre dal mondo, ha ripetuto inoltre Fernandez come aveva già fatto nel suo intervento al Sinodo, e ricordando che è sempre possibile inviare proposte e sussidi attraverso la Segreteria del Sinodo. Nella prima parte, Fernández ha spiegato come tutto il suo Dicastero — al quale questo compito era stato specificamente affidato già prima del Sinodo — sia impegnato ad approfondire il tema del ruolo delle donne e ad esplorare nuove possibilità per ministeri a loro dedicati. Ha quindi raccontato il modo con cui si lavora, a partire dalla Consulta, cioè dall’ascolto delle proposte del grande gruppo dei consultori e delle consultrici, un gruppo che in questo caso è stato ampliato chiedendo pareri e ascoltando esperienze ben al di là del novero dei consultori ufficiali del Dicastero. Si sono poi svolte già due assemblee ordinarie dei cardinali e vescovi membri del Dicastero (Feria quarta, perché si tiene tradizionalmente di mercoledì), e il lavoro è coordinato dal segretario per la Sezione dottrinale, mons. Armando Matteo. L’oggetto fondamentale del gruppo, ha spiegato il cardinale, è il ruolo delle donne nella Chiesa, non specificamente la possibilità del diaconato femminile, sul quale è ancora al lavoro la commissione presieduta dal card. Petrocchi. “Le donne vogliono essere ascoltate e valorizzate”, ha detto Fernandez: “chiedono di avere autorità e sviluppare i loro carismi e capacità, ma la maggior parte di loro non chiede il diaconato, cioè non chiede di essere clericalizzata”. Per questo il lavoro del Dicastero è quello di procedere intanto con passi “molto concreti” su questa strada. Fondamentale, in questo senso, risulta “approfondire le differenze tra ordine sacro e potestà, così da poter affidare anche ai laici e dunque anche alle donne ruoli guida nella Chiesa: una via sulla quale è possibile avere un significativo consenso”. “Se si scopre che nel passato delle donne predicavano durante la celebrazione eucaristica o esercitavano una potestà pur senza essere ordinate diacono, questo forse vale meno?”, si è domandato il prefetto.

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Istruzione senza fondi

Scuola, Save the children chiede di “escludere la spesa per istruzione dalla spending review”

foto Ansa-Sir
25 Ott 2024

“Le spese per l’istruzione dovrebbero essere escluse dalla spending review”. Lo chiede Save the children, alla luce delle prime informazioni sul disegno di Legge di bilancio, sottolineando che “al contrario è necessario investire in un’offerta educativa di qualità, potenziando le risorse per contrastare le profonde disuguaglianze educative e i divari territoriali che caratterizzano il Paese e continuano a penalizzare studentesse e studenti più vulnerabili o che vivono in contesti più deprivati”. Nel nostro Paese la spesa per istruzione è già inferiore alla media dei Paesi Ocse (4% contro il 4,9%). In Italia, la spesa media annua per alunno partendo dal ciclo primario d’istruzione fino a quello terziario (incluso il settore R&S) è di 12 760 Usd, a fronte del livello medio dei Paesi dell’Ocse pari a 14 209 Usd. Inoltre, come sottolineato dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, il nostro è l’unico Paese dell’area Euro in cui la spesa pubblica per interessi sul debito è pressoché uguale a quella per l’istruzione.
“Il nostro sistema scolastico deve affrontare e porre rimedio a gravi carenze che hanno un effetto drammatico sui percorsi formativi di ragazze e ragazzi- rileva Save the children -. Anche se il trend è in diminuzione, in Italia più di un giovane su dieci tra i 18 e i 24 anni (10,5%) ha abbandonato prematuramente gli studi: una delle percentuali più alte d’Europa, con punte molto elevate al Sud e nelle Isole (17,3% in Sardegna, 17,1% in Sicilia e 16% in Campania. Le profonde disuguaglianze territoriali caratterizzano anche l’accesso a servizi come la mensa scolastica e il tempo pieno, fondamentali per contrastare la dispersione e ridurre i divari nelle opportunità. Attualmente nella scuola primaria pubblica solo il 57,5% degli alunni usufruisce del servizio della mensa e le classi a tempo pieno costituiscono solo il 39,3% del totale”. In questo quadro, appare dunque “necessario investire per potenziare l’offerta scolastica, in particolare nei territori più deprivati, e un disinvestimento sul personale scolastico rappresenterebbe una battuta d’arresto anche rispetto agli anni precedenti. Una riduzione delle risorse e del personale rischia infatti di allontanare la possibilità di garantire un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, che non lasci indietro nessuno. Appare altresì rischioso tagliare il personale di potenziamento in un momento in cui le scuole stanno ricevendo finanziamenti dal pnrr per combattere la dispersione scolastica, garantire la mensa scolastica e estendere il tempo pieno, a partire dalle scuole primarie”.

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A Taranto

‘Attiviamo il cambiamento’: incontro martedì 29 all’Acclavio

Si tratta di progettazione integrata per comunità collaborative

25 Ott 2024

LWBProject srl, associazione Stella Marina aps e Braves Community organizzano un incontro pubblico sull’importanza della progettazione orientata all’impatto e non al semplice finanziamento. I progetti che sviluppano idee per il territorio necessitano di una vision integrata, capace di implementare azioni che rispondano ai tanti e mutanti bisogni della Comunità.

È questa la finalità dei tre organismi organizzatori dell’evento, che si terrà martedì 29 ottobre nella sala Agorà della biblioteca Acclavio di Taranto dalle ore 17 alle 19: sviluppare una riflessione a più voci con esperti internazionali specializzati nel campo della progettazione europea.

Si parlerà di innovazione sociale e di rigenerazione urbana, ma anche di cittadinanza europea e diritti umani, attivazione delle fasce più fragili: si discuterà di buone pratiche e sfide contemporanee con l’obiettivo di generare un impatto positivo e duraturo sulle comunità.

L’evento, gratuito ed aperto al pubblico, vuole essere occasione di incontro e confronto per associazioni locali, giovani progettisti e chiunque voglia contribuire alla realizzazione di azioni che rispondano ai tanti e mutanti bisogni delle Comunità.

Relazioneranno:

Federica Gruosso, social designer e co-founder LWBProject srl e Braves Community, su “Cosa sei disposto a Perdere?”: Orientamento all’impatto e Innovazione sociale

Clotaire Ntienou, progettista europeo senior, esperto in Erasmus+ e cooperazione internazionale. Founder Abarka Ongd, su “Progettare per il cambiamento. Creare comunità Inclusive con impatto duraturo”

Maria Distratis, coach ed Eu project manager, su Motivazione ed obiettivi nei processi di progettazione”

Peppe Frisino, social designer e co-founder post disaster, su “Post Disaster Rooftops. Pratiche di co-immaginazione in contesti precari”

Titty Settimio, disability manager, su “La città che vorrei”

“Per noi che lavoriamo costantemente su inclusione, senso di comunità, bisogni presenti e futuri della persona – afferma Federica Gruosso, di  LWBProject srl e Braves Community – si tratta di un incontro importante, a cui teniamo molto. Quante energie e tempo spendiamo per redigere progetti  rispondenti ai Bandi. Ma è sufficiente un finanziamento ottenuto  a generare un reale cambiamento per la Comunità? Il cambiamento necessita di un percorso di sviluppo di medio lungo termine che lavori non solo sul tipo di azioni necessarie, ma anche  sulla governance delle organizzazioni e  sulle reti attivabili  affinché si possa integrare veramente nel territorio e portare frutto. 

Noi progettisti abbiamo una grande responsabilità, quella di accompagnare Isituzioni, Enti, imprese in questo percorso di cambiamento. Parliamo di un cambio di passo, di un cambio di mentalità nella società.”

Gli organizzatori, nello spirito costruttivo che caratterizza tutto il loro operato, hanno previsto un momento di networking  sulle esperienze di progettazione orientata all’impatto tra gli ospiti ed i partecipanti, con l’obiettivo di discutere dei  bisogni reali delle comunità. Per crescere insieme.

L’evento è promosso da:

LWB PROJECT: Società di consulenza strategica e progettazione personalizzata che dal 2012 promuove e organizza sul territorio esperienze di animazione territoriale in grado di favorire la connessione dei talenti e delle competenze, facilitando la collaborazione tra enti e istituzioni verso obiettivi comuni.

ASSOCIAZIONE STELLA MARINA APS: Associazione di promozione sociale che da 2007 accompagna con iniziative e progetti i giovani italiani e la società civile alla partecipazione, al rispetto di nuove culture e alla ricchezza delle differenze.

BRAVES COMMUNITY:  Community informale che dal 2020 promuove iniziative per far crescere le competenze femminili, accelerare la conoscenza e costruire progetti e percorsi ad alto impatto economico e sociale.

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Sport

Il Taranto tra presente e futuro: domenica allo Iacovone arriva la Turris

foto G. Leva
25 Ott 2024

di Paolo Arrivo

Dal sogno all’illusione. Dal successo sfiorato alla sconfitta. Dall’ebbrezza per la grande novità, inattesa, la nuova proprietà della società ionica, all’ottimismo più cauto o meno fiducioso: è quanto successo a Taranto negli ultimi sette giorni, fuori e dentro il campo di gioco. Il terreno ha detto che il lavoro da fare è grosso. A Crotone, infatti, si è fatta fatica nel gestire il risultato, nel trovare la porta e nel tessere trame di gioco. E l’ultimo posto in classifica, condiviso con la Juventus Next Generation, è un pugno allo stomaco sempre più forte. Che schiaccia le ambizioni di chi ha dichiarato di voler portare il Taranto nella massima serie. Questo fine settimana, allo stadio Erasmo Iacovone, arriva la Turris: la squadra di Mirko Conte ha gli stessi punti del Crotone (11), a metà graduatoria, e attraversa un buon momento di forma, essendosi aggiudicato anche il derby col Giugliano. Sconfiggerla non sarà affatto semplice. Ma l’unico risultato possibile, per il Taranto, è la vittoria.

Mark Campbell in riva allo Jonio

La nuova proprietà firmata APEX Capital Global LLC si è presentata ufficialmente alla città nella mattinata di lunedì scorso. Il cronoprogramma è chiaro. “I primi diciotto mesi serviranno per stabilizzare il club e renderlo finanziariamente solido – ha detto, ai microfoni di Antenna Sud, l’imprenditore britannico Mark Campbell – non ci saranno ricavi e saranno mesi di grandi sfide, in cui sarà necessario il nostro apporto economico. Sarà questa la parte più importante, che durerà tra i 18 mesi e i 2 anni. Dopodiché beneficeremo anche dei ricavi del nostro stadio”. “Saremo molto trasparenti”, ha assicurato il nuovo patron (potenziale) del Taranto. Al quale va dato il tempo di lavorare con serenità. A sottolinearlo, il primo cittadino Rinaldo Melucci, per spegnere le polemiche, le tensioni che hanno caratterizzato le ultime settimane. Il prossimo step della trattativa dovrebbe essere un incontro da tenersi giovedì prossimo in uno studio commerciale di Roma. L’auspicio è che la faccenda non si riveli un bluff doloroso. Visto che i capitali e gli eventuali soci di Mister Campbell, al momento, restano un mistero.

Verso Taranto-Turris

Tornando al calcio giocato, il match di domenica contro la Turris, valevole per l’undicesima giornata di campionato della serie C, si giocherà nel primo pomeriggio (ore 15.00). Due delle altre pugliesi del girone C giocheranno in casa, sabato. Ovvero l’Audace Cerignola e il Monopoli. Le quali si trovano nella parte alta della classifica, al secondo posto, in coabitazione con il Catania a quota 18. Il Foggia invece, un punto in meno della Turris, e appena fuori della zona playout, è atteso sul campo del Sorrento. Le pugliesi stanno meglio degli ionici. Ma guardando in prospettiva, il futuro è roseo. Si spera. In attesa dei danari dei nuovi investitori, la società è costretta a sborsare ben 2.500 euro, multa inflitta per i comportamenti scorretti e pericolosi avuti dai suoi tifosi in occasione della partita col Crotone.

 

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Musica

Festa di San Giuseppe Moscati: sabato la ‘Concert Brass Ensemble’

25 Ott 2024

di Angelo Diofano

Sabato 26 ottobre alle ore 20 per i solenni festeggiamenti in onore di San Giuseppe Moscati a cura della parrocchia intitolatagli al quartiere Paolo VI, la ‘Concert Brass Ensemble’ dell’associazione Vittorio Manente eseguirà un concerto in beneficenza per la realizzazione delle nuove  opere parrocchiali. Si tratta di una nuova realtà musicale che da oltre due anni propone sul territorio una serie di concerti intesi a riscoprire diversi brani di musica classica e lirica, tratte dalle celebri strumentazioni del maestro Vittorio Manente, indimenticato direttore della Banda centrale della Marina Militare, e rielaborate per la formazione diretta dal giovane e talentuoso maestro Giovanni Carelli. Tutto ciò, grazie al presidente dell’associazione Michele Fiorentino che,oltre a diffondere la storia della Banda della Marina Militare sull’intero territorio nazionale  attraverso conferenze,mostre, presentazione di libri, ha voluto fortemente consolidare e rivalutare la diffusione delle strumentazioni e delle composizioni originali per banda scritte da Manente. I brani rielaborati l’anno prossimo saranno distribuiti alle classi di strumentazione e composizione per orchestra di fiati di tutti i conservatori e inseriti nel catalogo musicale relativo all’opera del maestro Manente di prossima pubblicazione.

La Brass è costituita da giovani allievi di conservatori prossimi laureandi che con grande maestria eseguiranno brani molto difficoltosi e particolari nel loro genere ma che subito conquistano il cuore degli ascoltatori. Oltre ai brani celebri di musica classica e lirica saranno eseguiti popolari brani di musica leggera.

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Rigenerazione ambientale

Cop16: in Colombia una delle ultime occasioni per preservare l’inestimabile patrimonio culturale del pianeta

Rappresentanti di 200 Governi – e circa diecimila partecipanti – sono in questi giorni a Cali, dove il 21 ottobre si è aperta la Conferenza mondiale sulla biodiversità

foto pastorale sociale Colombia
25 Ott 2024

di Bruno Desidera

Rappresentanti di 200 Governi, e circa diecimila partecipanti, sono in questi giorni a Cali, nel sudovest della Colombia, dove il 21 ottobre si è aperta la Cop16, la Conferenza mondiale sulla biodiversità. Una delle ultime occasioni per preservare l’inestimabile patrimonio culturale del pianeta viene vissuta in un Paese, e in una città dove le contraddizioni, in materia di rispetto del Creato, sono più evidenti. La Colombia è, infatti, uno scrigno ineguagliabile di biodiversità. Secondo i dati più aggiornati, il secondo Paese al mondo in rapporto alla sua estensione. L’unico del Continente dove esistono, in pratica, tutti gli ambienti naturali del Sudamerica: le Ande e l’Amazzonia, l’Atlantico e il Pacifico, il deserto, la savana e le grandi pianure, le isole caraibiche e i lunghi fiumi. Ma la Colombia è anche, e di gran lunga, il Paese più pericoloso al mondo per i difensori dell’ambiente: 73 omicidi nel 2023, il 40% di tutti quelli che avvengono nel pianeta. Sono coloro che lottano contro le miniere illegali, il narcotraffico, le monocolture, la deforestazione. Per la prima volta, il Sudamerica ospita un intervento mondiale sull’ambiente, in attesa della Conferenza sul clima del prossimo anno a Belém, in Brasile, e ciò avviene in una città simbolo della violenza colombiana. Proprio per questo, in Colombia la Cop16 è vista una grande occasione. Suscita speranze, delle quali si fanno portavoce sia la Chiesa che, più in generale, la società civile e i movimenti popolari. La Chiesa colombiana è presente in modo massiccio e partecipato alla Conferenza, nella zona verde, quella di libero accesso. Il programma prevede conferenze, forum, congressi, mostre e proiezioni di documentari, organizzati in particolare dall’Arcidiocesi di Cali, dalla Conferenza episcopale della Colombia, dal Consiglio episcopale dell’America Latina e dei Caraibi (Celam) e dalla Rete ecclesiale panamazzonica (Repam). Ma a Cali è presente anche una rappresentanza del Dicastero vaticano per il servizio allo Sviluppo umano integrale, oltre al nunzio apostolico, mons. Paolo Rudelli.

L’impegno della Chiesa. “La Chiesa colombiana, soprattutto negli ultimi anni, dopo l’enciclica Laudato si’, è stata sempre molto presente nella custodia del Creato. In vista di questa Cop16, prima si è tenuto un incontro in Amazzonia, e poi un convegno a Bogotá, promosso da vari organismi, tra cui la Conferenza episcopale colombiana (Cec) e il Consiglio episcopale latinoamericano (Celam)”. Lo spiega al Sir mons. Juan Carlos Barreto, presidente del Segretariato di pastorale sociale della Cec, e vescovo di Soacha, che aggiunge: “Il nostro apporto parte da una prospettiva di fede e di impegno etico. Al tempo stesso, vogliamo entrare in dialogo con gli esperti, gli scienziati, le altre religioni”. Se la Cop 16 rappresenta una grande occasione, la sfida, specifica il vescovo, è quella di “agire sugli stili di vita, su un’educazione specifica, sul rendere consapevoli le comunità, nei territori. Ci poniamo l’obiettivo, come Chiesa colombiana, di dare vita a comunità ecologiche nelle parrocchie, nelle associazioni, nei seminari, università, scuole. Inoltre, ai vari livelli ecclesiali saranno costituite delle Commissioni di ecologia integrale”. Certo, di fronte a questa prospettiva, non si può non essere consapevoli che, in Colombia, difendere l’ambiente è una attività rischiosa: “Le minacce all’ambiente e alle popolazioni sono tante, siamo chiamati ad aiutare le comunità, a far sentire la nostra voce. E siamo consapevoli che proprio i gruppi armati, con i loro interessi, sono i primi aggressori della biodiversità. Proprio per affrontare queste sfide, dobbiamo unirci, come colombiani”. Anche l’arcivescovo di Cali, mons. Luis Fernando Rodríguez Velásquez, in una nota, ha affermato, che “la Cop16 non può essere un evento isolato che si conclude il 1° novembre”. L’arcivescovo chiede, in particolare, di intensificare le iniziative pastorali che promuovono, tra l’altro, la cura dell’ambiente e la protezione della biodiversità”.

Un protocollo per proteggere i difensori dell’ambiente. Una voce, quella della “Chiesa di base”, che da Cali si sente molto bene. Juan Felipe Martínez, segretario esecutivo della Rete ecclesiale panamazzonica (Repam), conferma al Sir: “Siamo qui per un progetto a lungo raggio, il nostro impegno non può certo esaurirsi con la Cop 16. Vogliamo, come Repam, essere ascoltati a livello internazionale”. Soprattutto, “vogliamo portare un contributo nell’ottica dell’ecologia integrale. Bisogna essere consapevoli che gli attentati alla biodiversità sono connessi a quelli che toccano la popolazione, costretta a migrare, vittima di violenze e violazioni di diritti umani. Il ‘buen vivir’ delle comunità è collegato alla custodia del creato”. Da qui, una proposta concreta che viene lanciata proprio in questi giorni: “I leader ambientali, sono in pericolo. Per questo, è urgente stilare un protocollo per la loro protezione, in Colombia e non solo. Penso, ad esempio, alla recente uccisione, in Honduras, di Juan López, operatore pastorale e conosciuto difensore dei diritti umani e dell’ambiente”. A Cali è presente anche Leonardo Peláez, che fa parte del Segretariato di pastorale sociale: “C’è un grande fermento, con molti eventi, nella zona verde della Cop16. Vogliamo contribuire al buon risultato della Conferenza. I risultati delle precedenti non sono stati positivi, ma non è un buon motivo per demordere. Le aspettative sono molte, e coinvolgono in particolare le comunità più colpite dalle minacce alla biodiversità. Gli apporti dal basso sono molti, la gente vuole condividere le conoscenze e apprendere insieme. Lo abbiamo visto nei convegni che hanno preceduto la Cop 16, che si sono tenuti a Florencia, in zona amazzonica, e a Bogotá”.

Le minacce dei gruppi armati. Cali, però, in questi giorni, è anche una città blindata. In effetti, racconta Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani, “c’è fibrillazione per le gravi minacce del comandante guerrigliero Iván Mordisco, capo della dissidenza Farc che ha rigettato gli accordi di pace del 2016, il quale ha annunciato attentati criminali durante questo summit. Nelle scorse settimane, c’è stata un’ingente operazione militare del Governo del presidente Gustavo Petro, nel canyon de Micay, con 1.400 forze speciali, blindati e elicotteri, nella zona principale di produzione della coca del dipartimento del Cauca, finora abbandonata dallo Stato”. Alla vigilia della Cop16, 500 ong e organizzazioni sociali hanno presentato il report “La strada del cambiamento: progressi e battute d’arresto per la pace, i diritti umani e la democrazia”, relativo al secondo anno del presidente progressista Petro, e “il testo testimonia il lento cambiamento in atto nella lotta contro povertà e diseguaglianze in Colombia – prosegue Morsolin -. Lo stesso report chiede riforme e cambiamenti più strutturali e incisivi”. Ma il rischio, più che mai, è che, una volta conclusa la conferenza, il massacro riprenda.

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A Taranto

Per i bisognosi nasce alla Madonna della Fiducia lo studio medico sociale

foto parrocchia Madonna della fiducia
25 Ott 2024

di Angelo Diofano

Domenica 27 ottobre, alla parrocchia Madonna della Fiducia di Taranto, in occasione dei solenni festeggiamenti in onore della titolare, si terrà l’inaugurazione dello studio medico sociale di consulenza sanitaria nato in collaborazione con l’Ufficio di pastorale della salute dell’arcidiocesi diretto da don Cristian Catacchio e del Centro aiuto alla vita. Alla cerimonia sarà presente l’arcivescovo mons. Ciro Miniero.
Questo servizio, dopo l’iter di autorizzazione previsto dalla Asl di Taranto, nasce grazie a un paziente e lungo lavoro di un gruppo di medici specialisti volontari che hanno creduto nella sua attivazione, iniziato ed annunciato lo scorso mese di febbraio durante la Giornata mondiale del malato.
“Lo studio medico sociale – spiega don Cristian Catacchio – sarà attivo a partire dal primo dicembre  e sarà un vero e proprio sportello di consulenza sanitaria, rivolto ai più bisognosi con l’obiettivo di studiare le varie situazioni cliniche e orientare i pazienti verso il percorso diagnostico terapeutico più idoneo a risolvere il problema di cui soffrono.
Tale servizio – continua – in nessun modo potrà sostituirsi ai medici curanti di medicina generale, né tantomeno potrà essere utilizzato per avere corsie preferenziali, in un mondo sanitario dove l’assistenza sanitaria pubblica non sempre è accessibile ai più”.

Con lo studio medico sociale collaboreranno alcune farmacie e altri servizi sanitari, che si sono resi disponibili a supportare questa iniziativa con varie forme di collaborazione.
“Al momento – è l’auspicio del direttore dell’Ufficio di pastorale della salute – il gruppo di medici volontari è costituito da alcuni medici specialisti che offriranno il loro tempo con impegno settimanale ai quali speriamo che altri volontari (medici, infermieri e laici) possano affiancarsi”.
L’accesso dei pazienti inizialmente sarà modulato dalle Caritas parrocchiali che segnaleranno le persone bisognose di cure comunicandolo per via diretta o per mezzo mail all’indirizzo studiomedicosociale.mdf@gmail.com .
“Affidiamo l’intera opera alla Divina Provvidenza e all’intercessione della Madonna della Fiducia, affinché – conclude il sacerdote – seguendo i tanti esempi di impegno sociale e missionario, il servizio possa contribuire a migliorare la nostra città”.

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Festival

A Martina Franca, da venerdì 1 novembre il WakeUp Gospel Fest

Per tre giorni la musica gospel protagonista di laboratori, show e concerti

24 Ott 2024

Torna in Valle d’Itria la quarta edizione del WakeUp Gospel Fest, l’evento artistico di musica gospel che da venerdì 1 novembre a lunedì 4 animerà workshop, didattica e concerti, con la direzione artistica del Maestro Graziano Leserri, organizzato dall’associazione Music Time aps ets e dal gruppo WakeUp Gospel Project, in collaborazione con il Comune di Martina Franca.
Il successo delle edizioni precedenti conferisce al festival il primato di essere il “più grande evento gospel made in Puglia”; anche quest’anno, cantanti e artisti internazionali condivideranno musica, amicizia e fede con allievi, studenti e pubblico, sulle note della musica gospel.
Al termine dei tre giorni di laboratori, gli allievi si esibiranno nel “The Gospel Show” diretti dal maestro Joel Polo Jr., di New York, e dal maestro Graziano Leserri con i suoi WakeUp Gospel Project. Lo spettacolo si svolgerà domenica sera 3 novembre al Teatro Nuovo di Martina Franca. Conduce la serata il noto presentatore tv Alessandro Greco. Sul palco vi saranno oltre sessanta artisti, per un concerto di puro gospel, in una cornice musicale dal sapore internazionale.
Il focus del programma è la formazione vocale e la realizzazione di un workshop corale gospel, sotto la guida del maestro Graziano Leserri, direttore artistico e frontman dei Wakeup, e l’artista Joel Polo Jr., punta di diamante del gospel newyorkese. A condurre il laboratorio di “liturgical dance” Keila Da Silva, insegnante di danza-terapia. Tanti sono i momenti di aggregazione previsti inoltre in calendario, per favorire la condivisione di idee e valori di pace e fratellanza, cardini della musica gospel. I laboratori si svolgono al Piccolo Teatro Comunale “Valerio Cappelli”.

Sabato 2 novembre il gruppo si sposta presso la parrocchia Regina Mundi di Martina Franca, dove animerà la celebrazione delle 18 in pieno stile gospel.

La mattina di lunedì 4 Novembre sarà dedicata alla didattica: gli artisti del Festival incontreranno le istituzioni scolastiche del territorio in una lezione-concerto, al Teatro Nuovo di Martina Franca.

«Il WakeUp Gospel Fest è un progetto che riprendiamo quest’anno dopo il periodo pandemico con estremo orgoglio ed entusiasmo – dichiara il maestro Leserri, peraltro reduce con il suo gruppo da un’importante competizione gospel internazionale svoltasi lo scorso 20 ottobre al Royal Albert Hall di Londra – Siamo felici di portare nella nostra Martina Franca la potenza e l’energia del gospel in un’atmosfera piena di emozione e spiritualità, con artisti noti del panorama gospel internazionale, che terranno laboratori aperti ad allievi che si sperimenteranno con le note della musica gospel&spiritual».

«Il WakeUp Gospel Fest è una iniziativa di respiro internazionale che vede la partecipazione di numerosi ospiti, ma soprattutto punta alla formazione di giovani e appassionati. Il maestro Graziano Leserri con tutto il suo gruppo ha dato ampia dimostrazione, in questi anni, di tessere un percorso musicale-artistico di ampio respiro con la partecipazione ad appuntamenti di alto profilo artistico, come il loro intervento tra i 4 finalisti del concorso corale Gospel più famoso degli USA che quest’anno ha fatto tappa in Europa, portandoli nella suggestiva cornice della Royal Albert Hall di Londra. Il patrocinio e il sostegno al WakeUp Gospel Fest muovono quindi da una grande attenzione non solo per i talentuosi giovani artisti del nostro territorio, ma anche da una particolare cura nel promuovere e valorizzare eventi che possano mettere ulteriormente in risalto le meravigliose risorse artistiche e culturali. Sarà certamente un appuntamento che soddisferà e impreziosirà ulteriormente le numerose e condivise attività culturali messe in campo dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Gianfranco Palmisano destinate alla nostra comunità, ai turisti e ai visitatori», ha dichiarato l’Assessore alle Attività Culturali, Carlo Dilonardo.

Il WakeUp Gospel Fest si svolge in collaborazione con GTM Ministries, con il patrocinio della Fondazione Paolo Grassi e Festival della Valle d’Itria, FENIARCO, ARCoPU, Regione Puglia.

Di seguito, il calendario dettagliato del Fest:

Venerdì 1° novembre

10:00 Registrazione corsisti

11:00 Presentazione del Festival e del Team Artisti

11:45 Laboratorio corale gospel

14:30 Liturgical Dance

14:45 Laboratorio corale Gospel (riprende anche alle21:30)

Sabato 2 novembre

09:30 Liturgical Dance

09:30 Laboratorio corale gospel

14:30 Liturgical dance

14:45 Laboratorio corale gospel

18:00 Santa Messa di ringraziamento animata con canti gospel, Parrocchia Regina Mundi di Martina Franca

21:00 Jam Session al LOGG Brewhouse, Cisternino

Domenica 3 novembre

09:30 Liturgical Dance

09:45 Laboratorio corale gospel

14:30 Liturgical dance

14:45 Laboratorio corale gospel

20:30 Concerto finale “The Gospel Show”

Per lo show finale, biglietti disponibili in prevendita su Liveticket.it, presso i punti vendita segnalati nel sito www.wakeupgospel.it e al botteghino del Teatro Nuovo nel giorno dello spettacolo.

Per iscrizioni e info evento: 379 2809714

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Azione cattolica

Il centro diocesano di Azione cattolica presenta il ciclo di formazione “FormAzione”

24 Ott 2024

Anche per questo nuovo anno associativo il centro diocesano di Azione cattolica ha organizzato un percorso formativo, intitolato ‘FormAzione’, rivolto a tutti coloro che desiderano approfondire la propria fede e il proprio impegno nella comunità ecclesiale.
Il ciclo di incontri è volto a offrire ai partecipanti un’opportunità di crescita spirituale, attraverso la riflessione su temi di attualità e la condivisione di esperienze.
Un’occasione unica
Il primo incontro, in programma per domenica 27 ottobre a partire dalle ore 10 al seminario arcivescovile a Paolo VI, sarà un momento di particolare rilievo. Ad inaugurare il ciclo formativo sarà il presidente nazionale di azione cattolica, Giuseppe Notarstefano, che interverrà sul tema “Atleti e portabandiera di sinodalità”, ispirandosi all’esortazione di papa Francesco rivolta ai soci di Ac durante l’incontro nazionale dello scorso 25 aprile.
L’incontro sarà un’occasione privilegiata per riflettere sul concetto di sinodalità, intesa come cammino di comunione, partecipazione e missione che la Chiesa è chiamata a percorrere insieme.
Obiettivi formativi
Il percorso di “FormAzione” si propone di:
• Favorire la crescita nella fede: attraverso l’approfondimento della dottrina sociale della Chiesa e la riflessione sulla Parola di Dio.
• Sviluppare una coscienza critica: stimolando i partecipanti a confrontarsi con le sfide del mondo contemporaneo alla luce del Vangelo.
• Promuovere l’impegno ecclesiale: offrendo strumenti e competenze per un’efficace testimonianza cristiana nella società.
Perché partecipare
La partecipazione al ciclo formativo è un’opportunità per:
• Arricchire il proprio percorso spirituale: attraverso la condivisione con altri credenti.
• Acquisire nuove conoscenze: grazie agli interventi di esperti e relatori.
• Contribuire alla costruzione di una comunità più forte: mettendo a disposizione le proprie capacità e il proprio entusiasmo.

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Diocesi

L’omaggio dei tarantini alla reliquia di Santa Rita

foto G. Leva
24 Ott 2024

Si va concludendo in questi giorni la peregrinatio della reliquia di Santa Rita (costituita dalle ossa del polso), esposta da venerdì 18 nella chiesa del Sacro Cuore, in via Dante.

Il programma prevede per venerdì 25, in mattinata, la visita della reliquia agli ammalati del quartiere nelle loro abitazioni; in serata, alle ore 18, ci sarà la recita del santo rosario; e alle ore 18.30 l’arcivescovo mons. Ciro Miniero presiederà la santa messa solenne. Sabato 26, ultimo giorno di permanenza, dopo il santo rosario, alle ore 18.30 ci sarà la santa messa solenne presieduta dal vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, mons. Fabio Ciollaro, al termine della quale i fedeli saluteranno la reliquia.

“Sono stati centinaia, ogni giorno, i tarantini (fra cui tanti giovani) che hanno reso omaggio alla reliquia, quasi un flusso continuo fino a tarda sera – dice il parroco don Francesco Venuto –. È stata questa la conferma della grande e consolidata devozione in città verso questa santa dedita alla preghiera e alla conservazione della pace e soprattutto della fede in famiglia. Sono state innumerevoli le situazioni di sofferenza presentate a Santa Rita, soprattutto da parte delle mamme, ben consapevoli di trovare da lei ascolto e conforto. Di questo ho avuto riscontro durante l’ascolto delle confessioni. Manterrò a lungo il ricordo di quella donna che aveva perso il giovane figlio da appena un mese a causa della malattia e che non trovava pace, finché è giunta qui in chiesa e ha trovato l’abbraccio della santa!”.

“Mi è rimasta impressa – conclude – anche la commozione degli ammalati e dei loro familiari durante la visita nelle case e in particolare dei ricoverati all’ospedale Santissima Annunziata, fra cui i bambini del reparto pediatria. Ho trovato tanta fede in loro. Sono sicuro che Santa Rita, la santa dei miracoli impossibili, provvederà, nei modi e nei tempi giusti, per ognuno di loro!”.

 

foto G. Leva

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