Scuola

Al via da gennaio le iscrizioni per l’anno scolastico 2025/2026. Cosa c’è da sapere

foto Ansa-Sir
29 Nov 2024

di Giovanna Pasqualin Traversa

Ripartono le iscrizioni alle scuole dell’infanzia e al primo e secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2025/2026. Lo annuncia una nota del ministero dell’Istruzione e del merito, precisando che la finestra temporale per la presentazione delle domande va dall’8 al 31 gennaio 2025. I genitori effettueranno online, attraverso la piattaforma Unica (https://unica.istruzione.gov.it/it/orientamento/iscrizioni), le iscrizioni per tutte le classi iniziali della Scuola primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado statale. Online anche le iscrizioni ai percorsi di istruzione e formazione professionale e alle scuole paritarie che su base volontaria aderiscono alla modalità telematica.
Alla piattaforma Unica si accede attraverso le credenziali Spid (Sistema pubblico di identità digitale), Cie (Carta di identità elettronica), Cns (Carta nazionale dei servizi) o eIdas (electronic IDentification Authentication and Signature).
Restano cartacee, e quindi vanno consegnate direttamente presso la segreteria delle istituzioni scolastiche, le domande di iscrizione alla Scuola dell’infanzia, alle scuole di Valle d’Aosta, Trento e Bolzano, nonché le iscrizioni a specifici percorsi dettagliati nell’annuale nota emanata dal ministero dell’Istruzione e del Merito.
Nella piattaforma Unica sono disponibili informazioni sulle scuole (“Cerca la tua scuola”) e sezioni dedicate all’orientamento, per accompagnare le famiglie e gli studenti nella scelta della scuola più adatta alle loro competenze, aspirazioni e attitudini.

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migrazioni

Medici senza Frontiere: imbarcazione presentatasi come guardia costiera libica spara in aria e respinge in Libia 29 donne e bambini

foto Medici senza frontiere
29 Nov 2024

di Maria Chiara Biagioni

Questa mattina, venerdì 29, la Geo Barents, nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere (Msf), è stata testimone di una nuova tragedia nel Mediterraneo centrale. Mentre stava raggiungendo un gommone in difficoltà per soccorrere le persone a bordo, ha trovato sulla scena un’imbarcazione veloce, con persone armate a bordo, nelle immediate vicinanze. Le persone sopravvissute e tratte in salvo da MSF, in totale 83 uomini e minori non accompagnati, hanno riferito che 29 donne e bambini erano stati in precedenza intercettati dopo essere stati minacciati con le armi. Secondo le loro testimonianze, uomini armati hanno minacciato le persone sul gommone e hanno sparato in aria, facendo cadere in acqua oltre 70 persone. L’équipe di Msf ha portato in salvo tutte le persone che erano in acqua e a bordo del gommone, mentre l’altra imbarcazione veloce si è allontanata con 29 donne e bambini a bordo. “Questo comportamento aggressivo e irresponsabile da parte di un’imbarcazione con uomini armati a bordo è inaccettabile e mette in pericolo la vita di molte persone e separa interi nuclei familiari”, denuncia con forza Msf in un comunicato stampa di oggi. Gli 83 uomini e ragazzi salvati, sono ora a bordo della Geo Barents in stato di disperazione, poiché i loro familiari (donne e bambini) sono stati respinti con forza in Libia.

Prima del soccorso, un’altra imbarcazione veloce, che ha dichiarato appartenere alla guardia costiera libica, ha esortato la Geo Barents a procedere al soccorso del gommone che stava affondando, aggiungendo che poi avrebbe potuto imbarcare anche le donne e i bambini. Tuttavia, la seconda imbarcazione con uomini armati che li aveva a bordo non ha seguito queste stesse istruzioni, impedendo alla Geo Barents di soccorrere donne e bambini. Msf ha contattato il Centro di coordinamento libico a terra, ma dopo lunghe trattative la situazione è rimasta invariata. I sopravvissuti sono in ansia e profondamente preoccupati per la sorte dei loro familiari che sono stati picchiati e minacciati con le armi e dovranno affrontare ancora una volta il ciclo di violenza, detenzione, abuso ed estorsione. Dopo aver effettuato questo salvataggio in acque internazionali, la Geo Barents si sta dirigendo verso il porto di Brindisi, assegnato dalle autorità italiane.

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Sport

Taranto, la sfida salvezza con la Juventus Next Gen e la protesta

Mark Campbell allo Iacovone - foto G. Leva
29 Nov 2024

di Paolo Arrivo

Il minimo sforzo per il massimo risultato. Così, con due goal da palla inattiva, da calcio d’angolo, il Benevento ha sconfitto il Taranto domenica scorsa. Lo ha punito in coda a una settimana estremamente negativa. Quella che aveva visto infliggere agli ionici altri punti di penalizzazione (6), per l’inadempienza dello scorso 16 ottobre, in merito ai pagamenti di contributi e stipendi del bimestre luglio-agosto, e al mancato pagamento di una rata del piano “salva calcio”. Una mazzata non inattesa. Il campo, poi, non ha fatto sconti. Non ha regalato nulla alla squadra precipitata all’ultimo posto nella classifica della serie C girone C, superata dalla Juventus Next Gen. Che sarà proprio il prossimo avversario degli uomini diretti da mister Cazzarò. La sfida di domenica primo dicembre, allo stadio Pozzo La Marmora di Biella, dirà quale divario effettivo c’è tra le due formazioni.

Il Taranto del futuro

Riguardo al fronte societario, nelle scorse ore Mark Campbell ha rassicurato i tifosi, preoccupati non solo dai risultati sul campo di gioco. “Stiamo completando il passaggio di proprietà in questi giorni con la sostituzione della fideiussione bancaria. Credo che ci vorranno un paio di settimane”, prevede il rappresentante di Apex Capital Global LLC. Lo stesso manager inglese ha aggiunto che la riservatezza fa parte degli accordi contrattuali. Intanto la stessa Apex ha annunciato la nomina di Marcel Vulpis a Chief Growth Officer (CGO). Significa che, a partire dal primo gennaio, il docente universitario e giornalista economico darà il suo contributo nei settori della comunicazione e del marketing sportivo. Una nomina da collocare nella strategia di crescita del marchio Taranto 1927 FC. La competenza e la professionalità sono sempre ben accette, potremmo aggiungere, in tutto ciò che concorre al risultato sportivo.

La sfida con la Juventus Next Gen

Il nome incute timore. Ma in termini di prestazioni, la Juventus Next Gen è lontana parente della squadra bianconera protagonista nella massima serie: il gruppo under 23 è piuttosto acerbo. Il match non può essere sottovalutato, a ogni modo. Il Taranto condannato a fare punti dovrà affrontarlo senza il contributo della Curva Nord. La quale non prenderà parte alla trasferta, per una sorta di protesta proprio nei confronti della Juventus Next Gen. “Non ci saremo perché siete privi di valori e tradizione togliendo spazio a chi merita per gloria e storia”, si legge in un comunicato. L’accusa quindi è contro le squadre B. “Non saremo mai complici di questo tipo di calcio malato, non ci schiereremo mai dalla parte dei ‘padroni’”. Il pensiero può essere condivisibile o meno. Ma il principio della realtà dice che nel mondo del calcio e non soltanto (pensiamo al basket), ogni società ha facoltà di avere più squadre, da impiegare in più campionati, in modo da favorire la crescita dei giovani. Lo scandalo semmai è avere prime squadre composte di soli stranieri. Quello sì che è espressione di un calcio malato, dove gli interessi economici vengono anteposti ai valori.

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Naufragio di migranti

Unicef: altri 2 bambini morti nel secondo naufragio nel Mar Egeo

foto di Petros Giannakouris Ansa/Sir
29 Nov 2024

di Maria Chiara Biagioni

“Due bambini e due donne sono annegati dopo che la loro barca ha urtato contro gli scogli ed è affondata al largo dell’isola di Samos, in Grecia. Si tratta del secondo naufragio nel Mar Egeo che ha causato la morte di bambini questa settimana e del terzo naufragio di questo mese”: è quanto fa sapere Ghassan Khalil, rappresentante dell’Unicef in Grecia in una dichiarazione rilanciata dall’organizzazione delle Nazioni Unite.
Una persona su cinque che tenta di raggiungere l’Europa attraverso le rotte migratorie mortali è un minorenne, la maggior parte dei quali fugge da conflitti e povertà. Negli ultimi dieci anni, centinaia di bambini hanno perso la vita durante questo viaggio. Queste morti sono tanto prevenibili quanto tragiche. Dal 2014, almeno 2.508 persone sono morte nel mar Mediterraneo orientale.

L’Unicef chiede “ai Governi di usare il Patto su Migrazione e Asilo per rafforzare il loro impegno a salvaguardare i bambini. Bisogna garantire ai minorenni percorsi sicuri, legali e accessibili per cercare protezione e ricongiungersi con i propri familiari. Per salvare le vite dei bambini sono necessarie operazioni coordinate di ricerca e salvataggio in mare, garantire uno sbarco sicuro, un’accoglienza su base comunitaria e l’accesso ai servizi di asilo”, afferma il rappresentante Unicef, Khalil.

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Arte

Da sabato 30 negli spazi museale del Crac Puglia la retrospettiva del maestro Oscar Piattella

28 Nov 2024

Sabato 30 novembre alle ore 18, negli spazi museali del Crac Puglia (Centro di ricerca arte contemporanea) della Fondazione Rocco Spani, avrà luogo l’inaugurazione della mostra retrospettiva del maestro Oscar Piattella (Pesaro, 1932 – Urbino, 2023) curata dai critici Aldo Iori e Alberto Mazzacchera.

La mostra, promossa e organizzata dal Crac Puglia e dall’Archivio Oscar Piattella di Cantiano (www.archiviopiattella.it), raccoglie un selezionato corpus di opere realizzate nel quinquennio 2009-2013, con l’aggiunta di un inedito autoritratto del 1949. In queste opere si palesa una produzione di grande impatto cromatico e percettivo e al tempo stesso perfettamente in linea con quel “fraseggio geometrico” che marca, incessante, l’intera produzione di questo inesauribile maestro marchigiano.

Di tale ricerca se ne ravvisa una traccia in un’intervista di Niccolini al maestro Piattella del 2007, quando lo stesso avverte: “Un momento, non sono fiori, finestre, diamanti, cortecce, colline, case, quelle che si affacciano tra geometrie luminose, che a noi sembrano infine spalancate sul reale? Ma cos’è il reale? […]. È rappresentato dal fraseggio geometrico che incastona le piante, o da questi squarci di natura, come sarebbe più logico pensare? Per me è più reale la logica; più reali sono gli schemi che non vedi nella natura e che io leggo e immagino così”. Indica, seguendo col dito l’incrocio di due assi ortogonali”.

E in questo cammino di ininterrotta ricerca, sempre in bilico tra coerenza e riconoscibilità da un lato e dall’altro la necessità di non rimanere fermo, di continuare ad esplorare, in questa crina sottilissima e friabile, Piattella ha tracciato ulteriori elementi d’orizzonte. Ed in ciò risulta quanto mai preciso e puntale uno scritto di Massimo Cacciari del 2010, quando annota: «appare evidente in quale solco del “pensiero pittorico” contemporaneo si collochi l’opera di Oscar Piattella. È il solco dello “spirituale nell’arte”. L’arte non rappresenta o ripresenta, ma è espressione; non è trasfigurazione del mondo, e cioè un “figurarlo” diversamente, ma creazione di un mondo, un mondo in-sé. I titoli delle composizioni di Piattella esprimono questa idea con “luminosa” consapevolezza: ciò che appare non è che il frantumarsi della Luce interiore; i colori non sono che il timbro che la Luce assume illuminando il “paesaggio dell’anima”».

La produzione di Piattella è connotata in larga parte, da una espressione viva di Luce interiore, con accostamenti di colori forti, contrastati, che ricorda finanche certa pittura veneta antica. Le opere presentate a Taranto sanno dispiegare un linguaggio pittorico in cui potente è il “fraseggio della geometria”.

È stato realizzato, per le edizioni CRAC Puglia, il catalogo di mostra contenente i testi introduttivi di Giovanna Tagliaferro, direttrice della Fondazione Rocco Spani, di Fernando Barbetti, presidente dell’Archivio Oscar Piattella, della poetessa Anna Buoninsegni, nonché i testi critici dei curatori Aldo Iori e Alberto Mazzacchera, apparato iconografico e note biografiche sull’artista.

Durante il periodo della mostra, si terranno visite guidate, incontri d’esperienza e laboratori didattici per le scuole del territorio.

La mostra resterà aperta sino al 9 febbraio 2025 nei locali del Crac Puglia – Centro di ricerca arte contemporanea, corso Vittorio Emanuele II n. 17 – 74123 Taranto, dal martedì al sabato e festivi solo su appuntamento. Ingresso libero

Info www.cracpuglia.it cracpuglia @ gmail.com tel. O99.4713316 / 348.3346377 www.archiviopiattella.it

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Rigenerazione sociale

Povertà educativa, Fatarella (Save the Children): “Portare il futuro dei più giovani al centro delle politiche e delle scelte economiche del Paese”

28 Nov 2024

di Gigliola Alfaro

“Il nostro Paese registra ancora ampi divari territoriali tra Nord e Sud del Paese e disuguaglianze economiche. Dietro i numeri ci sono ragazzi e ragazze che non hanno la possibilità di far fiorire i propri talenti e costruire le proprie aspirazioni, in un Paese che non investe a sufficienza sulla loro crescita e sulla riduzione delle disuguaglianze. La povertà educativa è un’emergenza che va affrontata con tutti gli strumenti a disposizione”: lo ha dichiarato Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia, in occasione del coordinamento nazionale dei Punti Luce di Save the Children, in programma giovedì 28 e venerdì 29 novembre a Roma.
“Come Save the Children abbiamo iniziato dieci anni fa con i Punti Luce, un progetto ambizioso che ha l’obiettivo di contrastare la povertà educativa e che ci ha consentito, anche grazie alla nostra rete di partner territoriali, di osservare i volti, ascoltare le esperienze, i desideri e le aspirazioni di bambini, bambine e adolescenti e accompagnarli in questo percorso. Da qui bisogna continuare per portare il futuro dei più giovani al centro delle politiche e delle scelte economiche del Paese, con la consapevolezza che è l’investimento più importante per lo sviluppo”, ha osservato Fatarella.

“Festeggiamo oggi insieme i primi 10 anni del programma ‘Punti Luce’ di Save the Children. Il benessere dei minori e la loro crescita, soprattutto dei più fragili, è un tema particolarmente sentito dal Governo. Per questo abbiamo investito importanti risorse, 300 milioni di euro, in progetti per il contrasto alla povertà educativa in Italia, attraverso la realizzazione delle prime 60 comunità giovanili gratuite per giovani dagli 11 ai 18 anni e intervenendo nelle 15 aree italiane a più alta vulnerabilità sociale. Ringrazio Save the Children per la preziosa attività che porta avanti da anni e con grande disponibilità al fianco delle Istituzioni, nel solco di quella fattiva alleanza che come Governo e, personalmente, come vice ministro, ci stiamo impegnando a promuovere dal primo giorno di mandato”, ha dichiarato la vice ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci.

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Rigenerazione sociale

“Senza Filtro”: la narrazione come ponte tra carcere e società

foto Sir
28 Nov 2024

Ridurre la distanza culturale tra il mondo della detenzione e la comunità esterna attraverso la narrazione come strumento di conoscenza e riflessione sociale: questo è l’obiettivo di Senza Filtro, un podcast realizzato da Radici Future Produzioni e dall’associazione Noi & Voi onlus, presentato martedì 26 al Mudit (Museo degli illustri tarantini) di Taranto. Il documentario racconta questo viaggio.
All’incontro erano presenti Pietro Rossi, Garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, Leonardo Palmisano, presidente di Radici Future produzioni, don Francesco Mitidieri, presidente di Noi & Voi onlus.

Il progetto, che si è svolto con il tutoraggio del giornalista Gianni Svaldi, si propone di formare i partecipanti nella raccolta di narrazioni, anche personali, attraverso interviste approfondite, fornendo loro strumenti per analizzare criticamente le informazioni ricevute dai media e contestualizzarle. È un percorso che inizia oggi e proseguirà negli anni. Il lavoro fatto con i detenuti dimostra che nessun Caino è irrecuperabile e che nessun destino è irreversibile. Non siamo così diversi da loro: siamo stati più fortunati. Per questo, dobbiamo restituire speranza, formazione e lavoro a chi ha oltrepassato i limiti della legge.

Il dibattito, che ha seguito la presentazione del podcast, ha visto la partecipazione di Pietro Rossi, garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, e si è concentrato sull’importanza della formazione professionale per i detenuti. La formazione, sottolineano i promotori, è uno degli strumenti più efficaci per ridurre il rischio di recidiva e favorire una reale reintegrazione sociale. In questo senso, i dati del Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel) sono eloquenti: meno del 10% dei detenuti che partecipano a percorsi di formazione e lavoro torna a delinquere.

Don Francesco Mitidieri, presidente di Noi & Voi onlus, ha colto l’occasione per sottolineare il ruolo del Mudit come nuovo polo culturale, destinato a ospitare molte attività rivolte a persone in esecuzione penale esterna. Tra queste, ha ricordato il progetto dei panettoni artigianali prodotti nel carcere di Taranto dai detenuti, assunti nella cooperativa legata all’associazione. Quest’anno la cooperativa punta a vendere tremila panettoni, triplicando i numeri dello scorso Natale, quando il laboratorio era appena nato. Al Mudit è già presente una vetrina espositiva gestita dalla cooperativa Kairos, che sensibilizza sull’importanza di sostenere queste iniziative. Ogni acquisto rappresenta un passo verso un futuro migliore per chi desidera ricominciare attraverso il lavoro.

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Eventi culturali in provincia

Giornalismo etico: un incontro a Martina Franca

Lunedì 2 dicembre, dalle 16 nella sala Antonella della parrocchia Regina Mundi di Martina Franca

28 Nov 2024

𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐥𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐞𝐭𝐢𝐜𝐨: 𝐮𝐧 𝐢𝐦𝐩𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐪𝐮𝐨𝐭𝐢𝐝𝐢𝐚𝐧𝐨 (𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐞 𝐜𝐢𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐌) è il tema del ruolo necessario e responsabile del giornalista, mediatore intellettuale tra i fatti e i pubblici, e che si impegna contro la disinformazione, organizzato dalla parrocchia Regina Mundi di Martina Franca e Ucsi Puglia, per l𝑢𝑛𝑒𝑑𝑖̀ 2 𝑑𝑖𝑐𝑒𝑚𝑏𝑟𝑒, 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 16 𝑎𝑙𝑙𝑒 20 nella sala Antonella della parrocchia martinese.
Interverranno Piero Ricci, presidente Ordine giornalisti di Puglia; Vincenzo Varagona, presidente nazionale Ucsi; Michela Di Trani, presidente regionale Ucsi Puglia; don Oronzo Marraffa, segretario della commissione regionale Cultura e comunicazioni sociali; Maria Luisa Sgobba, giornalista Mediaset e vicepresidente nazionale Ucsi; Renato Piccoli, giornalista Rai; e don Martino Mastrovito‬⁩, parroco Regina Mundi Martina Franca.
Modera il giornalista Ottavio Cristofaro⁩.

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Diseguaglianze territoriali

Mezzogiorno: sale l’occupazione, ma è emergenza emigrazione

Il Rapporto 2024 dello Svimez svela che la maggiore crescita rispetto al centro-nord è trainata dalla spesa in opere pubbliche degli investimenti del Pnrr

'Uomini in transito' di Bruno Catalano
28 Nov 2024

di Stefano De Martis

Nel 2024, per il secondo anno consecutivo, il Sud cresce più del Centro-Nord (+0,9% rispetto a +0,7%), ma nel prossimo anno e in quello successivo il rischio è che si torni a quella che con amara ironia la Svimez chiama “normalità”. Vale a dire uno scenario in cui le regioni meridionali crescono meno di quelle centro-settentrionali e devono fare i conti con problemi strutturali gravi nel campo del lavoro, della sanità e della scuola. Con una determinante incidenza del fattore demografico. Il Rapporto 2024 dell’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno – Svimez – ha due facce. Quella che guarda all’ultimo triennio registra risultati tutto sommato positivi, con la maggiore crescita rispetto al Centro-Nord “dovuta a una più robusta dinamica degli investimenti in costruzioni (+4,9% contro 2.7%), trainati dalla spesa in opere pubbliche degli investimenti del Pnrr”. Quella che guarda al futuro coglie invece segnali preoccupanti, che già si sono manifestati nel 2023 e nell’anno in corso.
Un caso eclatante di questa ambivalenza riguarda l’andamento dell’occupazione, che è aumentata ben al di là di un mero recupero degli effetti della crisi. Nel Sud, in particolare, il numero di occupati è salito del 5,4%, riportando la situazione ai livelli di metà 2008. Allo stesso tempo, però, nelle regioni meridionali si calcolano tre milioni di lavoratori sottoutilizzati o inutilizzati: il “non lavoro” resta su valori più che doppi che nel resto del Paese. Di questi tre milioni, quasi un milione rientra nel novero dei disoccupati secondo la definizione ufficiale, 1,6 milioni sono forze-lavoro potenziali e 400 mila hanno un rapporto di part-time involontario. Una condizione, quest’ultima, che interessa quasi i tre quarti degli occupati meridionali a tempo parziale (il 72,9%) rispetto al 46,2% del Centro-Nord, tenendo conto che la media europea è addirittura inferiore al 20%. Nel Mezzogiorno, non a caso, si concentra il 60% dei “lavoratori poveri” italiani. L’andamento positivo del mercato del lavoro non ha impedito l’aumento della quota di famiglie che, pur avendo la persona di riferimento occupata, vive in situazione povertà assoluta. Tale quota è passata dall’8,5% del 2021 al 9,5% del 2023.
L’altra criticità rilevante a fronte dell’incremento occupazionale è quella dei salari falcidiati dall’inflazione. Tra il quarto trimestre del 2019 e la prima metà del 2024, nelle regioni meridionali i salari reali si sono ridotti del 5,7%. La Svimez parla di “un vero e proprio crollo”, dovuto non solo alla dinamica dei prezzi, ma anche ai ritardi dei rinnovi contrattuali in un mercato del lavoro che ha raggiunto “livelli patologici di flessibilità”.
Quanto alla variabile demografica, se al 2050 l’Italia perderà 4,5 milioni di abitanti, ben l’82% di questa perdita riguarderà le regioni del Sud: “Non solo spopolamento, ma un progressivo degiovanimento”, sottolinea la Svimez, che calcola 813 mila under 15 in meno – quasi un terzo di quelli attuali – e 1,3 milioni di over 65 in più. Un “trend demografico avverso” che avrà un forte impatto sulle scuole, con un elevato rischio di chiusura soprattutto nei piccoli comuni delle aree interne. A ciò si aggiunge il fenomeno delle migrazioni intellettuali. Dal 2012 al 2022 hanno lasciato l’Italia 138 mila giovani laureati e quasi 200 mila si sono trasferiti dal Sud al Centro-Nord. L’aumento dei laureati meridionali tra 2010 e 2023 si è realizzato grazie ai titoli conseguiti nelle regioni centro-settentrionali, mentre “è addirittura diminuito il numero dei laureati presso gli atenei meridionali” che, secondo la Svimez, sono a “rischio desertificazione”. “L’emergenza è l’emigrazione, non l’immigrazione”, afferma il Rapporto.

Una forte mobilità riguarda anche il comparto sanitario. Nel 2022 la mobilità passiva ha interessato 629 mila pazienti, il 44% dei quali residenti in una regione del Sud. Nel Mezzogiorno non mancano esperienze positive – la Svimez cita tra l’altro il modello innovativo della Rete oncologica campana – ma lo squilibrio con il Centro-Nord, soprattutto a livello di prevenzione, è vistoso. Basti pensare che in Friuli-Venezia Giulia hanno avuto accesso agli screening mammografici con cadenza biennale 9 donne su 10, in Calabria 2 su 10.
Il Rapporto conferma e rilancia la denuncia della Svimez sui rischi dell’autonomia differenziata, mentre sostiene la necessità di dare piena attuazione alla Zes (Zona economica speciale) unica per il Mezzogiorno. Occorre per il nostro Paese una nuova politica di coesione e la proposta è di adattare a questo fine il metodo Pnrr: erogare risorse al raggiungimento di obiettivi.

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Festeggiamenti patronali

Festa dell’Immacolata 2024: tutte le novità

foto G. Leva
28 Nov 2024

di Angelo Diofano

Quest’anno ci sono delle novità per i solenni festeggiamenti in onore dell’Immacolata, patrona principale della città assieme a San Cataldo, che partiranno venerdì 29 novembre, alle ore 17.30 con la breve processione che porterà il simulacro dalla cattedrale al santuario della Madonna della Salute, accompagnato, oltre che dalla confraternita dell’Immacolata, dai Cavalieri di Malta e dalla banda “Santa Cecilia”. Innanzitutto è stato annunciato che la processione di gala tornerà a svolgersi la mattina dell’8 dicembre alle ore 10.30 per le vie della città vecchia, mentre il solenne pontificale dell’arcivescovo in cattedrale sarà anticipato la sera prima, 7 dicembre, alle ore 17. Così ha scritto in proposito mons. Ciro Miniero in una lettera a tutte le realtà diocesane, illustrando la novità: “Volendo ravvivare nella città di Taranto la devozione per l’Immacolata, compatrona principale della città, e a lei affidare il Giubileo che ci apprestiamo a cominciare, desidero che la celebrazione eucaristica nella cattedrale sia arricchita dalla presenza dei parroci, almeno dei consigli pastorali delle comunità, dei consigli di amministrazione delle confraternite e delle rappresentanze delle associazioni e dei movimenti ecclesiali presenti nel comune di Taranto e delle sue frazioni (Talsano, Lama e San Vito). Per tale ragione, conoscendo la grande devozione del popolo tarantino che affolla le nostre chiese il giorno di questa solennità, per favorire un’agevole partecipazione senza alterare la vita della comunità, il 7 dicembre presiederò la messa alle ore 17 in cattedrale”.
“Al termine della celebrazione – ha aggiunto – consegnerò alle nostre parrocchie un cero perché arda ai piedi delle effigi mariane delle nostre comunità, come segno di unità attorno alla sua patrona”.
Inoltre, per venire incontro ai membri delle confraternite, dando loro la possibilità di trascorrere maggior tempo della festa con le loro famiglie, mons. Miniero ha acconsentito quest’anno alla richiesta di poter svolgere la processione la mattina dell’8 dicembre, ripristinando in forma sperimentale un’antica consuetudine.

Questo il programma completo dei festeggiamenti a cura della confraternita dell’Immacolata (priore, Angelo De Vincentis):
Dal 30 al 6 dicembre, in cattedrale, per la novena: santo rosario alle ore 18 e la santa messa alle ore 18.30. Domenica 1 dicembre, alle ore 18.30, durante la celebrazione eucaristica, cerimonia di professione dei nuovi confratelli e consacrazione dei bambini all’Immacolata. Sabato 7 dicembre, in cattedrale, alle ore 17 avrà luogo il solenne Pontificale dell’arcivescovo. Domenica 8, alle ore 9.30 santa messa celebrata da mons. Emanuele Ferro, parroco della cattedrale e padre spirituale della confraternita; a seguire, la processione per le vie della città vecchia, con tutte le confraternite, i Cavalieri di Malta e la banda musicale “Santa Cecilia”, diretta dal maestro Giuseppe Gregucci. L’itinerario prevede una deviazione su corso Vittorio Emanuele per la presenza del cantiere di ristrutturazione a palazzo Carducci (facciata via Duomo): quindi dopo l’uscita s’imboccherà largo arcivescovado, corso Vittorio Emanuele, vico San Pietro Imperiale (davanti alla chiesa di San Domenico), pendio San Domenico, piazza Fontana, via Garibaldi, via Sant’Egidio, via Di Mezzo e rientro per via Duomo fino alla cattedrale.

In serata la statua dell’Immacolata, dopo la santa messa delle ore 18, sarà portata processionalmente, accompagnata dalla banda Paisiello, nella chiesa di San Michele (sua antica sede) che, dopo opportuni interventi di messa in sicurezza, potrebbe presto essere riaperta al culto.

Fra le manifestazioni collaterali, dal 29 novembre all’8 dicembre, in una cappella del santuario della Madonna della Salute si potrà visitare una mostra fotografica sulla processione dell’Immacolata. Inoltre venerdì 6, sempre alla Madonna della Salute, alle ore 20, il complesso bandistico “Città di Crispiano” diretto dal maestro Francesco Bolognino terrà un concerto di musiche natalizie.

 

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Percorsi di pace

Cessate il fuoco Israele-Hezbollah in Libano, Card. Pizzaballa: “La pace è ben altra cosa”

foto Ansa-Sir
28 Nov 2024

di Daniele Rocchi

Entrato in vigore questa mattina alle ore 4 in Libano (le 3 in Italia) il cessate il fuoco di 60 giorni tra Israele e Hezbollah. L’accordo è stato approvato dal Gabinetto di Sicurezza israeliano, dopo diverse ore di riunione e al termine di una intensa giornata di raid aerei su Beirut, nel sud del Libano e nella Valle della Bekaa. I miliziani del partito di Dio, a loro volta, hanno lanciato razzi e droni sul nord di Israele, su Haifa, Acri e sulla Galilea.

foto Marco Calvarese-Sir

Basi dell’accordo. L’accordo, annunciato dal presidente Usa, Joe Biden, prevede tre fasi: una tregua seguita dal ritiro di Hezbollah a nord del fiume Litani; il ritiro completo delle truppe israeliane dal Libano meridionale entro 60 giorni e, infine, i negoziati tra Israele e Libano sulla demarcazione del confine, che attualmente è stabilito dall’Onu dopo la guerra del 2006. Il primo ministro libanese, Najib Mikati, ha fatto appello alla comunità internazionale perché “agisca rapidamente” per garantire l’immediata attuazione della tregua che è entrato in vigore oggi alle 10 ora locale (le 9 in Italia, ndr.). In un discorso alla nazione, nel quale ha confermato la notizia dell’accordo, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha sottolineato che “se Hezbollah viola l’accordo e tenta di armarsi, colpiremo. Se tenta di ricostruire infrastrutture terroristiche vicino al confine, se lancia razzi, se scava tunnel, colpiremo”. In altre parole, Israele manterrà la “libertà di azione militare” se Hezbollah dovesse violare l’impegno. Netanyahu ha chiarito anche le motivazioni dell’accordo: “Perché fare una tregua adesso? Per tre motivi: bisogna concentrarsi sulla minaccia iraniana; rinnovare le forze e i rifornimenti di armi; separare i fronti e isolare Hamas”. Quest’ultimo, ha aggiunto il premier israeliano, “sin dall’inizio della guerra, scoppiata dopo l’attacco del 7 ottobre 2023, ha fatto affidamento sul fatto che Hezbollah combattesse al suo fianco. E quando Hezbollah sarà fuori dai giochi, Hamas sarà lasciato solo, la nostra pressione aumenterà e ciò contribuirà alla sacra missione di liberare gli ostaggi”. Secondo il ministero della Sanità libanese, sono almeno 3823 le persone rimaste uccise e oltre 15mila quelle ferite negli attacchi israeliani in Libano dall’ottobre dello scorso anno. Un milione gli sfollati. In una nota, il segretario generale dell’Onu, Antònio Guterres,“esorta le parti a rispettare pienamente e ad attuare rapidamente tutti gli impegni assunti”.

foto Ansa-Sir

“Cessate il fuoco non è pace”. “Il Medio Oriente è una regione tormentata da divisioni di ogni tipo, ora dicono ci sia il cessate il fuoco in Libano ma non significa che ci sarà la pace, la pace è ben altra cosa, a Gaza le cose sicuramente continueranno, Dio solo sa come”, ha commentato il patriarca di Gerusalemme dei Latini, card. Pierbattista Pizzaballa. Interpellato dai giornalisti, a margine di un incontro svoltosi ieri sera a Roma in memoria del beato Giacomo Alberione, il patriarca ha ricordato che “la pace si fa con relazioni pacifiche tra i popoli. Non le vedremo presto, però bisogna prepararle, si devono ricostruire non solo le strutture fisiche ma le relazioni distrutte da questa guerra”. “Non bisogna illudersi – ha poi aggiunto – i tempi sono lunghi ma le persone che si combattono oggi sono le stesse che dovranno convivere domani”. Soddisfazione è stata espressa al Sir dal Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton: “Speriamo che tutte le parti si impegnino a rispettarlo per consentire a tutti gli sfollati di rientrare nelle loro case. E speriamo e preghiamo che si estenda anche a Gaza e che significhi che la guerra sta finendo. Speriamo, ancora, che per i nostri cristiani il prossimo Natale sia veramente di pace e quindi anche di festa. E che i pellegrini tornino presto”. Da Gaza arriva la notizia che anche anche Hamas sarebbe “pronto” per una tregua. L’annuncio del cessate il fuoco in Libano, per Hamas, “è una vittoria e un grande successo per la resistenza”. Per un membro dell’ufficio politico di Hamas, riferisce l’Afp, “Hamas è pronto per un accordo di cessate il fuoco e un accordo serio per lo scambio di prigionieri”.

Da Beirut. “Beirut questa notte non ha dormito. Fino alle 4 di questa mattina abbiamo udito bombardamenti, ma subito dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco la gente ha cominciato a gioire addirittura sparando fuochi di artificio”: queste le parole rilasciate al Sir, pochi minuti dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco, da padre Toufic Bou Mehri, della Custodia di Terra Santa, superiore del convento francescano di Tiro, attualmente nella capitale libanese. “La strada verso il sud – racconta – adesso è affollata di gente che fa ritorno alle proprie case. Tutti qui sperano che alla tregua faccia seguito la pace. Siamo stanchi della guerra, dell’odio, della distruzione e dei massacri. Speriamo nella pace e preghiamo per la pace”.

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Giubileo2025 in diocesi

Incontri vicariali in preparazione al Giubileo

foto G. Leva
28 Nov 2024

di Angelo Diofano

Per predisporre  a vivere l’evento di grazia del prossimo Giubileo, dal titolo ‘Pellegrini di speranza’,  venerdì 29 novembre le vicarie dell’arcidiocesi si ritroveranno in alcune chiese, che saranno designate giubilari, per una veglia di preghiera e di meditazione in preparazione al tempo di Avvento.

Nella basilica cattedrale di San Cataldo, alle ore 19.30, si raduneranno le vicarie Taranto Nord, Paolo VI e Borgo.

Nella concattedrale Gran Madre di Dio, alle ore 19.30, le vicarie Taranto orientale 1, Taranto orientale II e Taranto sud.

Nella Collegiata di Grottaglie,alle ore 19.30, le vicarie Grottaglie-Montemesola e San Giorgio Jonico.

Nella basilica di San Martino a Martina Franca, alle ore 20, le vicarie Martina Franca e Crispiano-Statte.

Nel Santuario Nostra Signora di Fatima a Talsano, alle ore 19.30, le vicarie Talsano e Pulsano.

La solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Ciro Miniero per l’apertura del Giubileo avrà luogo domenica 29 dicembre, festa della Santa Famiglia, alle ore 17 nella basilica cattedrale di San Cataldo.

 

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