Uno spiraglio dall’incontro a Roma per i 102 lavoratori della Hiab di Statte
Uno spiraglio sembra aprirsi per la delicata vertenza che riguarda la Hiab di Statte, l’azienda che realizza gru e dà lavoro a oltre cento dipendenti. Che il lavoro rischiano di perdere perché la multinazionale ha intenzione di chiudere lo stabilimento. Intenzione ribadita con assoluta fermezza anche nell’incontro svoltosi, oggi 5 novembre, alla presenza dello staff del ministero delle Imprese e del Made in Italy, con l’azienda Hiab Italia. Nell’incontro, infatti, il management dell’azienda leader mondiale per la produzione di attrezzature per la movimentazione dei carichi su strada ha chiaramente parlato di una crisi di mercato che porterebbe inevitabilmente alla necessità di chiudere il sito di Statte dove vengono prodotte gru di piccole dimensioni.
Ma i sindacati, presenti all’incontro, hanno innanzi tutto rilevato che la posizione dell’azienda mira, in verità, alla chiusura di tutto il gruppo, perché lo stabilimento che l’azienda gestisce a Bologna non è assolutamente sostenibile senza la produzione di Taranto. Hanno quindi avanzato delle richieste, accolte dal ministero perché siano garantiti gli ammortizzatori sociali e si avvii la ricerca di nuovi acquirenti per l’azienda.
“Tramite l’influenza e l’intervento del ministero, che ha seguito le nostre richieste – si legge in una dichiarazione congiunta dei segretari nazionale e territoriale-appalti della Fim, Valerio D’Alò e Pietro Cantoro – siamo riusciti a ottenere dall’azienda la possibilità di un percorso che preveda un accordo sindacale per avviare poi una procedura di 234, ossia un articolo con cui noi possiamo gestire il percorso e garantire ai lavoratori sia una copertura in ammortizzatori sociali che la possibilità, attraverso uno scouting, di cercare nuovi acquirenti e nuovi investitori per mantenere l’industrializzazione del sito. Per noi è importante non perdere le produzioni, qualunque esse siano sul sito, ma per non perdere occupazione”.
La richiesta dovrebbe essere implementata nell’incontro aziendale fissato per il 12 novembre. “Crediamo, quindi, che questo impegno, essere l’inizio di un percorso tale da non prevedere misure drastiche su Taranto”.
All’incontro a Roma ha partecipato da remoto per la Provincia il vicepresidente, Goffredo Lo Muzio, che ha dichiarato: “La Provincia si schiera al fianco del Governo e della Regione Puglia perché la situazione venga risolta. Noi vogliamo un confronto per la risoluzione del problema. Ci impegneremo affinché si fermi la desertificazione aziendale sul nostro territorio, cercando ogni via per una soluzione occupazionale”.