Incontro di preghiera per la pace in Medio Oriente nell’unità tra credenti
Richiamate dalle parole di Gesù ‘Tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, lo avete fatto a me’ (Mt. 24,40), che sollecitano ogni credente a fare proprie le difficoltà e le sofferenze di ogni prossimo, la sera di mercoledì 30 ottobre in concattedrale le locali comunità cristiane si sono convocate per dare vita a un incontro di preghiera per invocare la pace nel martoriato Medio Oriente.
In un’atmosfera di grande fraternità si sono susseguiti momenti di riflessione proposti dalle diverse espressioni delle comunità presenti, bellissimi canti con testi attinenti al senso dell’incontro e due significative testimonianze. Angelo Torre e sua moglie Anna Russo, di Barletta, assieme a Gennaro Giudetti di Taranto hanno, infatti, raccontato le loro personali esperienze evidenziando che, pur vivendo in un territorio lontano dalle zone di guerra, hanno avvertito, comunque, nel loro intimo una sollecitazione a doversi, in qualche modo, impegnare come cristiani per alleviare le sofferenze di coloro che dal conflitto erano stati travolti. In particolare Angelo, biologo, ed Anna, medico, aderiscono al progetto ‘Un ponte per il Libano’ finalizzato alla raccolta di farmaci, presidi medico-chirurgici e fondi per la popolazione libanese privata anche dell’accesso alle cure per l’incalzare della guerra. Coinvolgendo diverse comunità della nostra regione, i coniugi Torre sono riusciti ad inoltrare grandi quantitativi di medicine in Libano attraverso canali ufficiali con il supporto dell’Unifil e attraverso una rete sociale di cittadinanza attiva, costituita da singoli soggetti referenti locali (operatori sanitari, farmacisti e semplici cittadini) tutti volontari e motivati che si fanno carico di un’opera di sensibilizzazione delle diverse comunità.
Dal canto suo, Gennaro Giudetti – giovane trentaquattrenne operatore umanitario in zone di guerra e di emergenza, collaboratore di varie Ong con esperienze di lavoro in Afganistan, Siria, Colombia, Libano, Palestina, Ucraina – ha raccontato da testimone oculare gli aspetti più crudi della guerra in corso nella striscia di Gaza suscitando nei presenti forte emozione e sentimenti di condivisione delle sofferenze patite dalle popolazioni che condividono con noi l’affaccio sul Mar Mediterraneo. Giudetti, autore del volume ‘Con loro come loro. Storie di donne e bambini in fuga’ compatibilmente con i suoi impegni internazionali, si è dichiarato disponibile a sensibilizzare gruppi di cittadini attivi sugli orrori della guerra di cui è stato testimone.
L’incontro promosso dalle diverse comunità cristiane per implorare la cessazione della terribile guerra in corso, ha rivelato, inoltre, come, tra credenti che si amano da fratelli, le diversità non costituiscono motivo di contrapposizione ma favoriscono e arricchiscono quell’unità che, Gesù, prima di morire ha chiesto al Padre. A conferma del notevole coinvolgimento dei presenti in questa esperienza di fraternità vissuta in occasione dell’incontro di preghiera, alcuni tra i presenti hanno voluto rilasciare le loro impressioni che qui di seguito si riportano:
“È stata una serata meravigliosa, ma devo spiegare il perché : ecumenismo del fare: partecipare felici e generosi tutti insieme ad attività importanti per gli altri. Le testimonianze sono state fondamentali. Il contorno cioè il coro ci ha accompagnato gioiosamente nella parte spirituale. Siamo felici di essere insieme”.
“L’incontro sulla pace è stato frutto di una serie di incontri amicali che l’hanno preceduto di chi ha nel cuore lo stesso desiderio. Essere segno concreto dell’amore di Dio. stare insieme a fratelli di diverse confessioni di fede e cammini spirituali ci ha fatto sperimentare la bellezza di conoscersi progettare e lavorare insieme in comunione e unità ed impegnarsi con gioia per mettere a disposizione i propri carismi di organizzazione, di preghiera, di canto ….più di duecento persone presenti in concattedrale sono andate via edificate nello spirito e comprendendo che grazie alle toccanti esperienze ognuno nel suo piccolo può aiutare chi è nel bisogno. Il ‘giorno seguente raccogliamo tanti messaggi di chi vuole collaborare alla raccolta dei medicinali, di chi vuole ripetere la gioia di cantare insieme. per rivivere insieme altri momenti di autentica fraternità. Insieme uniti diventiamo forza che vince il male”.
“È stato senz’altro interessante il progetto ‘Un ponte per il Libano’ e le relative testimonianze. Le meditazioni e la preghiera coinvolgenti. Bravissimo il coro, soprattutto la solista”.
“Ne parlavo con Gennaro Giudetti, mentre mi autografava il suo bel libro. Avevo in effetti molto apprezzato una sua frase, dettagli da qualcuno degli “ultimi” di Gaza: ‘Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo’. Ricordai allora quello che Solgenitsin scrisse agli Scrittori sovietici quando volle provare a salvare le sue opere dalla stroncatura del regime: “ Levate la polvere dai vostri orologi, perché essi sono in ritardo sul tempo”. È stata una serata particolare, piena di attenzione e solidarietà da parte dei fanti che erano accorsi ad uno dei – purtroppo – non tanti incontri sul tema della pace. Che dire? Bisogna ringraziare ancora il coraggio di Giudetti per esporsi coraggiosamente in prima linea, conferendo un plauso all’infaticabile opera di Anna Russo ed Angelo Torre, che raccolgono per il Libano medicinali e presidi sanitari, ricostituendo anche – e pare assurdo – scatole di farmaci da altre confezioni non intere. Grazie davvero per l’impegno di tanti, che cercheremo di fare nostro!”.
“Oltre allo sconforto (si può dire quotidiano) per le parole di Giudetti ho sentito un respiro, una forza grande di speranza per tutto il lavoro di queste persone coraggiose che infondono fiducia nel futuro”.