Giornata mondiale della gioventù: appello dell’arcivescovo nell’incontro al seminario
Domenica 24 novembre, solennità di Cristo Re dell’Universo, si è celebrata la 39.ma Giornata mondiale della gioventù, un importante appuntamento per la Chiesa universale che è chiamata a volgere l’attenzione a tutti i giovani del mondo, alle loro speranze, ai loro sogni, alle loro difficoltà. Il tema scelto quest’anno, in preparazione al grande Giubileo del 2025, è “Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi”, espressione tratta dal Libro della Consolazione di Isaia nel quale si annuncia la fine dell’esilio di Israele in Babilonia e la rinascita del popolo di Dio, al quale è permesso il ritorno in patria.
Per celebrare a livello diocesano la Giornata, il servizio diocesano per la pastorale giovanile ha proposto a tutti i ragazzi e i giovani della nostra diocesi un coinvolgente momento di animazione, riflessione e preghiera. L’evento si è svolto nel pomeriggio di sabato 23 novembre in San Massimiliano Kolbe nel quartiere Paolo VI e ha visto radunati circa 400 tra giovani ed educatori provenienti da parrocchie, oratori, movimenti e associazioni della nostra arcidiocesi. La serata si è aperta alle ore 17 con un momento di animazione musicale coordinato dai giovani dell’oratorio Fma di Taranto ed è proseguito con un percorso a stands sul tema della speranza. Il primo stand, affidato agli accoliti Antonio Acclavio e Antonello Bruno, dal titolo ‘Ascoltare la speranza’, ha proposto un momento di ascolto del messaggio di papa Francesco ai giovani e la visione di un ‘corto’ sul tema dei sogni e delle speranze. Il secondo stand, dal titolo ‘Incarnare la speranza’, invitava i gruppi presenti a creare dei quadri umani capaci di interpretare alcune parole relative alla speranza. Il terzo stand, ‘Costruire la speranza’, presentava un muro in cartonato dove, su ogni mattoncino, ciascuno ha avuto la possibilità di scrivere una propria speranza. Il secondo e il terzo stands sono stati coordinati da Alessia d’Erchia, Francesca Mighali, Guglielmo Labalestra e suor Maria Grazia Rizzo, componenti dell’équipe diocesana di pastorale giovanile. Infine l’ultima tappa prevedeva la possibilità di sostare in adorazione davanti al Santissimo Sacramento per ‘Incontrare la Speranza’, accompagnati dalle parole di don Salvatore Magazzino.
Alle ore 19 è iniziata la veglia di preghiera presieduta dell’arcivescovo mons. Ciro Miniero. Durante la riflessione a commento del brano evangelico dell’emorroissa (Mc 5,25-34), l’arcivescovo ha raccomandato ai giovani la necessità di agganciare le nostre speranze umane alla Speranza vera che è nella croce di Cristo. In modo particolare, egli ha consegnato ai giovani l’immagine metaforica dell’ancora, già utilizzata dai primi cristiani nel linguaggio artistico delle catacombe: “La nostra ancora non può che essere il Signore Gesù, Colui che ci ama e ha dato la vita per noi. Ancorati a Lui, non possiamo temere alcuna mareggiata. Forti della sua presenza nella nostra vita possiamo davvero rimanere saldi nella fede verso la pienezza della gioia”. Al termine della veglia è stato consegnato a tutti i presenti un portachiavi a forma di ancora in ricordo della giornata vissuta.
Don Francesco Maranò e l’équipe di pastorale giovanile della diocesi ringraziano i giovani e gli educatori presenti alla serata e danno appuntamento al grande giubileo degli adolescenti e dei giovani che si vivrà nei prossimi mesi. A ciascun giovane della nostra diocesi l’augurio di avere sempre accesa la luce della Speranza per poter camminare nella vita senza stancarsi mai.
Il servizio fotografico è stato curato da G. Leva