Acli: Emiliano Manfredonia primo degli eletti con il 95% delle preferenze
Anche Taranto sarà presente nel nuovo consiglio nazionale con il suo presidente, avv. Giuseppe Mastrocinque
Emiliano Manfredonia, presidente uscente delle Associazioni cristiane lavoratori italiani, è risultato il primo eletto con il 95% dei voti dopo le votazioni del 27° Congresso nazionale delle Acli: “Vi ringrazio per la fiducia e il rinnovo di questa fiducia, che prima di tutto è un premio per la presidenza uscente, per come ha lavorato e si è messa in discussione – ha dichiarato Manfredonia -. Vorrei che le Acli continuassero a essere un patrimonio che non solo ereditiamo, ma che costruiamo insieme, guardando al futuro e non lasciando sole le persone. In questi tre giorni abbiamo confermato la nostra missione: costruire speranza e fiducia, con lo stesso spirito di Maria che ha detto il suo «Eccomi!»”.
Insieme a Manfredonia sono stati eletti i restanti 47 membri del consiglio nazionale delle Acli, che avrà il compito di eleggere il nuovo presidente nazionale nella seduta convocata per il prossimo 14 dicembre. Nel nuovo consiglio figurerà l’avv. Giuseppe Mastrocinque, presidente appena riconfermato delle Acli provinciali di Taranto: “Si chiude una lunga ed intensa stagione congressuale ispirata dal tema del ‘coraggio della pace’ – ci ha detto il presidente Mastrocinque – nella quale le Acli hanno discusso e riflettuto sull’attualità della propria missione associativa, nell’ottantesimo anniversario della loro fondazione, rinnovando l’impegno ad operare nella società per affermare i principi di uguaglianza e solidarietà.
Le Acli tarantine, con i loro 3700 tesserati, hanno confermato la solidità della propria struttura associativa, che ha consentito di ottenere un rappresentante nel Consiglio nazionale dell’associazione. Una soddisfazione che va assolutamente condivisa con tutti coloro che si adoperano ogni giorno affinché le Acli della nostra provincia siano sempre più al servizio del territorio e della nostra gente”.
La giornata conclusiva del congresso è stata aperta dalla celebrazione eucaristica presieduta dal card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi: “Voi Acli siete un insieme di associazioni multiformi e inquiete. Dio ha fatto promesse di bene per il suo popolo, e ora sta per realizzarle. Non possiamo permetterci di vedere tutto nero. Stare da credenti nella storia oggi significa guardare l’umanità con lo stesso sguardo positivo di Dio”. Il porporato ha concluso la sua omelia ricordando che il tempo di Avvento è un’occasione per rinnovare la preghiera e la spiritualità, strumenti essenziali per trasformare il presente e costruire un futuro migliore.
Un altro momento centrale della giornata è stato l’intervento di don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera: “Non si possono fare politiche – ha ammonito – senza ascoltare le fatiche e le speranze delle persone. Dobbiamo lottare contro la criminalizzazione della povertà e promuovere politiche sociali e ambientali al servizio delle persone”. “Le Acli sono un segno di speranza, e insieme possiamo costruire una società più giusta e solidale”, l’omaggio di don Ciotti.
Simone Romagnoli, riconfermato coordinatore nazionale Giovani delle Acli, ha presentato la mozione “Youth Policy”, approvata durante i lavori congressuali. “Crediamo che i giovani non debbano essere solo ‘dei giovani delle Acli’, ma protagonisti dentro le Acli”, ha dichiarato Romagnoli. La mozione si articola su alcuni principi chiave: uguaglianza, promozione del benessere psicofisico e formazione continua. Tra le azioni concrete proposte figurano progetti europei, laboratori di educazione finanziaria, aiuto per entrare nel mondo del lavoro, eventi culturali e l’istituzione di circoli Acli giovani in tutte le province.
Il congresso si è chiuso con un rinnovato impegno verso il bene comune e una visione di inclusione e innovazione: “Il cambiamento – ha affermato Emiliano Manfredonia – per noi è ora: lavoriamo insieme, con coraggio e speranza, per costruire un futuro migliore”.