Inaugurata, negli spazi museali del Crac Puglia, l’importante retrospettiva di Oscar Piattella

Negli spazi museali del Crac Puglia (Centro di ricerca arte contemporanea) della Fondazione Rocco Spani, è stata inaugurata la mostra retrospettiva del maestro Oscar Piattella (Pesaro, 1932 – Urbino, 2023) curata dai critici Aldo Iori e Alberto Mazzacchera. Promossa e organizzata dal Crac Puglia e dall’Archivio ‘Oscar Piattella’ di Cantiano (www.archiviopiattella.it), la mostra raccoglie un selezionato corpus di opere realizzate nel quinquennio 2009-2013, con l’aggiunta di un inedito autoritratto del 1949. In queste opere si palesa una produzione di grande impatto cromatico e percettivo e al tempo stesso perfettamente in linea con quel “fraseggio geometrico” che marca, incessante, l’intera produzione di questo inesauribile maestro marchigiano.
Per la pittura luminosa e materica, di un fecondo artista sperimentatore quale è stato Oscar Piattella, l’approdo al Crac è una novità, considerato che il maestro, nonostante le numerose mostre in Italia e all’estero, espose in Puglia solo a San Severo, qualche mese prima della mostra di Parigi del 1995.
La mostra tarantina è stata da poco inaugurata con gli interventi dell’assessora alla Cultura Angelica Lussoso, del presidente del Crac Giulio De Mitri, del presidente dell’Archivio ‘Oscar Piattella’, Fernando Barbetti, di Carmen Galluzzo Motolese dell’associazione Marco Motolese e del Club per l’Unesco e dei due critici curatori Aldo Iori e Alberto Mazzacchera.
Dopo i saluti dell’assessora Lussoso, Giulio De Mitri, artista apprezzato a livello internazionale e profondo conoscitore della storia dell’arte, ha rimarcato talune assonanze tra parte delle opere di Piattella e quelle coeve del francese Georges Noël e del tedesco Winfred Gaul. Ha anche auspicato l’allestimento di una mostra a Taranto dei tre artisti, i cui percorsi paralleli nell’attraversare e superare l’Informale, hanno espresso un’arte con sonorità a tratti di straordinaria convergente fusione.
Il presidente Barbetti ha espresso tutto il suo apprezzamento per l’attività culturale del Crac, e al contempo, a nome dell’Archivio Oscar Piattella, si è impegnato a sostenere, con un contributo finanziario per l’anno 2024, l’eccezionale attività svolta in campo socio-culturale dalla Fondazione Rocco Spani. Carmen Galluzzo Motolese, da sempre impegnata nella tutela e valorizzazione dei beni culturali, ha manifestato la sua meraviglia dinanzi alla forza espressiva delle opere del maestro marchigiano, per la prima volta visibili a Taranto.
La piccola selezione tratta dalla vasta produzione di Piattella, è in grado di palesare un linguaggio di grande impatto cromatico e percettivo e al tempo stesso perfettamente in linea con quel “fraseggio geometrico” che marca, incessante, l’intera espressione di un artista che nel disegno ha mantenuto il suo focus creativo.
Annota Aldo Iori, nel catalogo di mostra, come «La processualità del fare di Oscar Piattella presuppone una fase progettuale, nella quale ha molta importanza il disegno, a cui seguono verifiche in momenti sperimentali consolidati nella ripetizione del fenomeno materico-cromatico, per giungere infine a una pittura ricca di costanti ed elementi riconoscibili, in equilibrio tra il pensiero scientifico e quello umanistico, e che offre aperture e risultati innovativi […] La lezione dell’arte del secondo dopoguerra gli ha permesso di acquisire una libertà che lo ha condotto al superamento del reale mediante un’astrazione che indichi la necessaria riflessione profonda sui postulati essenziali della pittura e sui suoi fondamenti storici strettamente legati alla condizione del pensiero dell’oggi […] Le opere [in mostra] presentano un serrato rapporto tra concezione spaziale e matericità della superficie, tra più o meno regolari suddivisioni geometriche e cromie declinate secondo una sapienza antica che divengono elementi per dare forma a pieni e vuoti, dinamismi e stasi, emersioni e sprofondamenti dinanzi ai quali l’osservatore è chiamato a esercitare il suo sguardo critico riconoscendo partiture e sonorità dal vasto respiro».
Larga parte della sua produzione, puntualizza Alberto Mazzacchera è “assorbita dall’estesa stagione del muro, attraverso le molteplici, sapienti declinazioni che indicano differenti fasi di ricerca. Il muro consente a Piattella di condurre l’osservatore tanto dinanzi ai muri politici del Novecento, ai muri degli uomini contro le libertà, quanto difronte ad un diaframma fatto di vibrante materia, preordinata a sprigionare l’energia in essa racchiusa forgiata sul banco di una ricerca vissuta totalmente, in grado di far oltrepassare la porta d’accesso agli sterminati spazi della mente. All’occhio attento di Piattella certo non deve essere sfuggita l’assenza della raffigurazione dell’uomo, nella mirabile quattrocentesca tavola della Città ideale, seppure la presenza è fortemente evocata sia dal superbo costruito sia da una sequenza di indizi che ne denuncia l’operosità quotidiana. Anche nel muro di Piattella l’uomo è evocato attraverso la sintesi di un particolare del mondo artificiale da lui stesso creato, pronto, come nelle grandi opere rinascimentali, a competere in bellezza con il mondo della natura.
La forza delle opere di Piattella è tutta racchiusa in quella indomabile esigenza di ricerca di verità che, nel chiuso del suo atelier sul Catria, non dimentica l’eco dei suoni, dei colori, del perpetuo moto del mare Adriatico. Perché, come giustamente scrive Lubomirski, “Oscar Piattella era pensiero, e soltanto pensiero d’arte. E per quanto fosse distante Giuliano Vangi dal suo allievo, erano uniti dalla purezza che li guidava e che li difendeva”.
La mostra resterà aperta sino al 9 febbraio 2025 nei locali del Crac Puglia – Centro di ricerca arte contemporanea, corso Vittorio Emanuele II n. 17 – 74123 Taranto, dal martedì al sabato e festivi solo su appuntamento. Ingresso libero
Info: www.cracpuglia.it cracpuglia @ gmail.com tel. 099.4713316 / 348.3346377
www.archiviopiattella.it
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