Percorso di catechesi

Percorso di catechesi per la
PREPARAZIONE E CELEBRAZIONE DEL GIUBILEO 2025
A cura del Direttore dell’Ufficio Diocesano per la Liturgia
1. Il Pellegrinaggio della Speranza
Brani Biblici:
Sal 121: Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra.
Is 40, 1-11: Ma quelli che sperano nel Signore riacquistano forza,
si alzano in volo come aquile; corrono e non si stancano,
camminano e non si affaticano.
dalla Bolla di Indizione:
Il pellegrinaggio esprime un elemento fondamentale di ogni evento giubilare. Mettersi in cammino
è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita. […] Le chiese giubilari potranno essere oasi di
spiritualità dove ristorare il cammino della fede (n. 1).
dal Messaggio dell’Arcivescovo:
Il pellegrinaggio è una metafora di una vita che procede verso una meta che può trasfigurarla,
richiedendo fiducia, entusiasmo e spirito di sacrificio.
2. Riconciliazione: la chiave per il futuro
Brani Biblici:
Col 3,13: Mt 5,23-24: Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se qualcuno ha di che
lamentarsi di un altro; come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa
contro di te, lascia là la tua offerta davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con tuo fratello.
dalla Bolla di Indizione:
Perdonare non cambia il passato, non può modificare ciò che è già avvenuto; e, tuttavia, il perdono
può permettere di cambiare il futuro e di vivere in modo diverso, senza rancore, livore e vendetta (n. 23)
dal Messaggio dell’Arcivescovo:
Viviamo con fervore il sacramento della Riconciliazione, facendo di esso lo stile permanente della
nostra famiglia ecclesiale. […] Bisogna ritornare nel confessionale e accogliere chi ha il cuore ferito.
3. Comunità in Missione: riscoprire la sinodalità
Brani Biblici:
1 Cor 12,12-14: Come infatti il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo,
sebbene siano molte, sono un solo corpo, così anche Cristo.
At 2,44-47: Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune.
dalla Bolla di Indizione:
L’Anno Santo 2025 si pone in continuità con i precedenti eventi di grazia, e la comunità cristiana
deve farsi portatrice di un contenuto che va oltre i propri confini ecclesiali per toccare il cuore e la
mente di ogni persona (n. 1)
dal Messaggio dell’Arcivescovo:
La parrocchia è presenza ecclesiale nel territorio, ambito dell’ascolto della Parola e della crescita
della vita cristiana. […] È necessario un rinnovamento delle parrocchie per renderle più vicine alla
gente.
4. Credere per Vivere: La Fede come sostegno
Brani Biblici:
Eb 11,1: La fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.
Gv 14,1: Non sia turbato il vostro cuore; abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.
dalla Bolla di Indizione:
La speranza è anche il messaggio centrale del prossimo Giubileo, che si apre alla luce
dell’espressione di san Paolo: Speranza che non delude (n. 1).
dal Messaggio dell’Arcivescovo:
Il nostro compito è quello di far incontrare la Speranza accendendo le innumerevoli speranze degli
uomini, in un tempo in cui tanti sono sfiduciati e guardano al futuro con scetticismo.
5. Incontrare Cristo: la speranza nel Pane della Vita
Brani Biblici
Gv 6,35: Gesù disse loro: Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame, e chi crede
in m e non avrà mai sete.
1 Cor 11,26: Ogni volta che mangiate questo pane e bevete a questo calice, annunciate la morte
del Signore, finché egli venga.
dalla Bolla di Indizione:
Il Giubileo è un’occasione per spalancare la Porta Santa e offrire l’esperienza viva dell’amore di
Dio, che suscita nel cuore la speranza certa della salvezza in Cristo (n. 1).
dal Messaggio dell’Arcivescovo:
Dobbiamo vivere e sperimentare la comunione senza isolarci, traendo forza dall’alto e fra di noi,
affinché l’Eucaristia possa veramente diventare nutrimento per il nostro cammino.
6. Germogliano i semi della speranza: segni, stili, atteggiamenti giubilari
dalla Bolla di Indizione:
È necessario, quindi, porre attenzione al tanto bene che è presente nel mondo per non cadere nella
tentazione di ritenerci sopraffatti dal male e dalla violenza. Ma i segni dei tempi, che racchiudono
l’anelito del cuore umano, bisognoso della presenza salvifica di Dio, chiedono di essere trasformati
in segni di speranza (n. 7).
dal Messaggio dell’Arcivescovo:
Guardo ai numerosi segni di bene che sono presenti nella nostra arcidiocesi: la vitalità delle
parrocchie, il tesoro della devozione popolare, gli sterminati talenti che riscontriamo nelle nostre
comunità, la grande generosità e accoglienza della nostra gente.
Davanti a questa messe biondeggiante, fiduciosamente voglio aprire quest’anno pastorale con una
domanda semplice e diretta: «Chiesa di Taranto, come vuoi continuare a seguire Gesù Cristo? Vuoi
essere sua discepola guardando con speranza in avanti?». È solo dalla nostra risposta che dipendono
la bontà e i frutti del nostro cammino fin dai primi passi.
Proposta
Affinché il Giubileo non resti un evento celebrativo, ma sia un vero Anno di Grazia del Signore, che
produca la conversione dei cuori di ciascuno e delle comunità in quanto tali, dopo o durante il
Cammino Giubilare le comunità potranno dare vita a segni di speranza permanenti:
– intensificare la visita agli ammalati (si ricordi che in questo Giubileo, per la prima volta, si potrà
lucrare l’Indulgenza Plenaria due volte al giorno: la prima legata alla celebrazione eucaristica o ad
un pio esercizio e la seconda legata al servizio di carità) non solo da parte dei sacerdoti, dei ministri
straordinari della Comunione, ma anche da parte di membri della Comunità, per vivere una concreta
prossimità all’ammalato e alla sua famiglia;
– impegnarsi nel servizio di volontariato ai bisognosi (utilizzando le strutture esistenti: Centro
notturno di accoglienza, Mensa dei Poveri, Caritas parrocchiali…);
– creare da parte dei giovani un servizio di visita agli anziani delle parrocchie, in modo da creare
una carità intergenerazionale. I giovani sono invitati a donare il loro tempo per fare compagnia e
piccole incombenze, ma ricevono anche il dono della sapienza di vita degli anziani;
– dare vita ad una più attenta pastorale dell’accompagnamento nell’esperienza del lutto, perché
attraverso l’accompagnamento dei moribondi e delle famiglie, la celebrazione funebre e
l’elaborazione del distacco si porti la speranza cristiana;
– rilanciare il ministero della Consolazione secondo le indicazioni, a suo tempo date,
dall’Arcivescovo Benigno Luigi Papa;
– favorire ed aiutare nel compimento di gesti di riconciliazione tra quanti si sono divisi o
contrapposti nei rapporti famigliari ma anche ecclesiali;
– creare nelle parrocchie – o meglio ancora nelle vicarie – una banca del tempo, nella quale medici,
professionisti e volontari mettono parte del loro tempo a disposizione delle differenti povertà e
bisogni dei fratelli;
– i sacerdoti, che nel periodo del Giubileo garantiranno ancora più generosamente il servizio della
riconciliazione sacramentale, come penitenza potranno proporre (non imporre) proprio un’azione
tra quelle su elencate come riparazione dei peccati e segno di conversione della vita.
Se il Giubileo è tempo di vera conversione, allora esso ci chiede di apprendere uno stile di vita che
generi speranza; l’apprendimento si verifica, infatti, quando c’è un cambio di azione.
A cura del Direttore dell’Ufficio Diocesano per la Liturgia
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