Support_o Taranto inarrestabile: la soddisfazione del presidente Stola
Sono il ritratto della giovinezza. Ma pure della maturità, in senso tattico atletico fisico: figure longilinee capaci di aggredire mortalmente l’avversario, alzando il pressing, quando necessario, e di scattare per ogni zona del campo giocando d’intesa e di squadra. Applicando gli schemi di William Orlando. Sono le cestiste del gruppo Under 17 della Support_o Taranto. Che stanno impressionando, a suon di vittorie, in match giocati a senso unico – tra le vittime, anche la Dinamo è stata strapazzata nel derby cittadino andato in scena al PalaMazzola. Il presidente Ciccio Stola può coccolarle insieme allo staff Support_o.
A conclusione del girone d’andata, il primo bilancio del campionato non può che essere positivo…
«Assolutamente. Abbiamo chiuso oggi il girone di andata (lunedì scorso, ndr) a punteggio pieno vincendo anche l’ultima partita con il Lecce. Al di là del risultato, la cosa più importante è vedere le ragazze crescere individualmente e come squadra cementando giorno dopo giorno il legame fra loro e i loro coach: William Orlando e Francesco Camerino».
Come si stanno comportando le altre compagini?
«Il giudizio sui gruppi della Support_o Under 15/14 e 13 è speculare a quello espresso poc’anzi. Sino ad ora non abbiamo ancora assaporato il sapore della sconfitta: in verità, confido nel farlo il meno possibile. Ogni gruppo, in base alla fascia di età, guidato da Roberta Stola e Giovanni Guida, e i due coach della 17, stanno facendo un percorso formativo sportivo e di crescita che ci lusinga, e ci riempie di orgoglio. E perché no, ci dà una spinta per proseguire nonostante le tante difficoltà che incontriamo a livello logistico in una città che poco sa offrire allo sport e ai ragazzi».
Ecco, appunto. In una città che non vuole vivere di soli ricordi, legati al grande Cras, dove il movimento cestistico è rappresentato da più società (la massima espressione è la Dinamo Nuovi Orizzonti, che gioca in serie B), a suo parere cosa manca per fare il salto di qualità?
«Sì, premesso che il movimento femminile ha nella Dinamo la massima espressione senior a Taranto, e io mi auguro che il nostro amico coach Caricasole si prenda tutte le soddisfazioni che merita, noi miriamo a essere un movimento importante a livello giovanile. E ci stiamo riuscendo grazie a chi lavora con passione ogni giorno in palestra. Noi tutti, dai dirigenti agli allenatori, facciamo la nostra parte. I risultati ottenuti a livello regionale e in tornei nazionali ai quali abbiamo partecipato ci dicono che siamo sulla strada giusta: la convocazione di quattro delle nostre atlete 2010 (Carlotta Acacia, Giorgia Cito, Serena Fardello e Giulia Nardelli, ndr) nella rappresentativa regionale al Lazio Academy cup ne è la riprova. Un risultato importante per noi e per la città di Taranto. Quanto alla sua domanda, il discorso da fare è molto ampio: come detto, viviamo in una città dove le strutture sono poche e con costi orari rilevanti, dove il privato è per lo più assente, tranne poche eccezioni di gente appassionata. Spesso inoltre, per noi addetti ai lavori, manca la mentalità di anteporre l’interesse generale a quello personale. In poche parole, a mancare da noi è la cultura dello sport inteso come elemento fondamentale per la crescita dei ragazzi e tanto altro».