Collegiata Maria Santissima Annunziata in Grottaglie

INIZIATIVE DELLA CHIESA GIUBILARE

CHIESA MADRE COLLEGIATA
MARIA SANTISSIMA ANNUNZIATA
GROTTAGLIE
CENNI STORICI
La facciata della Chiesa Madre Collegiata Maria SS.ma Annunziata, primogenita della Chiesa Tarantina, si compone di un portale, un rosone e una cuspide dentellata, abbellita da tre edicole scolpite raffiguranti l’arcangelo Gabriele, la Vergine Maria e il Cristo in trono, oltre che da una iscrizione in caratteri gotici del 1379 che riporta i nomi dell’arcivescovo di Taranto Giacomo d’Atri e di Domenico de Martina, autore probabilmente dell’ampio rosone centrale e della risistemazione del tempio. Il portale in pietra calcarea compatta, realizzato in stile romanico-pugliese, costituisce l’elemento più antico dell’edificio (XII-XIII sec.) e mostra due colonnine ottagonali poggiate sul dorso di due pachidermi e culminanti in graziosi capitelli sui quali s’innalzano agili leoncini che a loro volta sorreggono il bellissimo frontespizio arcuato e finemente lavorato.
L’interno del tempio è stato ulteriormente risistemato nel 1880 in stile corinzio. La prima cappella entrando a sinistra conserva un altorilievo dell’Annunciazione, notevole esempio di scultura rinascimentale pugliese. Seguono la cappella dello Spirito Santo con tela della Pentecoste (sec. XVII); la cappellina circolare in stile ionico (sec. XIX) contenente il fonte battesimale; la cappella dei santi Pietro e Paolo con tela di fine sec. XVII; infine la cappella dedicata al Santissimo Sacramento che presenta un pregevole altare marmoreo policromo firmato nel 1757 dal maestro napoletano Francesco Cimafonte.
Nell’abside si ammirano una notevole tela del 1674 raffigurante l’Annunciazione e il grande e artistico coro in noce del Capitolo della collegiata realizzato nel 1533. L’organo a canne che, inserito in artistica cantoria domina dall’alto, risale ai primi anni del Cinquecento e venne risistemato nel 1587 dall’organaro leccese Orfeo de Torres; il prezioso strumento risulta essere l’organo più antico di Puglia e uno dei più antichi d’Italia.
Procedendo dal presbiterio verso la facciata si può osservare la cappella dell’Ascensione, realizzata nei primi anni del Seicento in schemi architettonici tardo rinascimentali. Segue la cappella del Crocifisso, già dedicata ai santi Marino e Cataldo che mostra alle pareti laterali due grandi tele secentesche raffiguranti il sogno profetico di San Cataldo e il martirio di San Marino. La cappella successiva è dedicata alla Madonna della Mutata (sec. XIX); infine la cappella d’impronta barocca della Vergine del Rosario (conosciuta come “Cappellone di S. Ciro”), eretta nel 1709 per impulso del santo concittadino Francesco De Geronimo. L’altare centrale è dedicato alla Vergine del Rosario effigiata in una bella tela di Paolo De Matteis, autore pure delle tele dei pennacchi della cupola. L’altare a destra, è dedicato a S. Francesco de Geronimo, quello a sinistra a S. Ciro d’Alessandria, santi che a Grottaglie si venerano con grande devozione; nella cupola e sulle pareti sono inserite molte tele che ritraggono i misteri del Rosario, santi e sante dell’ordine domenicano.
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