Santuario Madonna della Camera in Roccaforzata

Il Santuario sotto il nome di Maria Santissima della Camera è un luogo sacro dalle origini antichissime ricco di religiosità, tradizioni e di storia che dista poco meno di 2 km dal centro abitato di Roccaforzata.
La primogenita Chiesa, luogo di culto per la popolazione dell’antico casale di Mennano, dalle limitate fonti si ritiene essere già edificata intorno all’XI secolo sotto il potere bizantino prima per proseguire con il periodo normanno, certamente di rito costantinopolitano e liturgia in lingua greco bizantina.
Ancora oggi è visibile la zona più antica della struttura con la presenza dell’abside che ingloba un pregiato affresco chiaramente in stile bizantino e una ricchezza iconografica rappresentata da un Cristo Pantocratore sorretto da angeli e, nella parte in basso a semicerchio, una serie di santi.
Altre informazioni, questa volta più ricche e dettagliate sulla forma della chiesa, sono riportate nella “Visitatio” di Mons. Lelio Brancaccio avvenuta nel 1578 e tradotte nel 1787 da Don Gaetano Fedele Calvelli. Il casale di Mennano era ormai disabitato, ma restava intatta la fervente fede verso l’icona della Vergine presente nel santuario degli abitanti di Roccaforzata e dei casali limitrofi divenuti nel frattempo insediamenti albanofoni.
La liturgia ortodossa, da calendario, dedicava nella “V Feria” cioè nel giovedì dopo la Pasqua la festa della Resurrezione secondo i riti orientali ed è proprio in questo periodo che si intreccia la tradizione con la leggenda.
Si narra che nell’anno 1462 giunsero ingenti truppe “turche” (Albanesi) che suscitarono panico e terrore nelle popolazioni tanto da costringere gli abitanti di Roccaforzata a rifugiarsi in un casolare presso Mennano. Accerchiati, indifesi, chiusi in quella “camera”, invocarono la protezione della Vergine raffigurata nel riquadro presente all’interno e presto la furia degli assedianti si abbattè sul portone. Ma all’apertura lo sguardo della Madonna col Bambino emanò una luce accecante ed un bagliore disarmante costrinse gli infedeli alla fuga. La allora, per fede e devozione, quel giovedì dopo Pasqua divenne il giorno di ringraziamento alla Madonna per averli salvati.
Altra ricorrenza che vede protagonista e centro della Fede il Santuario è il 13 maggio. Ogni anno, dal 1982, per volontà di Don Antonio Nigro è meta di pellegrinaggio di tutte le parrocchie della Vicaria come ringraziamento alla Madonna per aver deviato il proiettile che aveva ferito gravemente Giovanni Paolo II nell’attentato subito il 13 maggio del 1981 in Piazza San Pietro salvando la vita a Sua Santità.
Questa oasi di spiritualità immersa nel verde inserita negli itinerari giubilari della Diocesi per l’Anno Santo 2025 è una conferma in quanto è stata meta giubilare già nel 2000 per volontà di Mons. Benigno Luigi Papa Arcivescovo di Taranto.
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