Santuario Madonna della Mutata in Grottaglie

Tra tutte le chiese extraurbane grottagliesi, emerge, per importanza storica e devozionale, la Chiesa di Santa Maria della Mutata che il 1 aprile 1954, l’arcivescovo di Taranto, Mons. Ferdinando Bernardi elevò alla dignità di Santuario diocesano.
Esso è posto a circa 6 km sulla strada che da Grottaglie porta a Martina.
La Chiesa, dedicata alla Vergine Assunta, è importante, non solo per i grottagliesi, ma anche per gli abitanti dei paesi vicini. La domenica in Albis e il 15 agosto, festa dell’Assunta, molti accorrono per venerarla.
L’appellativo di Mutata è da riferirsi a un fatto prodigioso accaduto nel 1359: vi era un contrasto tra i grottagliesi e i martinesi circa il possesso della Chiesa; l’immagine della Madonna dipinta sulla parete a sud guardava verso Martina, per cui i martinesi ne vantavano diritto di possesso; ma un giorno la stessa immagine fu trovata dipinta sulla parete a nord: guardava verso Grottaglie. Per questo evento miracoloso il Santuario è intitolato a Santa Maria della Mutata. Su tale ricostruzione esistono, però, diversi dubbi e opinioni.
La facciata è in tre sezioni: le due laterali hanno due finestre. Sulla sezione di sinistra sorge l’edicola campanaria con due archi ove sono sospese le campane. La sezione centrale è animata da cinque lesene sulle quali si sviluppa un frontone triangolare con interruzione al vertice, nella quale si innesta una croce greca. Nella lesena di mezzo troviamo la porta di entrata al Santuario e una nicchia con il simulacro della Vergine della Mutata.
La navata centrale è formata da tre campate con volte a crociera. Essa termina con il Crocifisso del XV secolo, ai lati due piccole pitture della passione di Gesù. Nella navata laterale, a sinistra, si eleva il primo altare e a destra s’innalza l’altare con la statua di San Giuseppe con Gesù. L’altare della Mutata s’innalza sotto l’arco estremo del braccio della croce. La volta del tempio è vivacemente affrescata da un ignoto pittore locale.
La cupoletta dell’altare di Maria rappresenta la Sua apoteosi. Nei ventagli sono dipinti i quattro evangelisti, nella calotta la Vergine in preghiera mentre riceve la corona da Dio Padre e dal Divino Figlio, lo Spirito Santo volteggia sotto forma di colomba. Segue sotto la terza campata l’altare dedicato a San Cataldo e a San Francesco De Geronimo.
Il pavimento maiolicato è un manufatto dei figuli locali.
Il Santuario è stato affidato di recente dalla curia arcivescovile alle cure pastorali dei Padri Minimi di Grottaglie.
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