L’augurio all’arcivescovo da parte di tutte le realtà laicali della diocesi

Nel tradizionale incontro con le realtà laicali della diocesi, svoltosi in episcopio la mattinata della vigilia di Natale, Giuseppe Lippo, segretario del coordinamento diocesano delle confraternite nonché priore della confraternita di Sant’Egidio, ha rivolto all’arcivescovo mons. Ciro Miniero, a nome di tutti i presenti, un messaggio di auguri di cui pubblichiamo il testo:
“Eccellenza Reverendissima, ci siamo qui riunite aggregazioni ed esperienze laicali per farle gli auguri natalizi e per prepararci insieme con la sua benedizione a vivere cristianamente il Santo Natale. Ci incontriamo per tale motivazione dopo un anno di intenso lavoro, ciascuno nelle proprie attività diocesane. Intenso sì, ma dovremmo altresì fare un consuntivo e porci umilmente delle domande: Quanta fede abbiamo messo in quello che abbiamo fatto? Abbiamo avuto sempre lo sguardo rivolto al Crocifisso? Abbiamo seguito le esortazioni del nostro Buon Pastore, il vescovo? Abbiamo saputo ascoltare, accogliere, coinvolgere, dialogare, condividere, includere gli altri? Ci siamo lasciati rinnovare sempre dall’ascolto e dall’accoglienza del pensiero di Dio? Lei, Eccellenza, nel messaggio di avvio del nuovo anno pastorale, a settembre scorso, ribadì che dovremmo verificare la nostra conoscenza della voce del Pastore, bisogna riconoscerla nitida, chiara e distinta, in mezzo a tante voci, perché prima di pianificare ed attuare un qualsiasi progetto pastorale, occorre rinnovare il nostro impegno a seguirlo. Ribadì che per allontanare ogni fatica, ogni scoraggiamento e paura è necessario procedere e pensare secondo Dio e non secondo gli uomini. Ci tocchi, Eccellenza, la lana del vostro pallio! Vogliamo essere intrecci, sorgente di unità. Vogliamo far parte di quella rete di maglie strette per accogliere, il più possibile, tutti i figli di Dio, raggiunti anche dalla Buona Notizia: il Natale. E dobbiamo farlo attraverso l’evangelizzazione, l’attenzione al mondo della povertà, l’impegno nella cura della casa comune, non smettendo mai di stupirci come i pastori a Betlemme. Abbiamo il desiderio comune di camminare insieme pieni di stupore e speranza, nel comune impegno di annunciare Cristo, dovunque impegnati, nelle parrocchie, nel mondo del lavoro, nei nostri condomini, anche dove il significato del Natale viene spesso male interpretato o oscurato. Lei, Eccellenza, nel messaggio di augurio del Santo Natale l’anno scorso ebbe a dire che la nascita di Gesù è un evento salvifico che ci permette di rinascere interiormente, di rinnovare la speranza e la fiducia per trovare in Gesù la forza che ci consente di affrontare le avversità, le prove e ogni difficoltà della vita. Papa Francesco ci invita a contagiare tutto e tutti con la nostra meraviglia dinanzi al presepe, a Gesù che viene: di casa in casa, di parrocchia in parrocchia, di città in città, di nazione in nazione. Il Natale è una buona notizia, afferma Sua Santità: non è per fare il cenone, che, sì, è bello, ma è anche altre cose, è andare a messa, incontrare il Signore, guardare il presepe. Il Natale è una festività che è alla radice della nostra Fede. L’apostolo Paolo ci dice quale deve essere il nostro atteggiamento: rinnegare l’empietà e i desideri mondani e vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Allora, il contenuto del nostro augurio di Natale e l’impegno che assumiamo, come pellegrini di speranza, è quello che il ricordo della nascita di Gesù ci renda sempre più accoglienti e solidali tra di noi ma soprattutto verso chi è debole, fragile, nella povertà, nella disperazione, nella malattia, verso chi fugge dalle guerre, dai conflitti, dalle atrocità umane e rischia di annegare nei nostri mari. Solo quello che avremo fatto per i più piccoli, per i più deboli ci darà titolo di essere accolti nel suo Regno. Buon Natale, Eccellenza, un augurio di ogni bene e la gratitudine da parte di tutti noi presenti e di chi oggi non è potuto esserci. Auguri, Eccellenza, di vero cuore per la sua paternità e la sollecitudine pastorale che ci ha dimostrato anche in questo anno che sta per terminare. Auguri per l’anno che verrà: l’anno del Giubileo voluto da papa Francesco. Che sia un anno portatore di speranza per il mondo intero. Il prossimo 29 dicembre parteciperemo con Lei al rito di apertura dell’Anno giubilare 2025 con tutti questi propositi ed intenzioni. Dio la benedica”.
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