A San Marzano, in chiesa madre i resti mortali di mons. Importuno

Domenica scorsa a San Marzano si è svolta in chiesa madre, durante la santa messa vespertina celebrata da don Cosimo Rodia, la traslazione dei resti mortali di mons. Vincenzo Importuno, suo parroco dal 1894 al 1957. L’urna è stata posta nella cappella laterale dei Santi Medici.
Nato a Faggiano nel 1862 e ordinato sacerdote dall’arcivescovo mons. Pietro Jorio il 30 agosto del 1891 nella chiesa di Santa Chiara, a Taranto, mons. Importuno è stato instancabile pastore della comunità sammarzanese e si è adoperato per la ricostruzione, l’ingrandimento e l’abbellimento della chiesa parrocchiale (consacrata dall’arcivescovo mons. Mazzella il 28 ottobre del 1919), la realizzazione della casa canonica e dell’asilo. Ha ricoperto anche gli incarichi di vicario foraneo, parroco consultore dell’arcivescovo, canonico onorario nel Capitolo Collegiale di Grottaglie e cameriere segreto di Sua Santità.
Mons. Vincenzo Importuno spirò a San Marzano il 21 dicembre 1959 a 97 anni, lasciando l’incarico di parroco appena due anni prima.
“I parroci – ha detto nell’omelia don Cosimo Rodia – offrono insegnamenti preziosi per guidarci nella fede e nella vita. Sono esempi di dedizione e saggezza e ascoltarli ci aiuta a crescere interiormente. Tuttavia, talvolta non è facile seguire i loro consigli, perché richiedono impegno o mettono in discussione le nostre scelte. Eppure, come un buon padre, il loro intento è sempre il nostro bene, anche quando non lo comprendiamo subito”.
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