La formazione biblica per entrare nelle profondità di Dio
Il seminario diocesano ha accolto anche quest’anno gli operatori della catechesi per l’atteso appuntamento con la ‘tre giorni’ di formazione biblica dal 27 al 29 gennaio. All’indomani della Domenica della Parola di Dio, istituita da papa Francesco nel 2019 e fissata alla terza domenica del Tempo ordinario, questo tempo prolungato di ascolto e di studio vuole sottolineare quanto sia necessario per il credente e per le comunità che l’incontro con la Bibbia diventi una pratica abituale e non rimanga un evento raro e circoscritto.
Il nuovo direttore dell’ufficio catechistico diocesano, don Simone De Benedittis, si è posto nel segno della continuità con quanto lo stesso ufficio ha promosso costantemente negli anni e, da esperto studioso delle Scritture, ha proposto di approfondire l’ascolto e la conoscenza dei Libri di Ruth, Qohelet, Esther, Lamentazioni e Cantico dei cantici. La caratteristica comune di questi testi, detti in ebraico “Meghillot” (rotoli), è di essere proclamati durante le principali feste ebraiche.
A condurre le serate, nella nuova veste di direttore della commissione regionale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi, è stato don Sebastiano Pinto, professore della Facoltà teologica pugliese, appartenente all’arcidiocesi di Brindisi – Ostuni, in cui è anche parroco e co-direttore dell’Ufficio catechistico. Don Sebastiano da tempo è noto per le sue letture, produzioni e presentazioni dedicate al testo sacro nell’ambiente accademico e pastorale italiano. La sua competenza ha permesso ai partecipanti di gustare alcune pagine bibliche meno conosciute e di avvicinarsi a un mondo ricco di fascino in cui saper riconoscere la potente opera di Dio.
Nella prima serata don Simone ha presentato l’edizione 2025 e ha colto l’occasione per ringraziare don Lucangelo De Cantis che lo ha preceduto nell’incarico di direttore. Il lavoro dell’ufficio, ha proseguito, si pone nel solco tracciato negli anni precedenti e si rinnova nell’entusiasmo e nella disponibilità di quanti continuano a camminare insieme nell’equipe e nelle comunità. Durante il suo intervento don Simone ha collocato nel contesto biblico i libri scelti, puntualizzando le più importanti questioni sulla datazione dei testi e il loro rapporto con la vita liturgia del popolo di Israele. Subito dopo è toccato al relatore illustrare il Libro di Esther.
La seconda serata è stata aperta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero che ha salutato catechisti, sacerdoti e religiosi presenti. Don Sebastiano Pinto ha proseguito con la lettura e esegesi di passi tratti da Qohelet.
Nell’ultima serata l’attenzione si è concentrata sul Cantico dei cantici di cui il relatore ha messo in luce il profondo valore spirituale.
Solo pochi giorni fa, papa Francesco, ancora una volta, ha invitato ad una maggiore fedeltà alla lettura della Bibbia: “Fratelli, sorelle, dobbiamo essere più abituati alla lettura delle Scritture. A me piace consigliare che tutti abbiano un piccolo Vangelo, un piccolo Nuovo Testamento tascabile, e lo portino nella borsa, lo portino sempre con sé, per prenderlo durante la giornata e leggerlo. Un brano, due brani… E così, durante la giornata, c’è questo contatto con il Signore. Un Vangelo piccolino è sufficiente” (omelia del 26 gennaio 2025).
E a conclusione don Sebastiano Pinto ha fatto suo l’appello del papa raccomandandosi di proseguire con l’approfondimento dei testi nelle comunità parrocchiali: i catechisti devono impegnarsi a chiedere la formazione biblica che è necessaria per svolgere il compito dell’annuncio.
A livello diocesano l’ufficio catechistico ha sempre assicurato una abbondante e qualificata formazione sul testo sacro, sia con l’iniziativa annuale delle giornate bibliche sia all’interno del triennio di formazione di base, con la presenza del dott. Giovanni Pergolese, a lungo vicedirettore e responsabile del settore apostolato biblico.
Nelle parole di don Simone De Benedittis troviamo il filo rosso che ha guidato i vari interventi: “L’esperienza di questa ‘tre giorni’ biblica ha permesso a tutti i presenti, attraverso le sapienti riflessioni di don Sebastiano Pinto, di tracciare un percorso di crescita esistenziale, nella scoperta di quanto la Sacra Pagina prenda sul serio la nostra condizione umana e la nobiliti, purché si assuma con decisione la fatica di incontrare Dio attraverso la verità della Sua Parola. Dal canto mai disperato delle Lamentazioni, che getta luce sulle deformità del nostro pellegrinaggio terreno, non sempre in armonia con le vie del Signore, alla fedeltà di Ruth, per mezzo di cui ella assurge a matriarca della stirpe davidica; dal devoto coraggio di Esther alla austera gioia di Qohelet, che impone scelte serie nella nostra quotidianità. In ultimo, la bellezza del Cantico, che, dopo un immantinente e longevo rincorrersi degli amanti, si conclude con il soave lirismo di un “non-finito”, segno della singolare apertura alla trascendenza nell’immanenza, nella comprensione trasfigurata del nostro oggi, teso tra il memoriale del preterito e il certo futuro di una speranza – quella medesima che il cammino giubilare ci fa ravvivare – che sempre si compie”.
La partecipazione attiva e l’interesse dimostrati dagli operatori della catechesi presenti testimoniano quanto sia vitale per la vita spirituale e pastorale immergersi nelle Scritture. Il seminario diocesano si conferma come casa accogliente, grazie a don Francesco Maranò e a don Francesco Manisi. Con l’auspicio che gli insegnamenti appresi possano fiorire e dare frutti nelle parrocchie, ci si prepara ai prossimi appuntamenti di formazione.
* équipe ufficio catechistico