Zamagni: l’economia civile darà la svolta per la Taranto del futuro
Un futuro di felicità e sviluppo solidale è possibile per Taranto? Sì, se si attua un cambio di paradigma: questo il concetto che sembra caratterizzare la presa di coscienza che l’economia italiana sta attuando. É questo l’obiettivo dell’economia civile che propone nuovi sviluppi e nuovi scenari, come economia che punta alla ricerca del bene comune e della felicità senza perseguire come unico obiettivo il mero profitto.
Per quanto riguarda nello specifico il nostro territorio, bisogna puntare a una diversificazione produttiva che valorizzi i nuovi scenari tecnologici per consentire l’apertura di nuove prospettive. Privilegiando le imprese benefit: organizzazioni che operano con l’obiettivo di generare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente, insieme al profitto finanziario. Queste società integrano la responsabilità sociale d’impresa nel loro modello di business, adottando pratiche sostenibili e trasparenti.
È questa, in sintesi, l’indicazione fornita al convegno “Sviluppi e nuovi scenari per Taranto” dal noto economista cattolico Stefano Zamagni. che ha da poco dato alle stampe il secondo volume del “Dizionario di economia civile – nuovi sviluppi” (editrice Città Nuova – Ecra). Il convegno si è svolto nella Cittadella delle imprese, per iniziativa del Centro di cultura per lo sviluppo Lazzati, della Camera di commercio, della Lumsa e dell’Università.
Tutti gli intervenuti nel convegno, introdotto e coordinato dalla segretario generale della Cdc Claudia Sanesi, hanno proposto una lettura della fase che viviamo e della necessità di cambiare il paradigma dello sviluppo. Tema riccamente approfondito dall’intervento di Stefano Zamagni. Il presidente della Camera di commercio di Brindisi e Taranto, Vincenzo Cesario, ha sottolineato come il nuovo modello di sviluppo stia attecchendo anche sulle imprese del territorio. Sono proprio le imprese benefit a crescere di più. Aumentate del 27% l’anno scorso, hanno sviluppano un fatturato di circa 72 miliardi. Don Antonio Panico, direttore della Lumsa, ha sottolineato l’importanza che si possa sviluppare nella pratica un concetto di aspirazione alla felicità sociale. Domenico Amalfitano, presidente del centro Lazzati, ha sottolineato come i cambiamenti che stanno avvenendo in politica e in economia sono sintomatici di un’esigenza sempre maggiore di cambio di paradigma.
Così, a conclusione dei lavori del convegno, il professor Zamagni ha risposto alla domanda, se sia davvero possibile un futuro migliore.
“Vedo un futuro migliore a patto che la società civile locale si riappropri del bene comune locale. Nessuna società, però, si è potuta mai sviluppare su un unico settore, per quanto esso possa essere importante. Per quanto riguarda specificamente Taranto, non bisogna continuare a puntare tutto sull’acciaio, che resta però importante. Ma bisogna individuare nuove aree di intervento, che riguardino altre filiere. Le idee ci sono e stanno circolando, soprattutto a opera di imprese benefit che riguardano l’economia civile. Bisogna perseguire convintamente lo sforzo della transizione, anche a costo di abbandonare alcune certezze e comodità alle quali siamo abituati. E lanciarsi verso una forma nuova di intraprendenza. In questo senso la rivoluzione del digitale può servire ad accelerare i tempi della transizione. La transizione, infatti, non è solo possibile ma è assolutamente necessaria”.