La Giornata mondiale del malato: gli appuntamenti in diocesi

Si celebra anche in diocesi la 33ª Giornata mondiale del malato che intende riproporre a tutti i credenti la forza della speranza nel mistero pasquale di Gesù Cristo in cui si coglie la pienezza dell’annuncio cristiano (cf. At 4,12). Per l’animazione pastorale nelle parrocchie ci si può avvalere dei sussidi offerti dall’ufficio nazionale per la pastorale della salute.
“Il tempo presente – spiega don Cristian Catacchio, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale della salute – è caratterizzato dalle prove e dalle tribolazioni che segnano l’esistenza dei singoli e delle comunità. Il rischio più grande è rappresentato dalla mistificazione operata dei «falsi profeti» e dalle loro illusorie speranze. Ogni credente è chiamato a fare discernimento sul senso autentico della vita, accogliendo nella fede il dono della grazia divina, costruendo relazioni di amore e lasciandosi guidare dalla «piccola» speranza.
In tal modo – conclude – il «tempo della prova» e della malattia diventa una testimonianza di vita che fa la differenza. La speranza schiude nuovi orizzonti e rende capace di oltrepassare la «prova del tempo»”.
La celebrazione della Giornata mondiale del malato vedrà impegnata la nostra diocesi in due momenti:
il primo avrà luogo domenica 16 febbraio con il Giubileo del mondo della salute e prevede alle ore 18 la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero nella parrocchia Nostra Signora di Fatima a Talsano, santuario mariano e chiesa giubilare. A questo evento giubilare sono particolarmente invitati, insieme ai loro familiari, tutti i malati, i disabili e le figure professionali legate al mondo della sanità (medici, infermieri, operatori sanitari, volontari in ambito sanitario, operatori pastorale della salute ecc.).
Il secondo momento riguarda la conferenza che sarà tenuta da don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Conferenza episcopale italiana il 28 marzo al seminario minore di Poggio Galeso dalle ore 9 alle 13. “Si tratta – spiega don Cristian Catacchio – di un’importante occasione di confronto e riflessione per operatori sanitari, pastorali e tutti coloro che desiderano esplorare la relazione tra spiritualità, salute e territorio. Il concetto di ‘persona, cura e territorio’ assume infatti una particolare rilevanza quando si focalizza sull’assistenza domiciliare. Questa pratica, infatti, pone al centro la persona e il suo contesto di vita, favorendo un approccio olistico alla cura che va oltre la semplice gestione della malattia”.
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