Internet e la trasformazione della famiglia
Se n’è parlato alla Cristo Re di Martina Franca

17 Feb 2025
A Martina Franca, nei giorni scorsi, la sala del cantico della parrocchia-convento di Cristo Re dei frati minori ha ospitato il primo di una serie di quattro incontri di catechesi comunitaria sul tema ‘Pellegrini di speranza. Tra i sentieri dell’anima’. Il tema della prima serata è stato dedicato a ‘Internet e la trasformazione della famiglia’.
A condurre l’incontro con la psicologa dott.ssa Giorgia Colomba c’erano il parroco fra Paolo Lomartire e lo psicoterapeuta dott. Mimmo Marzia.
Psicologa e psicoterapeuta in formazione, di orientamento cognitivo-comportamentale, impegnata nel trattamento dell’età evolutiva, la dott.ssa Colomba ha testimoniato ciò che con la sua esperienza professionale con i bambini ha potuto toccare con mano, attraverso racconti e testimonianze delle famiglie.
“Oggi la famiglia – ha esordito – si trova a dover fronteggiare delle sfide educative importanti, alla luce della trasformazione digitale della società. La necessità, per il benessere dei giovani, è che le famiglie formulino un patto educativo sulla base dei bisogni dei propri figli, senza ‘demandare’ ad Internet il compito di occuparsi della loro crescita”.
La dott.ssa Colomba si è quindi soffermata sulla rilevanza della questione comunicativa in quanto proprio perché è attraverso di essa si possono instaurare dei legami fatti di scambi concreti e di conoscenza del sé attraverso l’incontro con l’altro. Si evidenzia però la sperimentazione di una profonda solitudine nonostante un mondo in costante connessione e quindi bisognerebbe porsi degli interrogativi riguardo la qualità della nostra comunicazione, che rischia di diventare superficiale.
“L’utilizzo eccessivo dei dispositivi in famiglia – ha rilevato – ci mette di fronte al pericolo di una divisione alimentata da una sempre maggiore assenza di comunicazione autentica. Ecco dove, a parer mio, risiede il rischio maggiore oggi”.
La dott.ssa Colomba ha riferito di come i genitori oggi si trovano a dover fronteggiare diversi rischi derivanti dall’utilizzo eccessivo di internet. La pericolosità risiede anche nel fatto che sono soprattutto i più piccoli a risentire degli effetti negativi dello schermo, esposti sin da piccolissimi, nelle fasi fondamentali dello sviluppo a problemi d’attenzione, ansia, depressione e disturbi del comportamento.
“C’è anche da domandarsi – ha detto – che utilizzo ne fanno gli adulti. Non si può pensare di impartire ai figli delle regole se poi non si danno delle dimostrazioni. il modello di riferimento genitoriale ha perciò bisogno di essere accompagnato ad autorevolezza, coerenza e credibilità”.
Successivamente il dott. Mimmo Marzia ha presentato un interessante excursus sulla storia della famiglia sin dai tempi più antichi fino ad arrivare ai nostri giorni.
Fra Paolo Lomartire ha arricchito il discorso psicologico di una lettura spirituale che ha portato il pubblico a riflettere sull’importanza di creare una connessione profonda con Dio e con il sé, in contrasto alla velocità e dinamicità di un mondo iperconnesso.
Quale può essere – si è chiesto – la maniera più adatta per fronteggiare queste sfide?
“Un consiglio che personalmente rivolgo ai genitori – ha continuato la dottoressa – è quello di creare uno spazio e un tempo per delle attività senza connessioni con i propri figli, stimolando la loro curiosità e creatività, investendo nelle loro qualità e passioni, favorendo il contatto umano e il gioco con i coetanei. È un lavoro per cui bisogna investire del tempo quotidianamente, un tempo prezioso che regaliamo ai nostri bambini e ragazzi, contribuendo ad ‘innaffiare’ queste piantine che a loro tempo porteranno frutto.
Allo stesso tempo – ha concluso – ritengo che l’utilizzo dei dispositivi non debba essere demonizzato in toto, ma certamente c’è bisogno di una educazione digitale per tutti, anche per gli adulti ed è importante che i contenuti di cui i minori usufruiscono siano fase-specifici, adeguati alla loro fascia d’età. Ma soprattutto oggi esiste un bisogno profondo di verità con se stessi, nei legami e nell’incontro con l’altroOgni tanto facciamo il piccolo esercizio di mettere da parte i telefoni, provando ad ascoltarci. I risultati non tarderanno”.
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