La cultura dell’incontro alla 53° Settimana della fede

“Carissimi, l’evento della 53° Settimana della fede è una grande opportunità di ascolto, dialogo, condivisione e preghiera per l’intera comunità diocesana. Disponiamoci a dare e a ricevere dagli altri per sperimentare la cultura dell’incontro. Abbiamo bisogno di formarci e camminare insieme come pellegrini di speranza. Vi attendo numerosi e vi benedico”: così l’arcivescovo mons. Ciro Miniero invita a partecipare alla 53.ma edizione della Settimana della fede, appuntamento consueto di Quaresima, incentrata su ‘La cultura dell’incontro’ prendendo spunto dalla Lettera agli Efesini 2,14: “Egli infatti è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne”.
Gli incontri, come di consueto, si terranno in concattedrale, con inizio alle ore 19.
Il primo appuntamento è fissato per lunedì 17 marzo, serata dedicata all’incontro tra le persone e nella società alla luce della Parola di Dio, con il prof. don Filippo Belli, docente di Sacra Scrittura alla Facoltà teologica dell’Italia centrale di Firenze, che parlerà su ‘Cos’è l’incontro. Società e comunità: l’incontro ne determina la differenza’.
Martedì 18, serata dedicata alla fecondità dell’incontro, il prof. Francesco Bonini, rettore della Libera Università Maria Santissima Assunta (Lumsa), che parlerà su ‘L’incontro nella cultura, nell’economia, nella politica’.
Mercoledì 19, il prof. Cesare Zucconi, vice presidente della Comunità di Sant’Egidio, tratterà il tema ‘La Chiesa promotrice dell’incontro’.
Giovedì 20, ci sarà la testimonianza di persone segnate dall’incontro. Interverranno: Cristina Castronovi (volontaria di ‘Operazione Colomba’, corpo nonviolento di pace della Comunità papa Giovanni XXIII), Gennaro Giudetti (volontario internazionale) e Stefano Capogna (Luogotenente della Guardia Costiera); modererà Marina Luzzi, giornalista di Avvenire.
Infine venerdì 21, concelebrazione eucaristica di chiusura presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero.
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