San Giuseppe, artigiano di Speranza: la festa a Faggiano

Sabato 15, alle ore 15.30, con il raduno ai campetti di via Collina per la processione dei bambini (’Li mammucchi ti San Giuseppu’) che porteranno le fascine alla zona del falò, entrano nel vivo a Faggiano i festeggiamenti in onore di San Giuseppe; alle ore 18, seguirà la santa messa in chiesa presieduta dal parroco di San Crispieri, don Ezio Succa, e animata dalla sua comunità parrocchiale.
Domenica 16, durante la santa messa del fanciullo (ore 10), si terrà la premiazione del concorso grafico-pittorico ‘San Giuseppe artigiano di speranza’; alle ore 12, tavolate della solidarietà; alle ore 18, santa messa presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero e consegna delle chiavi della città al santo patrono da parte del sindaco Antonio Cardea.
Lunedì 17, alle ore 19.30, benedizione e apertura delle tavolate per le vie e in piazza e serata conviviale con spettacolo musicale degli ‘Audiosonyk music band’.
Martedì 18, alle ore 19, accensione del falò devozionale dopo il corteo accompagnato dal gruppo storico ‘Avium Sodalitas’ di Pulsano; alle ore 20.30, spettacolo musicale in piazza ‘Cantiamo insieme’ a cura di dj Dem, con Mimmo D’Italia e Laura Pisarra.
Infine mercoledì 19, giorno della festa, sante messe alle ore 8, alle ore 10 (in piazza) e alle ore 18. A mezzogiorno, processione per le vie del paese accompagnata dalla banda ‘Città di Crispiano’. Alle ore 20, concerto in piazza della banda dell’associazione musicale Euterpe ‘Città di Pulsano’ diretta dal m° Francesco Bolognino. Non mancheranno le luminarie della ditta Memmola di Francavilla Fontana e lo spettacolo pirotecnico alle ore 22 della ditta ‘Il Pirotecnico’ di Taranto.
Così il parroco don Francesco Santoro invita ai festeggiamenti: “La festa di San Giuseppe è un momento centrale per tutta la nostra comunità di Faggiano. Il santo patrono è fonte di comunione, padre della comunità, non padrone; per questo è il protettore, esempio, amico, intercessore e custode. In un momento difficile della nostra storia, la festa non è una parentesi o un voler far finta di dimenticare le tragiche situazioni quotidiane. Ma la festa è voglia di speranza di un popolo, animato dalla fede e dal desiderio di bene e bellezza che si manifesta nell’essere comunità, famiglia. L’augurio che rivolgo a tutti e a ognuno è quello di diventare artigiani di speranza, entriamo nella casa di Nazareth e incontriamo la Speranza, entriamo nella bottega di Giuseppe chiediamogli gli arnesi della speranza. Organizziamo insieme la Speranza. In piedi, costruttori di Speranza. Buona festa!”.
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