Papa Francesco necessita di “meno ossigenazione ad alti flussi e ventilazione meccanica”

“Per alcuni momenti brevi papa Francesco può stare senza ossigeno, ad esempio per piccoli spostamenti da un ambiente all’altro”, come è avvenuto, ad esempio, per la concelebrazione nella cappellina, oggetto della prima foto del Santo padre dal giorno del ricovero: questa la nota della sala stampa della Santa sede, a proposito del trentaduesimo giorno di degenza del pontefice al policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale.
“La giornata di oggi è trascorsa come quella di ieri”, fa sapere inoltre la sala stampa vaticana: “Il papa ha continuato le terapie e la fisioterapia respiratoria e motoria. Per i medici la situazione resta stazionaria: i lievi miglioramenti si misurano in particolare sul lavoro di fisioterapia, sia motoria che respiratoria, e la stabilità resta un fatto positivo”.
Altro dato nuovo è il fatto che “si ricorre di meno alla ventilazione ad alti flussi durante la giornata, utilizzando le cannule nasali, mentre la notte si sta cercando di ridurre la ventilazione meccanica”. Quanto alla prima fotografia di Francesco, diffusa domenica, si fa notare che “ognuno sceglie di farsi riprendere come vuole”. Il gonfiore della mano, invece, “è frutto della ridotta mobilità ed oggi è già diminuito”. Tutta l’attività del papa, sottolineano fonti vaticane, “è per ora sospesa, fino al rientro dall’ospedale”, in merito al quale non circolano finora date precise, tranne l’indicazione della necessità di ‘ulteriori giorni’ di terapia ospedaliera segnalata nell’ultimo bollettino medico.
Il prossimo è atteso non prima di mercoledì.
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