Settimana della Fede: serata dedicata alle persone ‘segnate dall’incontro’

Tema centrale della penultima serata – giovedì 20 – della 53ª edizione della Settimana della fede è stata ‘La testimonianza di persone segnate dall’incontro’, come ha esordito mons. Gino Romanazzi, direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale.
La giornalista Paola Casella, docente di religione nella scuola primaria, ha coordinato la serata intervistando dei volontari che hanno trasformato la loro vita grazie ad un incontro.
Dapprima è stato raggiunto telefonicamente il volontario internazionale Gennaro Giudetti, definito come ‘il ragazzo che pesca gli uomini dal mare’, per il suo salvataggio di naufraghi nel Mediterraneo, attualmente operante a Gaza, dove, com’è noto, è saltato il cessate il fuoco.
Giudetti ha lamentato la mancata entrata di aiuti alimentari da ben 17 giorni e ha fatto appello all’Italia e a tutta l’Europa in generale affinché eserciti una pressione politica per il ritorno alla pace.
Di pari importanza è stata la testimonianza resa da Cristina Castronovi, operatrice volontaria di ‘Operazione Colomba’, comunità fondata da papa Giovanni XXIII, nel 1968, che opera al fianco degli emarginati, dei centri di prima accoglienza. Partita per l’Ucraina nel novembre 2024, Cristina ha portato con sé da questa nazione così martoriata, il ricordo di una comunità diventata famiglia, perché unita dal dolore e grata ai volontari per il solo fatto di non essere indifferenti alla tragedia.
La giovane operatrice di pace ha riferito come “durante i momenti di interruzione di energia elettrica, con i bimbi comunicavamo attraverso abbracci e baci, nonostante le barriere. L’unico dono che avevamo era la speranza”.
In ultimo e altrettanto significativa è stata la testimonianza di Flavia Leopardi, operatrice volontaria, dell’associazione ‘Noi&Voi’ che ha iniziato la sua esperienza dalla banchina del porto di Taranto, ad accogliere migranti salvati dalle acque, sino ad arrivare all’istituto penitenziario ‘Magli’, dove opera come mediatrice culturale e dove – ha asserito – nonostante le difficoltà della vita carceraria, è presente “la stessa società che sta fuori”. Il motto che Flavia porta avanti con la sua associazione è ‘Costruiamo ponti’.
Proprio con il richiamo a quest’espressione, l’arcivescovo mons. Ciro Miniero l’ha ricondotto a tutti coloro che spendono la loro vita per gli altri, invitando ad aprirsi al bene altrui, “come fanno questi volontari che sono dispensatori di speranza”.
Questa sera, venerdì 21, la Settimana della fede si concluderà alle ore 19 con la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo.
Le foto della serata sono di G. Leva
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