‘Elegia dei martiri’ del martinese Palmisano il brano vincitore del concorso di marce funebri

È di Martina Franca, il giovane compositore Angelo Palmisano che con la sua marcia funebre ‘Elegia dei martiri’ ha vinto il primo premio del concorso internazionale di composizione di marce per la Settimana Santa – Città di Taranto organizzato dalla confraternita SS.Addolorata e San Domenico la cui serata finale, presentata da Rosalba De Giorgi, si è svolta sabato sera nella chiesa di San Domenico.
Il verdetto è scaturito da una giuria di tecnici composta dai maestri Ermir Krantja, Vincenzo Anselmi, Michele Pezzuto, Donato Semeraro e Nicola Cotugno, tutti musicisti di chiara fama, riunitasi alla presenza del segretario del concorso Donato Luccarelli.
Il brano è stato il primo a essere eseguito in forma anonima (come tutti gli altri, contrassegnati da un codice) nel concerto tenuto dalla Grande Orchestra di fiati ‘Santa Cecilia-Città di Taranto’, diretta dal maestro Giuseppe Gregucci, che è stato anche il direttore artistico del concorso.
Al vincitore è andato un premio in denaro di 1.500 euro, il trofeo ‘Città di Taranto’ e il diploma di partecipazione. Visibilmente emozionato e sorpreso piacevolmente dall’affermazione, Angelo Palmisano, il cui nonno è stato capobanda del complesso bandistico martinese, ha scritto altre musiche originali per tale organico strumentale.
L’iniziativa, hanno ribadito il priore della confraternita Giancarlo Roberti e il padre spirituale mons. Emanuele Ferro, è stata voluta per incrementare e rinverdire il già cospicuo patrimonio di marce funebri tarantine, aggiungendo una nota di originalità compositiva senza però rinunciare allo stile tradizionali adatto alle ‘nazzecate’. Questo, a 48 anni dall’ultimo concorso del genere, organizzato dalla confraternita dell’Addolorata e San Domenico, da quella del Carmine e dell’Ente provinciale per il turismo, di cui fu dichiarata vincitrice la marcia ‘Grido di dolore’ del maestro Amleto Cardone, ornai entrata nel cuore dei tarantini.
Quattro sono state le marce finaliste eseguite nel concerto in San Domenico sulle 29 partecipanti; la quinta in programma è stata squalificata per non aver rispettato una parte dell’articolo 8 del regolamento del concorso relativo alla riconoscibilità
Il secondo premio è andato invece a ‘Consolazione’ (secondo brano nell’ordine di esecuzione), di Aldo Paternò da Pietralia Sottana (Palermo), risultato vincitore anche della menzione speciale da parte dei musicisti della banda ‘Santa Cecilia-Città di Taranto’.
Il terzo premio è stato appannaggio di, “Ricordando Antonio Arcuri” (quarta marcia nell’ordine di esecuzione) di Rosario Durante da Santa Maria del Cedro (Cosenza); la marcia è stata vincitrice anche del premio speciale della tradizione tarantina “Mons. Cosimo Quaranta” da parte della giuria popolare composta da rappresentanti delle confraternite del Carmine, di Santa Maria di Costantinopoli, dell’Immacolata e dell’Addolorata e San Domenico. Il riconoscimento è stato consegnato al compositore cosentino dal fratello dell’indimenticato padre spirituale della confraternita organizzatrice, Francesco.
Infine il quarto premio è andato a “Pater, transeat a me calix iste” (terza marcia nell’ordine di esecuzione), di Charalampos Makris da Corfù (Grecia).
Anche a questi compositori, oltre al caloroso applauso del foltissimo pubblico, sono andati premi in denaro e il diploma di partecipazione.
Per la cronaca, dall’estero sono giunte al concorso due marce da Malta, non entrate in finale.
Fra le autorità presenti, il prefetto di Taranto, dott.ssa Paola Dessí che ha consegnato il premio alla carriera da parte della confraternita al m° col. Vincenzo Borgia, tarantino di nascita, già direttore della Banda dei carabinieri (l’arma è stata rappresentata durante la serata dal comandante della stazione ‘San Cataldo’ di città vecchia, Rodolfo Gentile). Nonostante l’età avanzata (ben 92 anni) il musicista continua nella sua attività compositiva, partecipando alle manifestazioni dove le sue musiche sono eseguite. Durante la serata, Borgia ha raccontato alcuni ricordi legati alla gloriosa Banda dei carabinieri da lui diretta, specialmente nei concerti all’estero, occasione di raduno dei tanti emigrati che a lui erano soliti stringersi commossi.
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