Fondazione per lo Sport, la vera sfida è il post Giochi

La parola crisi sta per cambiamento. E mai come in questo passaggio storico la stessa può tradursi in una opportunità di crescita per la città di Taranto. La rinascita passa anche attraverso lo sport, da risanare per mezzo di un’azione sinergica, programmatica e concreta. In quest’ottica va collocata l’iniziativa presentata nella mattinata di ieri alla Cittadella delle Imprese. Ovvero la Fondazione per lo Sport (sviluppo sportivo), funzionale alla creazione e gestione di nuove società, in diverse discipline, dal calcio al basket. A condurre l’incontro è stato il commissario del Governo per i Giochi del Mediterraneo 2026 Massimo Ferrarese.
L’UNITA’ COME IMPERATIVO CATEGORICO- “Le critiche sterili non servono. È il momento di unire le forze, non solo economicamente, ma anche con partecipazione e attenzione”. Così Massimo Ferrarese, affiancato dal presidente della Camera di Commercio Brindisi e Taranto Vincenzo Cesareo, dai consiglieri regionali e parlamentari ionici, ha voluto zittire le polemiche che puntualmente sorgono. Quelle nocive della salute del territorio, nella città delle divisioni e delle contraddizioni. C’è da lavorare tutti insieme per garantire un futuro sportivo al capoluogo ionico. Con una certa urgenza: “Se non partiamo ora, rischiamo di perdere tutto”. C’è da mettere da parte gli interessi locali per remare tutti nella stessa direzione.
LA FONDAZIONE PER LO SPORT- L’idea è stata accolta con entusiasmo da diversi imprenditori: il primo fondo di partenza vale 500mila euro. “Questa cifra è solo l’inizio”, ha detto il commissario Ferrarese invitando altri soggetti ad unirsi al progetto. La Fondazione per lo Sport, infatti, sarà aperta a tutti. A chiunque avrà bisogno di strutture o di supporto per favorire la crescita degli atleti più giovani. La priorità adesso è assicurare l’iscrizione ai campionati per le squadre di calcio e basket; successivamente si potranno aiutare le diverse discipline sportive cittadine, senza distinzioni. Per far sì che il progetto vada in porto è necessario rivolgersi non soltanto alle piccole e medie imprese ma anche alle grandi aziende presenti sul territorio.
LA MISSION- Oltre al sostegno a chi ha bisogno, c’è da pensare alla gestione delle strutture, per evitare che i nuovi impianti funzionali ai Giochi del Mediterraneo diventino cattedrali nel deserto – il valore complessivo delle opere è di 220 milioni di euro. È questa probabilmente la sfida più importante e più complessa. Non vincerla significherebbe invalidare lo stesso evento che andrà in scena l’anno prossimo nel capoluogo ionico, le cui ricadute non possono esaurirsi nel breve termine. Nei soli quattordici giorni in cui si tengono i Giochi. Ebbene, scongiurare il rischio cattedrali nel deserto significa considerare, ad esempio, che solo la piscina costerà 1,2 milioni di euro l’anno in gestione. Altrettanto complessa è la gestione del nuovo stadio Iacovone. I riflettori sono sempre puntati sul pallone: per la ripartenza del Taranto calcio, precipitato dal sogno serie B al fallimento completo, la Fondazione per lo Sport potrebbe garantire eventuali investitori.
Cittadella delle Imprese, alcuni momenti dell’incontro negli scatti fotografici di Giuseppe Leva
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