Carosino in festa per la compatrona, la Madonna delle Grazie

A Carosino fervono i preparativi per i festeggiamenti in onore della compatrona, Santa Maria delle Grazie, che inizieranno la Domenica di Pasqua, 20 aprile alle ore 10.15 con la cerimonia di intronizzazione del simulacro; a seguire, la celebrazione eucaristica presieduta dal parroco don Filippo Urso. Infine, in piazza, alle ore 21.30, concerto degli ‘88Max-Tribute Max Pezzali’.
Lunedì 21 aprile, alle ore 10.30 santa messa solenne celebrata da don Filippo Urso alla presenza delle maggiori autorità; a seguire, alle ore 11.30, processione per le vie principali del paese; alle ore 18, concerto del complesso bandistico ‘Città di Noci’ diretto dal m° Giacomo Lasaracina (che presterà anche servizio di giro in mattinata e alla processione); ore 18.30, santa messa; ore 21, concerto dei ‘Terraross’; ore 23, estrazione della lotteria.
Martedì 22 aprile, alle ore 10 ciclo-passeggiata con partenza dalla casa parrocchiale; ore 18.30, santa messa e alle ore 19.30, processione in ringraziamento, accompagnata dalla banda ‘G. Verdi’ di Sava, con sosta in via Paisiello per lo spettacolo pirotecnico della ditta M.D. di Bernalda in collaborazione con la Piroshow di Carosino. Non mancheranno le luminarie della ditta Memmola e il luna park nei pressi dello stadio.
Quella in onore della Madonna delle Grazie è sicuramente la devozione più antica e sentita dagli abitanti di Carosino nel ricordo delle vicende avvenute il giorno di Pasqua dell’anno 1462. Si racconta che il condottiero albanese Scanderberg, in lotta contro i principi Orsini, mise a ferro e fuoco molti dei casali ricadenti nel principato di Taranto, cominciando con la distruzione di San Marzano e di Patrello per poi piombare proprio il giorno di Pasqua a Carosino, che però risparmiò dalle scorrerie. I carosinesi attribuirono lo scampato pericolo all’intervento prodigioso della Madonna delle Grazie, alla quale tributarono grandi onori. Ai festeggiamenti, in ricordo di quell’evento, parteciparono sempre più numerosi anche esponenti della nobiltà tarantina, visitando anche il santuario posto sotto la protezione mariana. Nacque sicuramente così la scampagnata tipica del giorno di Pasquetta che è rimasta per i tarantini, e non solo, con il nome di ‘caresunijdde’.
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