I ragazzi dell’Acr della Sacro Cuore di Statte pellegrini per le chiese giubilari

«Spes non confundit», «la speranza non delude». Nel segno della speranza l’apostolo Paolo infonde coraggio alla comunità cristiana di Roma. La speranza è anche il messaggio centrale del prossimo Giubileo, che secondo antica tradizione il Papa indice ogni venticinque anni. Penso a tutti i pellegrini di speranza che giungeranno a Roma per vivere l’Anno Santo e a quanti, non potendo raggiungere la città degli apostoli Pietro e Paolo, lo celebreranno nelle Chiese particolari. Per tutti, possa essere un momento di incontro vivo e personale con il Signore Gesù, «porta» di salvezza; con Lui, che la Chiesa ha la missione di annunciare sempre, ovunque e a tutti quale «nostra speranza»” (Dalla bolla d’indizione del Giubileo ordinario). Riflettendo su queste parole di papa Francesco i ragazzi dell’Acr della parrocchia del Sacro Cuore di Statte hanno offerto testimonianza della loro esperienza di pellegrinaggio per le chiese giubilari della diocesi.
Dal 1300, anno del primo Giubileo della Chiesa cattolica, chiunque si recava a Roma per visitare le tombe degli apostoli Pietro e Paolo avrebbe ottenuto un grande dono: l’indulgenza plenaria. Lo scorso 29 dicembre, in tutte le diocesi italiane si sono aperte le porte sante delle Cattedrali, evento eccezionale voluto da papa Francesco già per il Giubileo straordinario della Misericordia (2015-2016).
Per l’arcidiocesi di Taranto, l’arcivescovo mons. Ciro Miniero ha designato dodici chiese giubilari dove sarà possibile ottenere l’indulgenza plenaria.
Molteplici sono i segni per vivere pienamente l’anno giubilare: metterci in cammino compiendo un pellegrinaggio verso i luoghi simbolo, attraversare una porta santa, recitare la professione di fede, pregare, riconciliarsi e partecipare alla liturgia eucaristica.
Per l’occasione è stata realizzata la ‘Carta del pellegrino’, simile a quelle dei più famosi ‘Cammini’ che riporta i dati personali e spazi dedicati ai timbri, segno del passaggio. Presentando questa carta con almeno tre timbri di chiese giubilari e quello della cattedrale, i pellegrini ricevono il certificato di ‘Pellegrino di Speranza’ e la crocetta di San Cataldo.
Come Azione Cattolica parrocchiale, è stata colta l’opportunità di far vivere questa esperienza ai ragazzi della fascia 12-14 anni, un gruppo che si sta apprestando a ricevere il sacramento della Confermazione. Questi sono anni determinanti nel loro percorso di vita di fede, e tali esperienze rafforzano il loro rapporto con il gruppo, con la Chiesa e li rendono protagonisti attivi della comunità.
Il pellegrinaggio, ha rappresentato per i ragazzi dell’Acr una preziosa occasione per immergersi nel significato profondo dell’Anno Santo. Ogni tappa è stata un momento di scoperta non solo del patrimonio artistico e spirituale delle singole chiese, ma soprattutto del messaggio di speranza che esse custodiscono e irradiano.
Le chiese giubilari, scelte per la loro particolare importanza storica, spirituale o caritativa, sono diventate così delle vere e proprie porte della speranza per questi giovani cuori. Varcando le loro soglie, i ragazzi hanno potuto sperimentare un senso di appartenenza ad una comunità più grande, unita dalla fede e proiettata verso un futuro di pace e fraternità.
Il pellegrinaggio è iniziato sabato 22 marzo dalla stazione di Statte. In treno si è raggiunto Martina Franca, da dove ci si è messi in cammino, per l’intera giornata verso le chiese giubilari martinesi: il santuario di Cristo Spirante, la basilica di San Martino e il santuario della Madonna della Sanità.
I ragazzi hanno fatto tappa anche nella parrocchia della Madonna del Carmine dove, grazie agli amici dell’Azione cattolica, hanno ricevuto informazioni storiche sulla parrocchia e sul centro storico martinese e sono stati ospitati per il pranzo a sacco.
La seconda tappa li ha portati a camminare per i vicoli della città vecchia di Taranto, con una prima sosta al santuario della Madonna della Salute per poi dirigersi verso la cattedrale di San Cataldo, dove, al termine del momento di preghiera conclusivo, i ragazzi hanno ricevuto dal parroco mons Emanuele Ferro, al bookshop della basilica, dopo l’apposizione del timbro, l’attestato e la collana con la crocetta di san Cataldo.
“Per ogni luogo – hanno riferito a conclusione dell’esperienza – ci siamo messi in cammino, pregato, cantato, trovando ospitalità e disponibilità. Ringraziamo tutti i parroci e le comunità incontrate sul nostro cammino”.
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