Le liste per le comunali: tanti volti nuovi ma i ‘vecchi’ ci sono tutti. O quasi

Sei candidati sindaci, due più delle precedenti amministrative, 867 candidati consiglieri, 58 in più. Sono dati numerici semplici ma significativi, che registrano un aumento dei candidati complessivi alle elezioni amministrative del 25 e 26 maggio. Aumento un po’ più accentuato se si considera che nel frattempo Taranto ha perso oltre 2.000 abitanti attestandosi al di sotto di 186mila. Certo non siamo al record estremo del 2017, quando si registrarono ben 10 candidati sindaci e lo spropositato numero di oltre 1.200 candidati al Consiglio! Ma va comunque rilevato che per ogni seggio consiliare vi sono 27 candidati! Sarebbero ancora di più, se tutte le 28 liste presentate fossero state in grado di proporre il tetto massimo di 32 candidati. Ma molte sono “ridotte” numericamente. A cominciare dall’unica lista di At6, che ne presenta solo 24.
I candidati sindaci avrebbero dovuto essere 8, perché alla vigilia si erano avevano preannunciato la loro presenta anche Alfonso Alfano, che ha poi cambiato idea, e Antonello De Gennaro, la cui lista non è stata accettata. Tra i firmatari ci sarebbero stati, infatti, cittadini che avevano già sottoscritto altre lista.
Candidati sindaco
I candidati sono quindi:, Piero Bitetti per il centrosinistra; Annagrazia Angolano per il Movimento 5Stelle; Mario Cito per At6; Mirko Di Bello per una coalizione civica; Luca Lazzaro per il centrodestra e Francesco Tacente per una coalizione centrista che associa diverse anime. Difficile orientarsi in senso “geometrico” tra le coalizioni, soprattutto per quanto riguarda Mirko Di Bello, nipote di Rossana, e Tacente, vicinissimo a Melucci che lo volle alla guida del Consorzio trasporto pubblici (Ctp). Entrambi guidano coalizioni trasversali cui vengono attribuiti diversi “patrocini” e figliolanze politiche, non tutte ufficiali.
Vediamo chi sono
Piero Bitetti, già consigliere e presidente del Consiglio comunale fino a pochi mesi fa, quando fu “defenestrato” da Rinaldo Melucci, è il candidato scelto dal centrosinistra, dopo una rapida consultazione. Già nel 2017 si candidò alla poltrona di primo cittadino, ma quella volta in alternativa al candidato ufficiale del Pd: Melucci. Sono otto le liste che fanno riferimento alla sua candidatura, a partire da quella del Pd, che ripropone la pattuglia più numerosa di consiglieri e amministratori uscenti, molti dei quali hanno da tempo sancito la rottura con Melucci. Poi c’è la lista personale, che ripropone, “in cima”, il ritorno alla casa madre di due consiglieri allontanatisi, come Cosa e Festinante. Poi ci sono le liste: Demos, guidata da Cosimo Nume ma che fa riferimento a Gianni Liviano, Unire Taranto, Con, Democrazia Cristiana, Partito Liberal Democratico, Socialismo XXI. Sono presenti in queste liste vari consiglieri uscenti o presenti in altre consigliature, o ex assessori. Spicca la frattura tra i socialisti, parte dei quali, sconfessati dalla dirigenza del partito, si riconoscono nella vecchia coalizione dei melucciani e sostengono Tacente.
Annagrazia Angolano è la scelta compiuta dal M5S in disaccordo sulla candidatura di Bitetti. Giornalista di una tv locale, è stata già candidata dal movimento, al quale aderisce da tempo, in altre competizioni. Due le liste che la sostengono, una delle quali è a suo nome.
Mario Cito, figlio di Giancarlo, entrato in politica quando era suo padre a guidare il partito, ritenta l’avventura elettorale, sostenuto da un’unica lista ridotta di affezionati.
Mirko Di Bello, giovane professionista con nome ben noto a Taranto, è stato il primo a candidarsi e ha scelto la strada del civismo, pur dando vita a ben sei listi, con molti giovani professionisti: “Con Di Bello sindaco”, “Taranto e futuro”, “Movimento sportivo”, “Impronta verde”, “Tre terre” e “I rioni”.
Luca Lazzaro, noto negli ambienti imprenditoriali come presidente regionale di Confagricoltura, è stato scelto da Fratelli d’Italia, con sostegno di Forza Italia, come candidato sindaco del centrodestra, dopo un confronto durato varie settimane, con gli altri partiti della coalizione, che proponevano altri nomi, tra i quali anche quello di Tacente. A sostenerlo, oltre le liste di FdI e Fi, il Partito liberale e “Noi moderati”.
E poi c’è Francesco Tacente, che guida il gruppo dei fedelissimo di Rinaldo Melucci, sparsi nelle sette liste che fanno riferimento a lui. “Taranto popolare”, “Prima Taranto”, “Patto popolare”, “Fortemente liberi”, “Noi Taranto”, “Riformisti socialisti”. In quest’ultima lista spicca il drappello più numeroso di ex consiglieri e assessori vicini a Melucci come Azzaro, Castornovi e De Martino, ed “Evviva Taranto – Udc” nel quale riappaiono veterani della politica locale.
Consiglieri
I consiglieri uscenti sono quasi tutti presenti nelle varie liste, anche se spesso non sono quelle di appartenenza delle passate competizioni elettorali. Bisognerà vedere quanto la forza dell’individualità, il possesso di pacchetto di voti, reggerà al cambio di casacca.
Non è difficile prevedere che nessuno dei candidati alla poltrona di primo cittadino riuscirà a ottenere la maggioranza assoluta al primo turno e che sarà, quindi, necessario ricorrere al ballottaggio vista la molteplicità delle liste e la frammentazione che ne consegue. Ballottaggio che si svolgerà contestualmente alla consultazione referendaria.
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