L’ordinazione sacerdotale di don Giuseppe Basile

Mercoledì 30 aprile don Giuseppe Basile sarà ordinato sacerdote. La celebrazione, presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero, si svolgerà nella chiesa dello Spirito Santo, in zona Taranto 2, dove egli attualmente espleta l’incarico di vicario parrocchiale.
Don Giuseppe è nato a Martina Franca il 14 maggio del ’99 (classe di ferro, come scherzosamente definisce l’anno di nascita), da Rosanna Salamina, casalinga, e da Pasquale, dipendente comunale; ha un fratello, Gabriele, di 18 anni.
“Volevo diventare sacerdote – racconta – perché incoraggiato dall’esempio di don Martino Costantini il mio vecchio parroco alla San Francesco d’Assisi, dove ero ministrante. Fu lui a discernere la chiamata e a incoraggiarmi a frequentare gli incontri vocazionali, al termine dei quali, a 14 anni, entrai al seminario arcivescovile. La mia decisione inizialmente fu un po’ contrastata da mio padre, che sognava un futuro diverso per me, ma incoraggiata da mamma, che vedevo in questo la realizzazione della mia vita”.
“I successori di don Martino, don Luigi De Giorgio, don Giuseppe Russo, attuale vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, don Giuseppe Ancora e l’attuale parroco don Vincenzo Annicchiarico – continua – mi hanno sempre sostenuto nel mio cammino, soprattutto nei momenti di difficoltà e scoraggiamento. Particolarmente vicini mi sono stati, e lo sono tuttora, anche don Paolo Martucci, , e don Marcello Lacarbonara, rispettivamente vicari parrocchiali alla San Francesco De Geronimo e alla Madonna di Fatima, con cui ho condiviso il cammino vocazionale, essendo tutti della stessa comunità parrocchiale, dove il 31 maggio dello scorso anno ebbe luogo la mia ordinazione diaconale”.
Suo primo incarico fu proprio nella sua parrocchia di origine, da dove fu poi trasferito allo Spirito Santo. “Da subito mi sono trovato benissimo, circondato dall’affetto del parroco don Francesco Tenna e dall’altro vicario parrocchiale don Antonello Bruno, di prossima ordinazione sacerdotale – spiega – Pur contando circa 20mila abitanti distribuiti su un territorio molto esteso, qui mi sono ritrovato in un ambiente familiare, dove la gente vive la parrocchia come una seconda casa nella presenza assidua e nella massima disponibilità per ogni evenienza. Non trovo alcuna difficoltà nel dialogare e nel lavorare con gli altri, in una esperienza che risulterà preziosa per il mio ministero sacerdotale”.
“In questo importante momento della mia vita – dice – porto con me gli spunti rivenienti dal pontificato di papa Francesco che mi saranno utili nel ministero sacerdotale: la gioia che spinge il credente a comunicare agli altri il Vangelo, citata nella ‘Evangelii Gaudium’; la necessità di dialogare con tutti, anche con chi la pensa diversamente; l’invito rivolto specialmente ai giovani di non farsi mai derubare della speranza e la determinazione nel rimanere sempre sulla breccia nonostante la malattia, come d’altronde abbiamo constatato in Giovanni Paolo II”.
A don Giuseppe, gli auguri della redazione di ‘Nuovo Dialogo’.
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