L’assemblea sinodale diocesana ha presentato le istanze e le esigenze della Chiesa locale
Si è svolta nella Concattedrale Gran Madre di Dio l’assemblea diocesana, con la presenza di sacerdoti e religiosi e dei rappresentanti di tutte le parrocchie, per fare il punto sulla fase sinodale diocesana, in vista del grande sinodo di Roma. L’incontro, che ha visto per la prima volta la partecipazione attiva dell’arcivescovo coadiutore Ciro Miniero, è stata aperta dalla preghiera e dal canto d’invocazione, cui è seguito l’intervento introduttivo dell’arcivescovo Filippo Santoro il quale ha commentato il brano evangelico che ricorda l’incontro di Maria e Marta con Gesù. Il clima da cui si parte è proprio la vicinanza di Gesù, che si manifesta anche, in un primo momento, nella risposta a Marta, che entra in dialogo con Gesù rimproverandolo perché inviti la sorella ad aiutarla nelle sue mansioni, ma ottenendo da Gesù una risposta chiara: “Marta, tu ti agiti e ti affanni per molte cose, ma di una sola cosa hai bisogno e Maria ha scelto la parte migliore”. Il bisogno fondamentale per Marta come per ogni uomo è il bisogno di un significato, di qualcosa che illumini e sostenga la vita.
Monsignor Santoro ha definito il lavoro assembleare un “cantiere che ci fa costruire un edificio: è una costruzione che facciamo insieme, è l’incontro di tutta la nostra archidiocesi che risponde all’invito del Papa di lavorare in una prospettiva sinodale in tutta la Chiesa del mondo” Siamo insieme come esempio di sinodalità, ha sottolineato, il nostro scopo è appunto quello di camminare insieme. Per questo uniamo tutte le esperienza dei vari vicariati nei quali è divisa la nostra arcidiocesi, con testimonianze delle sollecitazioni e dei suggerimenti che ci vengono rivolti dalla base per rendere più vicino l’annuncio del Signore a tutti. “Il nostro cammino di presenza invita alla speranza, quella che noi abbiamo definito “speranza testarda” rivolta al nostro territorio, perché, nonostante le difficoltà, abbia una prospettiva di crescita importante. La fede dà un cuore nuovo a ogni impegno i giustizia, di verità, di bellezza”.
Nella vita della comunità locale la Chiesa – ha anche aggiunto – è presente sia nell’impegno solidale, dimostrato dal centro diurno per i bisognosi, per l’attenzione costante ai temi dell’ambiente e del lavoro, per essere testimone anche all’esterno della volontà attiva di allargarsi a tutta la comunità.
“È questo il modo di condividere le domande e le istanze che vengono dalle persone e la presenza di monsignor Miniero come coadiutore rafforza il nostro lavoro qui e rende a me anche un po’ più di serenità per gli altri impegni che il Santo Padre mi ha dato, per incrementare l’annuncio evangelizzatore e la presenza nei traumi, nelle difficoltà, nelle grandi prospettive che ha il nostro territorio”.
L’assemblea è proseguita con la testimonianza portata dai rappresentanti delle dodici vicarie di zona in cui la diocesi è suddivisa, oltre che dalla consulta dei laici, che hanno condensato le esperienza raccolte e messe a punto localmente per essere poi portate a sintesi.
È, quindi, intervenuto monsignor Miniero che, rivolgendosi all’assemblea, ha espresso il suo auspicio e la sua tensione a un cammino da fare insieme. La parola “insieme” è tornata più volte nel suo saluto, nel quale ha raccontato come la nomina lo abbia colto assolutamente di sorpresa, ma che tale sorpresa è stata subito superata per la sensazione di trovarsi di fronte a una Chiesa che accoglie e che vuole impegnarsi in un percorso unitario, come dimostrano le testimonianze che sono state portate all’assemblea. “Discorrere tutti quanti insieme – ha aggiunto – ci dà una forza maggiore per leggere ognuno la propria esperienza di vita ecclesiale e di sentire la necessità di ascoltare. Proprio la mancanza di ascolto ha potuto creare, un po’ ovunque, una distanza tra molti che non sanno neppure che cosa sia la Chiesa. Allora questo ci sta facendo scoprire la nostra vicinanza al Papa. Grazie per questo racconto degli impegno e delle difficoltà che incontriamo nella nostra vita di comunione”. Monsignor Miniero ha concluso esprimendo l’ansia e la volontà di unirsi alla comunità, in aiuto al suo arcivescovo per portare avanti questo cammino comune.