Le peregrinatio della Madonna come invito alla riconciliazione
Ne parliamo con p. Michele Tumbarello, responsabile delle peregrinatio , dopo l’esperienza a Monacizzo
Ma non sono troppe le Madonne che stanno girando per le nostre città in quest’ultimo periodo?
Inizia con questa semiseria provocazione la chiacchierata con padre Michele Tumbarello, dei Servi del Cuore Immacolato di Maria, responsabile per la Puglia della peregrinatio della Madonna di Fatima, che ha sostato da giovedì a domenica scorsi a Monacizzo (nei pressi di Torricella) facendo accorrere almeno seimila pellegrini con oltre tremila comunioni distribuite (inizialmente erano state acquistate 2.200 ostie, terminate già sabato mattina, per cui è stato necessario acquistarne subito delle altre)
“Il problema – ha risposto padre Michele – che ci sta più a cuore non è il moltiplicarsi delle peregrinatio, ma il ribadire l’estrema importanza del messaggio della Madonna ai veggenti, che mise in guardia dai mali che avrebbero caratterizzato la storia dell’umanità, quali l’ateismo (del quale il comunismo era un triste aspetto), il materialismo, la secolarizzazione e così via. Quando si perde il contatto con il divino, da cui proviene, l’uomo non sa più dove si dirige la sua vita, che perde l’essenza stessa della sua natura”.
“Senza Dio – continua – la creatura non trova pace, in se stesso e con gli altri, è sempre inquieto. Da qui lo scoppio dei conflitti che insanguinano l’umanità. Ed è questo disastro che la Madonna vuol fermare, chiedendo di tornare al Signore attraverso la preghiera, i sacramenti e l’obbedienza ai comandamenti, che sono per il nostro bene. È questo lo scopo delle nostre peregrinatio: l’invito a essere strumento di riconciliazione e di pace”.
Il sacramento della Riconciliazione ha costituito uno dei momenti più significativi della tappa di Monacizzo.
“Noi sacerdoti che abbiamo accompagnato la venerata immagine siamo stati impegnati nelle confessioni ogni giorno anche per otto-nove ore, spesso consecutive, disponendoci agli angoli della piazzetta antistante la chiesa di San Pietro Apostolo – dice padre Michele –. Diversi pellegrini non si accostavano da anni al sacramento e si sono sentiti quasi spinti misteriosamente a chiedere l’assoluzione dai peccati. Altri ancora, alla notizia della tappa a Monacizzo della peregrinatio, hanno voluto cambiare i loro progetti di svago per il fine settimana, ritrovandosi così con tutta la famiglia ai piedi della Madonna, che non ha lasciato andare alcuno a mani vuote. Adesso l’importante è non sciupare i frutti di questi momenti così importanti, continuando il cammino di conversione. È un concetto sul quale hanno insistito i vescovi venuti a celebrare l’eucarestia, cioè mons. Angelo Massafra e mons. Ciro Miniero”.
La Madonna di Fatima dopo Monacizzo ha raggiunto alcune località in Toscana per poi partire per la Sardegna. Quindi dall’11 al 13 ottobre sarà a Ostuni, nella sede dell’Opera di Nostra Signora di Fatima, per poi dirigersi ad Ordona in provincia di Foggia. E non è escluso che al più presto la Madonnina possa ritornare nella nostra diocesi per continuare a distribuire i suoi doni di pace.