All’Amaldi di Statte un incontro su olocausto e rispetto delle diversità
L’iniziativa si inserisce nel progetto “Biblioteca chiama scuola” ideato dal comune di Statte per creare un rapporto di dialogo costruttivo fra ente civico e scuole del territorio
Si è tenuto mercoledì 8 febbraio, all’Itis ‘Amaldi’ di Statte un incontro sul tema: “Perdere il passato significa perdere il futuro”. Relatrice d’eccezione
Silvia Godelli, docente emerita di psicologia clinica all’Università di Bari e già assessore al Mediterraneo della Regione Puglia.
L’iniziativa si inserisce nel progetto “Biblioteca chiama scuola” ideato dalle politiche culturali del comune di Statte per creare un rapporto di fitta interlocuzione e di costruttivo dialogo fra ente civico e scuole del territorio.
L’occasione d’incontro nasce dall’urgenza di mantenere vivo il ricordo degli orrori dell’olocausto e sensibilizzare i giovani sul rispetto delle diversità.
“Io mi sento ebrea. Da sempre – ha affermato la Godelli -. E cioè sento che le mie radici, quelle più profonde, quelle costitutive del mio essere, derivano da un passaggio intergenerazionale di valori, di cultura, di etica, di sentimenti di giustizia che sono quelli dell’ebraismo. E questo patrimonio mi aiuta anche a sopportare e a elaborare la trasmissione emozionale dei traumi che hanno segnato la mia famiglia di origine”.
“Ringrazio la professoressa Godelli per la generosa e sapiente dissertazione e per la disponibilità con cui si è offerta al confronto con gli studenti. – ha detto nel suo intervento Deborah Artuso, presidente del consiglio comunale di Statte con delega alla cultura e pubblica istruzione -. Un momento arricchente e di altissimo valore pedagogico. Desidero esprimere gratitudine al dirigente scolastico Francesco Raguso e alla professoressa Laura Pavone per la costante e preziosa collaborazione con il Comune.
Un ringraziamento speciale infine a Mario Pennuzzi, operatore culturale cui si deve l’incontro di cui peraltro è stato sapiente moderatore.