Emergenze sociali

La sanità pubblica alla mercé dei violenti ultimo episodio al “SS. Annunziata”

29 Ago 2024

di Silvano Trevisani

Ennesimo episodio di violenza nei confronti di medici e personale sanitario si è verificato, questa volta, all’Ospedale “SS. Annunziata”. A denunciarlo con forza chiedendo una serie di misure atte a scoraggiare il fenomeno è questa volta la Uil. Perché di fenomeno evidentemente si tratta. Vi sono, infatti, evidenti pulsioni emulative dietro il ripetersi continuo, in questa calda estate, di episodi di violenza nei confronti di medici e infermieri che operano già in condizioni precarie e sono sottoposti a ritmi di lavoro inumani in situazioni inaccettabili. Nessuna giustificazione vi può essere per chi ricorre alla violenza, anche se spinto dal dolore per eventi drammatici o dal senso di impotenza che può cogliere nell’attendere a volte per molte ore le cure dei sanitari.

Il sistema, infatti, non va ed è sotto attacco da più parti: da chi vorrebbe tagliare sempre sulla sanità, primo capitolo della spesa pubblica, e da chi vorrebbe spostare dal pubblico al private grosse fette di risorse economiche. Ma prendersela con i medici non fa che assecondare queste “intenzioni”, perché li indice a impoverire ancora di più in servizio. Stiamo assistendo, ancor più in questi mesi estivi, a un vero e proprio assalto quotidiano ai pochissimi pronto soccorso rimasti operativi dopo gli scellerati tagli effettuati da vari governi. Sia quello del “SS. Annunziata” sia quello di Martina Franca sono spesso assediati da lunghe code si ambulanze, ancor più dovendo soddisfare anche le urgenze imposte da un significativo numero di turisti, che in questo mesi raddoppiano le presenze.

Gli episodi precedenti

Nei giorni scorsi, infatti, episodi di violenza si erano verificati in Puglia: l’ultimo a Maruggio, dove una dottoressa era stata aggredita da una coppia, poi identificata a denunciata, all’interno di una guardia medica ed ha poi rassegnato le dimissioni. Ma un analogo episodio era accaduto pochi giorni prima nella guardia medica di Minervino di Lecce, mentre un operatore del 118 era stato preso a pugni durante un intervento a San Paolo di Bari.

L’ultimo episodio in ordine di tempo, avvenuto al “SS. Annunziata”, vede coinvolto un familiare di una paziente deceduta che, in preda ad una rabbia incontrollabile, ha aggredito fisicamente il professionista sanitario, procurandogli un trauma cranico.

Le richieste dei sindaacati

Il segretario generale della UIL FPL Taranto, Giovanni Maldarizzi, dichiara: “Siamo sconvolti e indignati di fronte a questo nuovo atto di violenza, che si aggiunge ad una lunga lista di episodi simili che martoriano il nostro sistema sanitario. Non possiamo più tollerare che i nostri colleghi siano costretti a lavorare in un clima di paura e insicurezza. L’aggressione subita dal nostro collega è un’ulteriore conferma che la situazione è ormai insostenibile e richiede un intervento immediato e deciso da parte delle istituzioni”.

Secondo Maldarizzi “questi episodi non sono solo frutto di singoli atti sconsiderati, ma riflettono un profondo malessere sociale e una crescente tensione nei rapporti tra cittadini e operatori sanitari. È fondamentale comprendere le cause profonde di questo fenomeno e agire di conseguenza. La carenza di personale, le lunghe liste d’attesa, la crescente complessità delle patologie e le difficoltà economiche delle famiglie contribuiscono a creare un clima di frustrazione e rabbia che, troppo spesso, si riversa sui professionisti della salute”.

i sindacati chiedono maggiori tutele, un numero verde per segnalare gli episodi, una legislazione  più severa e compagne di sensibilizzazione

Leggi anche
L'argomento

Soprintendenze: salva la Subacquea ma perde i poteri sui Beni culturali

La polemica suscitata dalle informazioni circolate nei giorni scorsi, e anche da noi riportate, dal decreto ministeriale che riorganizza gli uffici dirigenziali del ministero, trova il suo sbocco, ma, come si dice proverbialmente, con una notizia positiva e una negativa. La positiva è questa: la sede centrale della soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo […]

Al 'Tarentum', venerdì 20, un incontro su "Quale futuro per nave Garibaldi"?

Taranto si interroga su una vicenda che, per l’ennesima volta, potrebbe vederla beffata in favore di altre realtà territoriali. “Quale futuro per nave Garibaldi?”: questo il tema dell’incontro pubblico organizzato dall’aps Taras 300 per venerdì 20 settembre, alle ore 10, nel teatro Tarentum, in via Regina Elena, 122 (accanto alla chiesa Sant’Antonio). Sono previsti gli […]

Premierato: un rinvio tra opportunità e strategia

Il disegno di legge sul premierato non compare nel calendario dei prossimi tre mesi dell’aula della Camera. Nella conferenza dei capigruppo che si è tenuta nei giorni scorsi, alla ripresa dei lavori parlamentari, i presidenti dei gruppi di maggioranza hanno lasciato cadere l’argomento che pure – appena 48 ore prima – era stato inserito nella […]
Hic et Nunc

Soprintendenze: salva la Subacquea ma perde i poteri sui Beni culturali

La polemica suscitata dalle informazioni circolate nei giorni scorsi, e anche da noi riportate, dal decreto ministeriale che riorganizza gli uffici dirigenziali del ministero, trova il suo sbocco, ma, come si dice proverbialmente, con una notizia positiva e una negativa. La positiva è questa: la sede centrale della soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo […]

La domenica del Papa - Cosa significa davvero conoscere Gesù?

C’è un nome che in questa domenica ci porta, con il pensiero, al conflitto israelo-palestinese: Rachel. È una madre che, come tante altre madri, ha vissuto una ferita profonda: “mamme che hanno perso figli in guerra. Quante giovani vite stroncate”. Hersh Goldberg-Polin, si chiamava il figlio di Rachel, morto insieme ad altri cinque ostaggi, a […]
Media
19 Set 2024
newsletter