Sabato 31 i padri conventuali chiudono il convento alla San Massimiliano Kolbe
Le valigie sono pronte da tempo, in attesa di essere portate nella nuova destinazione. Purtroppo, tra la tristezza degli abitanti del Paolo VI (che da tempo speravano nell’impossibile) i frati conventuali della San Massimiliano Kolbe sabato 31 agosto chiuderanno il convento, dopo una permanenza durata quarant’anni giusti. Il parroco padre Salvatore Santomasi e i suoi confratelli padre Giovanni Iuliani e padre Vittorio Ciaccia (superstite del primo gruppo di frati che giunsero a Taranto) hanno già salutato i parrocchiani. “Con semplicità e letizia francescana – dice padre Salvatore – accogliamo la decisione da tempo comunicataci nella totale obbedienza che, come spiegava il ‘nostro’ San Giuseppe da Copertino, è la carrozza che ci porta in paradiso”.
Si sa già che padre Giovanni si recherà nel convento di Lucera (Foggia) e padre Vittorio in quello di Copertino (Lecce) mentre padre Salvatore è ancora in attesa di conoscere la sua nuova destinazione.
“Lasciamo Taranto nella consapevolezza che la nostra comunità, finché il Signore ha voluto, è stata un dono per gli abitanti del quartiere, che ci hanno voluto tanto bene. Ed è con questa gioia nel cuore che ripartiamo verso un’altra storia” – aggiunge padre Salvatore.
Come già riferito, l’arcivescovo ha nominato quale nuovo parroco della San Massimiliano Kolbe mons. Renato Pizzigallo, originario di Crispiano, classe ’57, già cappellano militare.
Mons. Pizzigallo, ordinato sacerdote il dicembre 1985, ha ricoperto gli incarichi di vicario nelle seguenti parrocchie: San Francesco De Geronimo (’84-’85), Santa Maria La Nova-Pulsano (’85-86), San Pio X (’86-’88), Madonna delle Grazie (’89-’91) per poi divenire cappellano Marina Militare dal ’91 al 2019, quando è stato posto in quiescenza; da quattro anni è cappellano all’Hospice San Bartolomeo.
Mons. Pizzigallo sarà alla San Massimiliano Kolbe già domenica 1 settembre per la celebrazione della santa messa, in attesa dell’ingresso ufficiale che si terrà in data da concordare con l’arcivescovo: presumibilmente fra fine settembre e inizio ottobre.