Dalla paura alla vittoria: il cammino di Sinner agli Us Open
Ci ha fatto prendere un bello spavento. Come un fulmine a ciel sereno, dopo l’ultimo trionfo sul campo da tennis. Ricordiamo che i primi a dare notizia della sua positività al doping, per mezzo del Clostebol, erano stati i giornali stranieri, come a voler infierire; ma i titoli degli stessi articoli contenevano la parola scagionato, assoluzione, con riferimento a una vicenda incresciosa quanto grottesca. Di certo Jannik Sinner non ha passato un bel periodo. Ecco perché il suo volto non sprizzava gioia nel momento in cui si è aggiudicato il torneo di Cincinnati, Masters 1000. Le sue condizioni di forma erano in crescendo, ad ogni modo. Così il tennista numero uno del mondo si è presentato agli Us Open. Senza la compagnia del preparatore atletico Umberto Ferrara e del fisioterapista Giacomo Naldi, i quali sono stati fatti fuori dallo staff, costretti a pagare per quanto accaduto nel mese di marzo. Per un incidente del tutto fortuito. Pure il sorteggio non ha sorriso all’altoatesino, in questo delicato periodo, con la prospettiva di dover affrontare Daniil Medvedev ai quarti e Carlos Alcaraz nella semifinale dell’ultimo Grande Slam della stagione.
Il campione che rimonta
La partenza è stata in salita nel primo match degli Us Open: falloso al servizio, l’azzurro ha faticato a trovare il ritmo finendo col perdere il set per 6-2, addirittura, dopo aver perso quattro games consecutivi. L’americano Mackenzie McDonald numero 140 del mondo è stato poi domato senz’altra fatica. Quello spavento iniziale, allora, faceva il paio con la vicenda Clostebol. Più netta la 50esima vittoria stagionale inflitta a Alex Michelsen. Ancora una volta, l’avvio non è stato dei migliori per Jannik che, non esprimendo il suo miglior tennis, pur subendo due volte il controbreak, è riuscito a vincere il primo set e a passeggiare nel secondo (6-0) fino al successo, in un tempo record. Domani dovrà vedersela contro l’australiano Cristopher O’Connell. L’auspicio è che possa ritrovare continuità fino al suo massimo livello sfruttando al meglio il giorno di riposo. Non è usuale vederlo sbagliare il rovescio incrociato più volte; ma il 23enne ha nel proprio repertorio una gran varietà di colpi riuscendo a compensare con la tempra del fuoriclasse anche una giornata no.
Non solo Sinner: gli altri italiani protagonisti agli Us Open
Sconfitta onorevole per Luca Nardi all’esordio (5-7, 6-7, 6-7 da Bautista Agut), il torneo era stato approcciato bene da Matteo Berrettini, che dopo aver superato in tre set lo spagnolo Albert Ramos-Vinolas ha perso nettamente contro Taylor Fritz. Positive le due prove dell’altro Matteo (Arnaldi), strepitoso contro il russo Romani Safiullin; di Flavio Cobolli, capace di piegare pure il belga Zizou Bergs, e di Mattia Bellucci. Quest’ultimo però si è dovuto arrendere in quattro set al prossimo avversario di Sinner. Capolavoro di Lorenzo Musetti che ha piegato il serbo Miomir Kecmanovic in rimonta. Mentre il veterano, talentuoso e imprevedibile Fabio Fognini è uscito di scena al primo turno. Ko anche per Lorenzo Sonego, che contro lo statunitense Tommy Paul non deve aver smaltito le fatiche del torneo di Winston Salem, vinto la settimana scorsa. Tra le donne c’è da segnalare le belle vittorie di Sara Errani, tornata ad imporsi, dopo 9 anni, agli Us Open. Avanza la campionessa olimpica Jasmine Paolini. Che non avrebbe bisogno della fortuna: l’infortunio della ex numero uno Karolina Pliskova ha portato l’azzurra al terzo turno degli Us Open. Un traguardo per lei storico.