Grande successo per “La cena del Signore” in Cattedrale
Tra i partecipanti anche l’architetto Augusto Ressa che ci ha inviato le sue riflessioni
Don Emanuele Ferro prosegue il suo racconto della storia di Cristo, avviato in occasione del Natale 2022 con “La città del Vangelo”. In quell’occasione avevamo percorso, guidati dalla sua voce quieta, fraterna e affettuosa, i vicoli della città vecchia, accompagnati dai suoi abitanti, adulti e bambini (tanti bambini!), nelle vesti dei personaggi di un presepe vivente, orgogliosi di mostrarci la bellezza del cuore antico della nostra città.
Questa volta, giovedì 23 marzo, don Emanuele ha voluto raccontarci, con l’approssimarsi della santa Pasqua, l’episodio centrale del Vangelo di Cristo, dal quale si compie il disegno divino di salvezza dell’umanità attraverso il sacrificio del Figlio.
E lo ha fatto, come sempre, coinvolgendo l’intera comunità della sua parrocchia. Lo scenario della rappresentazione è stata la nostra antica cattedrale, dove, ai piedi dell’altare, era allestita una tavola che donne in costume dell’epoca hanno imbandito con stoviglie e cibi della antica tradizione giudaica. La messa in scena è stata preceduta dalla descrizione dell’episodio, fatta con chiarezza ed efficacia didascalica dallo stesso don Emanuele, in chiave evangelica e simbolica, sulla scorta di un dipinto del Ghirlandaio proiettato su tanti monitor disposti ai lati della navata centrale che hanno consentito a tutti di seguire con attenzione le sue riflessioni.
Sorprende ancora una volta la capacità di don Emanuele di coinvolgere gli abitanti dell’Isola in un’azione corale che difficilmente, a mio parere, è possibile riproporre con analoga intensità in altri contesti della nostra città. Credo a tal proposito si possa affermare che questa iniziativa, come la precedente del Natale, abbia messo in luce una cifra distintiva dell’Isola, che è quella della spiritualità, nella quale è possibile riconoscere l’anima vera della città intera. Prova ne sia la grande partecipazione di pubblico nelle due rappresentazioni, pomeridiana e serale, con il sincero coinvolgimento emotivo di tutti specie nel momento di maggiore intensità, segnato da suoni e danze, in cui Cristo benedice il pane e lo offre ai suoi discepoli in segno di sacrificio. Ed è con la distribuzione del pane azimo a tutti i presenti che la rappresentazione si è chiusa in un clima di commozione e di fraterna comunione.
All’uscita dalla cattedrale potevi scorgere solo volti sereni.
Ora non ci resta che aspettare le prossime “messe in scena” delle catechesi che si terranno il 29 prossimo nel duomo di San Cataldo e il 15 aprile a piazzale Democrate.