Altare della Reposizione nel Santuario Madonna della Salute
Altare della Reposizione
nel Santuario Madonna della Salute
a cura della Confraternita Immacolata
Sull’altare maggiore è riprodotta la vetrata dell’Altare della Cattedra nella basilica di San Pietro, opera del Bernini. Il tabernacolo è posto lì dove nell’originale è raffigurata la colomba dello Spirito Santo.
Perché?
Lo Spirito trasforma il pane e il vino nel corpo e nel sangue del Signore affinché noi, “mangiando” e “bevendo”, riceviamo la pienezza dello Spirito Santo e diventiamo un solo corpo e un solo spirito. In tanto noi chiediamo al Padre di trasformare col suo Spirito il pane nel corpo e il vino nel sangue di Cristo, in quanto nutrendoci di essi diventiamo un solo corpo e un solo spirito. Senza la docilità all’azione unificante e trasformante del “Pane infuocato/spirituale” non vi può essere né sacrificio gradito a Dio, né Eucaristia e ringraziamento. La comunione all’unico Pane di vita, Pane infuocato, comporta il dono dello Spirito/Fuoco che unisce tutti coloro che si nutrono dell’unico Pane e dell’unico Calice con la Chiesa universale resa visibile nella comunità celebrante hic et nunc. Lo Spirito ci «incorpora a Cristo e ci con-corpora tra noi. In tal maniera siamo introdotti nel dinamismo della vita della santa Trinità, che è mistero di comunione e d’amore. Sorgente della comunione, l’Eucaristia ne è anche la manifestazione, perché nella celebrazione e nella vita, rende visibile l’unione con Dio e con i fratelli». La trasformazione dell’assemblea nel corpo di Cristo non è azione automatica, magica, ma dipende dalla nostra docilità e malleabilità all’azione dello Spirito Santo, dipende dal grado e dalla qualità della partecipazione personale. Il Sacramento agisce in noi e la sua efficacia cresce di giorno in giorno per la nostra attiva collaborazione. Siamo nel santuario dedicato a Maria. La vergine è immagine che anticipa l’epiclesi eucaristica sulla comunità. Adombrata dallo Spirito Santo, il Verbo si è fatto carne e pane nel suo grembo verginale. Il dono del Pane infuocato/spirituale arriva a noi passando attraverso di Lei.
Silenzio Meditativo
Preghiera: Vieni di Notte
(Davide M. Turoldo- Prete/Poeta)
Vieni di notte, ma nel nostro cuore è sempre notte:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in silenzio, noi non sappiamo più cosa dirci:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in solitudine, ma ognuno di noi è sempre più solo:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni figlio della pace, noi ignoriamo cosa sia la pace:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a liberarci, noi siamo sempre più schiavi:
e dunque vieni sempre Signore.
Vieni a consolarci, noi siamo sempre più tristi:
e dunque vieni sempre Signore.
Vieni a cercarci, noi siamo sempre più perduti:
e dunque vieni sempre Signore.
Vieni, tu che ci ami,
nessuno è in comunione col fratello
se prima non è con te, o Signore.
Noi siamo tutti lontani, smarriti,
ne sappiamo chi siamo, cosa vogliamo:
vieni, Signore. Vieni sempre, Signore.
Silenzio Adorante
“Sulla Croce era nascosta la sola Divinità, nell’Eucaristia è celata anche l’Umanità.”
Nell’Eucaristia si rivela, inquietante, il silenzio di Dio. Sulla croce era celata la divinità di Gesù, nel Pane è misteriosamente assente anche la Sua umanità: la Sua vicinanza e la compassione, la solidarietà e il Suo aiuto ai bisogni delle persone. Il “dimenticarsi” dell’uomo da parte di Dio porta il Salmista a formulare una disperata invocazione: “Perché dormi. Signore? Svegliati!” (Sal.43,23). Il dolore e la morte non possono essere l’estuario definitivo della vita umana. Il Padre che “nasconde il suo volto”, abbandonando apparentemente i suoi figli, non tornerà forse a risplendere con la sua fedeltà-amore? Durante la notte si scatena nel mare una grande tempesta e “le onde si rovesciavano sulla barca tanto che ormai era piena”. Gesù dorme… Impossibile dormire con una simile mareggiata. Ma la tempesta non riguarda Gesù. La tempesta coinvolge solo i discepoli “gente di poca fede”. Come Gesù nella barca, l’Eucaristia non parla, non reagisce. Perché? L’abbiamo “mangiata”, assimilata. È… dentro di noi. Fidiamoci della Sua presenza. Lui non parla. Ci nutre e ci sostiene!
San Tommaso d’Aquino
Salmo 22
Il Signore è il mio pastore nulla manca ad ogni attesa
in verdissimi prati mi pasce, mi disseta in placide acque.
È il ristoro dell’anima mia, in sentieri diritti mi guida
per amore del santo suo nome, dietro a lui mi sento sicuro.
Pur se andassi per valle oscura non avrò da temere alcun male;
perché sempre mi sei vicino, mi sostieni col tuo vincastro.
Quale mensa per me tu prepari sotto gli occhi dei miei nemici!
E di olio mi ungi il capo: il mio calice è colmo di ebbrezza!
Bontà e grazia mi sono compagne quanto dura il mio cammino;
io starò nella casa di Dio lungo tutto il migrare dei giorni.