La testimonianza a Faggiano di fra Ettore negli slums di Nairobi
Domenica 29 settembre nella parrocchia di Maria SS Assunta di Faggiano, è stato ospite fra Ettore Marangi, che ha presieduto la santa messa vespertina assieme al parroco don Francesco Santoro.
Fra Ettore è frate minore e dal 2013 compie la sua missione a Nairobi, in Kenya, dove ha costruito, e continua a farlo quotidianamente, una comunità che va al di là dello spirito ecumenico e che si basa sul dialogo interreligioso. L’interesse del frate per la vita degli emarginati inizia qui in Italia perché per lui l’importante è la presenza nella vita degli ultimi, per percorrere la stessa strada che porta alla salvezza. Proprio per questo Fra Ettore ha scelto di abitare nella baraccopoli assieme a loro.
Non è la prima volta che fra Ettore è presente nella parrocchia di Faggiano ed ogni volta i parrocchiani sono ben felici di ospitarlo e condividere ed appoggiare le iniziative ed i progetti che ogni volta propone. L’iniziativa questa volta proposta è “Uno zaino per Nairobi”: con una donazione di 30 euro si garantisce la fornitura scolastica per un anno intero ad un bambino degli slums, cioè le baraccopoli della capitale, in cui abitano le persone più povere dove non arriva neanche l’acqua potabile, figuriamoci se si ha la possibilità di comperare un solo quaderno per andare a scuola. È proprio qui che si inserisce questa iniziativa, in quanto Fra Ettore è fautore della scuola popolare nelle baraccopoli di Nairobi, dove lui stesso insegna affiancato da laici autoctoni e unità del servizio civile. Questo suo progetto è ormai una realtà così solida che sta diventando sempre più autonoma, grazie alla consapevolezza della gente del luogo che con l’istruzione ci possa essere una possibilità, o forse anche di più, di miglioramento ed equità sociale.
La comunità di Faggiano ha ben accolto questa iniziativa e tutti sono stati molto generosi, dalle confraternite alle famiglie, dai ragazzi del catechismo a persone lontane dalla Chiesa, dando il proprio contributo per poter partecipare alla vita di questi bambini e a costruire per loro un pezzetto del loro futuro: un po’ come diceva San Francesco d’Assisi che la carità va fatta vivendo e percorrendo con gli ultimi il cammino della liberazione.