Inaugurata la sala multireligiosa nel porto di Taranto
Giovedì scorso, 24 ottobre, la Stella Maris-apostolato del mare ha inaugurato la sala multireligiosa per i marittimi nella propria sede al molo San Cataldo, alla presenza dell’arcivescovo mons. Ciro Miniero, dei cappellani don Massimo Caramia e don Ezio Succa (che ha guidato una preghiera ecumenica), del dott. Roberto Settembrini, segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del mar Jonio nonché presidente del comitato territoriale di welfare della gente di mare, del capitano di fregata, Luigi Spalluto, comandante in seconda della Capitaneria di Porto, dell’assessore comunale alle risorse umane Michele Mazzariello (a nome del sindaco Rinaldo Melucci) e di Mattia Giorno, in rappresentanza del presidente della Regione Michele Emiliano.
Marisa Metrangolo, presidente Stella Maris-apostolato del Mare, ha spiegato che tra i servizi di cui i marittimi hanno bisogno quello di uno spazio per la loro spiritualità e bisogno di preghiera assume una certa rilevanza. “La sala di preghiera multireligiosa – ha detto – è aperta a chi ne sente la necessità, secondo le finalità del progetto realizzato dalla Stella Maris di Taranto, finanziato dall’Autorità di sistema portuale del Mar Jonio. La nuova struttura è rispondente agli obiettivi indicati nella Convenzione sul lavoro marittimo M.L.C. 2006 che cerca di garantire strutture e servizi di accoglienza per i marittimi e di tutelare il rispetto dei loro diritti a bordo e nei porti”.
Nel suo intervento l’arcivescovo mons. Miniero ha detto: “Stiamo cercando di allargare la nostra accoglienza ancora di più e a tutte le persone di tutte le religioni. Soprattutto in questo periodo si sta cercando di creare unità tra tutte le fedi per pregare insieme il Signore Dio per la pace”.
Il comandante Luigi Spalluto, già presidente del Comitato territoriale di welfare della gente di mare di Porto Nogaro, si è dichiarato contento di trovare a Taranto la Stella Maris, cui ha assicurato massima collaborazione. Dal canto suo, il dott. Roberto Settembrini ha ringraziato la presidente della Stella Maris per il lavoro che svolge con i marittimi mentre Caterina Contegiacomo, volontaria di Mediterranea, ha raccontato l’opera di soccorso ai profughi della nave Mar Jonio. A tal proposito, Marisa Metrangolo ha poi riferito che nell’incontro regionale con i direttori diocesani Migrantes ha chiesto di poter rinnovare l’esperienza della nave a vela della Fondazione Migrantes che l’estate scorsa ha accompagnato la nave Mar Jonio nell’opera di salvataggio nel Mar Mediterraneo.
La Stella Maris-apostolato del mare, “la casa lontano da casa” per i marittimi in transito nel porto mercantile di Taranto, si occupa del “volto umano del porto” e il suo centro di accoglienza è un punto di riferimento e d’incontro che offre il calore di un’ospitalità disinteressata, ampliando e potenziando le iniziative preesistenti di supporto socio-culturali e di benessere dei marittimi, migliorandone così le condizioni di vita.
“Il rispetto per la diversità fra le culture, la tolleranza, il dialogo e la cooperazione, in un clima di fiducia e comprensione reciproca – ha aggiunto la presidente della Stella Maris – costituiscono le migliori garanzie per la pace e la sicurezza internazionale”.
In Italia le Stelle Maris sono presenti nelle maggiori città portuali con i volontari e i cappellani che svolgono visite a bordo per incontrare gli equipaggi delle navi, conoscere le loro necessità spirituali e umane, cercando di venire incontro ai loro bisogni.
“Al di là dei benefici sociali ed economici derivanti dall’umanizzare il lavoro – ha concluso Marisa Metrangolo -, è stato riconosciuto che l’apporto più grande alla sicurezza in mare e alla tutela all’ambiente giunge proprio dalla dimensione umana della navigazione”.