Diocesi

Intervista all’arcivescovo Miniero sulla necessità di una formazione culturale della fede

A margine del terzo corso di formazione avviato dall’ufficio diocesano Cultura, diretto da don Antonio Rubino, su “I Cristiani nel mondo pellegrini di speranza”

13 Nov 2024

di Silvano Trevisani

“I Cristiani nel mondo pellegrini di speranza” è il tema del terzo corso di formazione avviato dall’ufficio diocesano Cultura, diretto da don Antonio Rubino, nelle attività pastorali per l’anno 2024-2025. Si tratta di un corso che vuole offrire riflessioni di alto livello culturale a una platea di laici e sacerdoti che vogliono approfondire temi di natura religiosa e teologica, utili a una crescita propria e della comunità. In grado di diventare, è stato detto, esso stesso artefice di una “teologia del popolo”.Al primo dei sette incontri che, fino a giugno, si svolgeranno nella parrocchia San Roberto Bellarmino, e del quale riportiamo i contenuti in altro articolo, ha partecipato l’arcivescovo Ciro Miniero, che ha chiuso i lavori.
A monsignor Miniero abbiamo rivolto alcune domande proprio sulla necessità di recuperare una formazione culturale che, tra i credenti, sembra oggi piuttosto carente.

Si avverte ancora la necessità di quella che negli anni Ottanta venne definita, dalla Commissione teologica internazionale, “inculturazione delle fede”? È forse anche più necessaria oggi?

È più necessaria anche all’interno dei nostri territori. Perché di fatto il riferimento alla fede è sempre meno marcato nella scelta delle persone, nella vita della gente. Tante volte abbiamo proprio la necessità di comprendere mentalità e scelte. Per questo abbiamo anche bisogno di ricollocarci nuovamente per poter dare l’annuncio della fede e richiamare i valori cristiani, sia nella nostra testimonianza, sia anche come annuncio esplicito. Quindi, l’inculturazione, che una volta pensavamo necessaria solo per i territori di missione, adesso più che nei tempi passati, è importantissima anche nelle nostre terre, nelle nostre città.

La cultura, quella che si somministra normalmente nella società, appare sempre più “lontana”. Gli eventi esterni, cittadini, le cerimonie, persino alcune manifestazioni civili organizzate nell’ambito di eventi religiosi, sembrano di natura completamente diversa, come mancasse la capacità di rappresentare la cultura cristiana.

Sì, perché non c’è più la decodificazione di quei segni che avevano maggiore incidenza in un contesto culturale nel quale il cristianesimo era ben radicato. Quanto più ci si allontana dalla cultura cosiddetta cristiana, tanto più diventa difficile che anche i segni vengano letti in una maniera giusta. Spesso anche quelli che ci appartengono.

Quindi, c’è anche bisogno di un recupero, da parte degli enti ecclesiali, associazioni di ambito cattolico, congregazioni, e così via, di una presenza culturale più marcata.

Sì, c’è bisogno di leggere quel segno all’interno di un nuovo assetto di società. E quindi occorre tutta l’attenzione nostra a dare dei segni che siano ben interpretati, altrimenti facciamo un controservizio alla fede. Semplicemente perché diamo il nostro annuncio con dei segni che non sono decifrabili, e indecifrabile diventa in noi anche il mistero della nostra fede. E con l’andar del tempo questo diventa un controsenso.

Leggi anche
Ecclesia

L’ingresso di don Mimmo Pagliarulo parroco alla Regina Pacis di Lama

Sabato 16, alla Regina Pacis di Lama, nella santa messa celebrata alle ore 18.30 dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero, don Mimmo Pagliarulo darà inizio al suo ministero di parroco. Il sacerdote sostituisce don Luigi Pellegrino, destinato alla Pro Civitate di Assisi, il quale attraverso i social ha già inviato un messaggio di saluto ai parrocchiani. Don […]

Don Ciro Santopietro, nuovo parroco alla Sant’Antonio di Taranto

Don Ciro Santopietro è il nuovo parroco alla Sant’Antonio, a Taranto, in sostituzione di mons. Carmine Agresta. Giunge dalla parrocchia del Carmine di Grottaglie, che ha guidato dal 2015. Sessant’anni, il sacerdote è originario di Grottaglie, dove sin da bambino ha frequentato la chiesa madre. Fu l’allora parroco mons. Domenico Lorusso a intravedere in lui […]

Sabato i parrocchiani della Sant’Antonio salutano don Carmine

Sabato 16 durante la santa messa delle ore 18.00 la comunità parrocchiale di Sant’Antonio, a Taranto, saluterà il parroco mons. Carmine Agresta, nominato dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero parroco alla Sant’Egidio, a Tramontone, in sostituzione di don Lucangelo De Cantis. Don Carmine è stato guida della popolare parrocchia al Borgo per 26 anni. “Il primo pensiero […]
Hic et Nunc

Martina Franca per le vittime di incidenti stradali

La 13.ma Giornata mondiale per le vittime di incidenti stradali, dal titolo ‘La vita… spezzata’,  sarà celebrata il 15 e 16 novembre a Martina Franca a cura della locale Ato (Associazione trapiantati d’organo), di cui è presidente l’ex agente di Ps Onofrio Cavallo, e con il patrocinio della Polizia di Stato. Venerdì 15 in piazza […]

L'udienza generale di papa Francesco di mercoledì 13 novembre

“Non dimentichiamo i paesi in guerra”. È l’ennesimo appello con cui papa Francesco ha concluso l’udienza di oggi in piazza San Pietro, salutando i fedeli di lingua italiana. “La martoriata Ucraina soffre, non dimentichiamo l’Ucraina!”, ha esclamato Francesco: “Non dimentichiamo la Palestina, Israele, il Myanmar e tante nazioni in guerra”. “Non dimentichiamo quel gruppo di […]

Ma Taranto ha bisogno veramente di continuare a collezionare monumenti?

Una considerazione finale possiamo trarre dal dibattito svoltosi nella sede dell’Ordine degli architetti di Taranto sul monumento alle vittime dell’inquinamento: un tributo importante va discusso in tutte le sue dimensioni, prima di puntare alla realizzazione. Presentare un bozzetto figurativo destinato a essere realizzato in imponenti dimensioni per essere collocato sull’affaccio al mare della Città vecchia, […]
Media
14 Nov 2024
newsletter