Equità sociale, clima e sostenibilità ambientale al convegno di Lumsa e aps Planet
Il cambiamento climatico è un problema scientificamente innegabile, ma che può essere affrontato insieme attraverso apposite strategie. Di questo si è parlato nel convegno “Equità sociale, clima e sostenibilità ambientale nel contesto urbano: i drivers del Just Health – Salute Giusta”, organizzato da Università Lumsa e Aps Planet, nell’ambito del progetto Calliope – Casa delle Innovazioni per il One Health – CteTaranto. Dopo il saluto dell’assessore alle politiche sociali del Comune Gabriella Ficocelli, i lavori sono stati aperti dal rettore della Lumsa Francesco Bonini: «Il progetto Calliope, cui anche la Lumsa partecipa in maniera intelligente e creativa, ci porta ai confini delle più importanti sfide per le politiche pubbliche del nostro tempo, a livello globale. Taranto è oggi e continuerà ad essere in futuro un importante laboratorio di progettazione, sviluppo e implementazione di politiche pubbliche innovative che arrivino alle persone, nell’ottica personalista che caratterizza la nostra università». Ricchissimo il parterre dei relatori con un ospite di eccezione: il generale Luca Baione, capo dell’ufficio generale per l’Aviazione Militare e la meteorologia, che è intervenuto sul tema: “Il Riscaldamento globale e le sue conseguenze”. «Non sempre, – ha osservato – da parte della popolazione si ha una reale percezione della gravità di questo fenomeno: comunità intere saranno costrette ad evacuare i propri territori, nella seconda metà del secolo ci saranno 600 milioni di migranti climatici, entro il 2030 ben 700 milioni di persone vivranno in zone senza accesso all’acqua». La riflessione scientifica trova un alleato speciale: il magistero di papa Francesco. Ne ha parlato il prof. Antonio Panico, sociologo e coordinatore delle attività accademiche della sede di Taranto della Lumsa: «Tutto parte da ciò che ha detto nel 2023 papa Francesco nella Laudate Deum, un’esortazione apostolica in cui chiede a tutti di prendere sul serio la questione del cambiamento climatico. La Laudate Deum responsabilizza soprattutto le istituzioni. Taranto, con l’attuale modalità di produzione industriale, impatta negativamente a livello globale relativamente all’immissione in atmosfera di Co2. Si auspica che con un diverso processo di produzione dell’acciaio le cose possano cambiare». L’arcivescovo mons. Ciro Miniero ha ricordato che «il cambiamento climatico deturpa la bellezza che ci circonda e che lo sforzo di tutti, soprattutto nell’interesse delle nuove generazioni, deve essere finalizzato a preservare questa bellezza che ci è stata data in dono». Di particolare interesse sono stati gli interventi del prof. Rodolfo Sardone, responsabile scientifico del Progetto Calliope, il quale ha relazionato sul tema “Dal Just Transition Fund (Jtf) al tema del Just Health – Salute Giusta”, e della dott.ssa Ilaria Bortone della aps Planet che, con la relazione “PugliaCapitaleSociale3.0 – Progetto TCH – Taranto Community Hub”, ha rimarcato l’importanza del coinvolgimento terzo settore nelle strategie di One Health. La prof.ssa Marinella Sibilla, docente di politica sociale della Lumsa, si è soffermata sul da farsi: «L’approccio alla tematica dei cambiamenti climatici non può essere lineare, ma multifattoriale e multidimensionale. È necessaria, dunque, per la sua gestione una modalità integrata di rete che chiami in causa la molteplicità degli attori coinvolti, in primis il cittadino». Numerosi gli interventi, tra cui quelli di Gregorio Colacicco, direttore generale Asl di Taranto, Francesco Riondino, direttore Centro Servizi Volontariato di Taranto, Giuseppe Stasolla del Comitato consultivo misto, Vito Uricchio, commissario bonifiche del Sin Taranto-Statte, Leonardo Giangrande, presidente Confcommercio Taranto, Luca Lazzaro, presidente Confagricoltura Taranto, Salvatore Toma, presidente Confindustria Taranto. A margine del convegno è stato presentato il progetto ‘Smile’, un’iniziativa volta a garantire cure odontoiatriche gratuite.