Natale a ritmo di pizzica al centro di accoglienza ‘San Cataldo vescovo’
Tanta allegria e commozione venerdì sera alla festa natalizia svoltasi al centro di accoglienza notturno per i senza fissa dimora ‘San Cataldo vescovo’, nell’atrio di palazzo Santacroce, cui hanno partecipato gli ospiti, i volontari e i cresimandi della Santi Patroni di San Giorgio jonico, accompagnati dalle catechiste. Come lo scorso anno, protagonista della serata è stato il gruppo dei Terraross, interprete della musica popolare d’alta Murgia, che ha fatto danzare e cantare tutti quanti, sull’onda entusiasta e trascinatrice del suo leader, Dominique Antonacci.
A far gli onori di casa, la responsabile del centro, Rosanna Putzolu, e don Nino Borsci, direttore della Caritas diocesana, il quale sin da subito si è fatto coinvolgere dai ritmi indiavolati fino a lasciarsi andare con la pizzica e il grande girotondo con tutti i presenti. “Portiamo ovunque ci chiamano la storia della nostra Puglia, la regione più bella d’Italia, crocevia di tante culture che non hanno mancato di lasciare il segno” – ha detto Dominique, in una pausa della serata, che ha visto anche la commovente declamazione di un’antica poesia in dialetto partenopeo da parte di uno degli ospiti.
E prima del congedo, il ‘Torna Natal’, cantata con commozione da tutti (e anche danzata come fosse un valzer) sulle note della popolare pastorale ‘Battista n. 1’. Quindi, tutti a tavola a far onore a prelibate portate: oltre all’ antipasto freddo, pasta mista con crema di carciofi e gamberetti per primo, stracotto di filetto su un letto di purè di patate per secondo; infine per dessert, panettone artigianale con crema inglese.
Fra gli intervenuti, anche il parroco della basilica cattedrale mons. Emanuele Ferro e la nuova superiora delle vincenziane, madre Maria Giovanna, accompagnata da suor Elisa, anche lei volontaria del centro.
La serata è poi proseguita con le musiche sapientemente mixate e proposte da un dj, mentre i Terraross (che si sono esibiti gratuitamente) hanno poi raggiunto il cortile del polo universitario jonico per l’altra festa, organizzata dall’arciconfraternita del Carmine, il cui ricavato è stato devoluto alla mensa per i poveri.