Al via la rassegna intitolata ‘Il Cantico di Frate Sole nella sua forza spirituale, letteraria e artistica’
Alla San Pasquale, appuntamento introduttivo del nuovo ciclo di incontri di ‘ConTatto con l’Arte’, nell’ottavo centenario del Cantico delle creature

Una riflessione sul tempo presente guardando al passato, un invito a ritrovare la bellezza; ripensare questo nostro tempo per proiettarsi al futuro, superando il dualismo tra tradizione e attualità. Ripartire dall’arte e dalla letteratura, coglierne i messaggi, per un nuovo approccio alla realtà: tutto questo nell’appuntamento introduttivo del nuovo ciclo di incontri di ‘ConTatto con l’Arte’, itinerario artistico-spirituale dedicato all’ottavo centenario del Cantico delle creature, tenutosi giovedì 23 gennaio, nella parrocchia San Pasquale Baylon.
La rassegna, intitolata ‘Il Cantico di Frate Sole nella sua forza spirituale, letteraria e artistica’, è parte del percorso esperenziale di storia, arte e spiritualità Lux in Tenebris che, partendo dalla poliedricità dell’arte, si propone di promuovere la cultura e la riflessione, anche attraverso la scoperta e la valorizzazione gli artisti del territorio. Seguiranno altri quattro incontri, a cadenza mensile, ognuno dedicato ad un aspetto del cantico.
Il primo incontro, intitolato ‘Altissumu, onnipotente’, è stato introdotto da fr Francesco Zecca, che partendo dalla condivisione di informazioni legate alla storia dell’opera e della sua nascita, ne ha rievocato la forza spirituale. In particolare, lo sfondo da cui nasce l’opera: la situazione di difficoltà in cui poverello di Assisi ha vissuto nel momento in cui ha composto l’opera, in cui egli sofferente, malato, cieco, circondato dai topi, si è messo in ascolto di una lode arrivata dal creato intorno a lui. Un esempio di bellezza che nasce dalle tenebre, per insegnarci come le ferite possono trasformarsi in passaggi di luce, e non è detto debbano disumanizzarci. San Francesco è la notte della vita che si trasforma in un canto di lode grazie alla forza della preghiera: emerge così lo scopo del Cantico che deve aiutare l’uomo, attraverso la beatitudine, a riconciliarsi con la realtà.
Ecco che la riflessione si tinge di attualità; non a caso, ricorda fr. Francesco Zecca, l’ottavo centenario del Cantico, corrisponde al decimo anno della Laudato sì, mettendo in luce la connessione esistente tra l’uomo e la natura, il presente e il passato, il superamento dell’aut-aut, ovvero la divisione, la scelta tra, in nome dell’ et, presente più volte del testo, insieme al cum. Elementi letterari che mettono in luce l’unione, l’inclusione, il desiderio di tenere uniti gli opposti, l’unità e l’inclusione: perché è questa la logica che guida l’opera, quella dell’unione. Un richiamo a percorrere la strada della cura e dell’alterità, e alla scelta dell’umiltà, che emerge tanto nel testo, che inizia con il termine ‘Altissumu’ e termina con ‘humiltate’, e si prende forma nella vita del santo e nella sua scelta di abbandonare ogni ricchezza, in nome di qualcosa di più grande.
In questo contesto di molteplicità dell’arte, un momento fortemente evocativo è stato il reading di poesie a tema “Cantico di Frate Sole” prof.ssa Rosanna Abbracciavento, insieme all’analisi letteraria del Cantico prof.ssa José Minervini.
In linea con gli scopi del percorso esperenziale, la presentazione l’artista e performer Giorgio Rizzo, che ha eseguito un’opera in tempo reale. L’artista ha condiviso la creazione dell’opera, trasmettendo il significato e l’ispirazione di ogni linea tracciata, mettendo in luce la potenza della comunicazione visiva che, oggi come oggi, è sempre più in crisi. L’opera resterà in esposizione, per circa un mese, nella pinacoteca-museo Sant’Egidio. Ogni momento è stato accompagnato dalle musiche scelte ed eseguite dal maestro Alessandro D’Oronzo.
L’arte in ogni forma al servizio dell’uomo, di quell’umanesimo cristiano che punta al bene comune e al riconoscimento del legame tra uomo e natura. Il Cantico, nella sua rievocazione, non è passato: è qui e ora per offrire una nuova chiave di lettura per il presente, per guidare ad un nuovo approccio ed una rinnovata lettura della realtà, affinché dal buio e dalla complessità possa rinascere la luce. Affinché la letteratura, possa esprimere la sua potenza attraverso l’invito alla riflessione e all’azione.
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