Parlamento Ue: a Bruxelles, inaugurato il ritratto di David Sassoli
“Il Parlamento europeo è stato, per dodici anni, la sua casa. Qui ha costruito relazioni, amicizie e legami che andavano e andranno ben oltre i semplici rapporti di lavoro”. Alessandra Vittorini, vedova di David Sassoli, è intervenuta mercoledì 30 a Bruxelles alla cerimonia di inaugurazione del ritratto del marito (scomparso l’11 gennaio scorso) nella galleria dei ritratti dedicati agli ex presidenti dell’Europarlamento. La cerimonia è stata introdotta da un intervento della presidente dell’Assemblea Ue, Roberta Metsola; presenti numerosi eurodeputati, il ministro italiano Renato Brunetta, lo staff dell’ex presidente del Parlamento, funzionari, assistenti, giornalisti.
Nella foto, in primo piano, Alessandra Vittorini e Roberta Metsola
“Qui David ha trascorso i difficili anni da presidente, attraversando la stagione della pandemia e del lockdown, confinato per mesi lontano da casa, a presidiare e garantire la funzionalità e il ruolo del Parlamento”, ha affermato Alessandra Vittorini. “E così, inevitabilmente, questa casa è diventata un po’ anche la nostra casa, in cui anche noi abbiamo via via imparato, da lui e con lui, ad avere uno sguardo diverso sul mondo, sulla politica, sui valori e sul futuro. Questa casa, con tutte le persone che la popolano, rappresenta per noi un luogo importante”.
Sassoli “ci continuerà a raccontare, anche nel suo volto e nel suo sorriso su questa parete, la sua passione e la sua fede nel sogno europeo, quotidianamente tradotto in realtà”. La vedova del presidente ha poi ringraziato l’intero Parlamento, “le donne e gli uomini che vi lavorano”, lo staff che ha condiviso con lo stesso Sassoli “questi dodici anni, che lui ha vissuto con entusiasmo e senza risparmiarsi, come la più bella avventura della sua vita”.
“David Sassoli sarà ricordato in questa casa come un vero leader europeo – ha detto Roberta Metsola -, un paladino della democrazia che ha saputo guidare stoicamente questa assemblea attraverso quella che sarebbe stata una crisi esistenziale, se non fosse stato per la sua mano ferma al timone”.