Hic et Nunc

Taranto riparte dal vento. All’inaugurazione del Beleolico, mons. Santoro: “Nel tempo di Pasqua, una gioia grande”

21 Apr 2022

di Marina Luzzi

È stato inaugurato oggi a Taranto il primo parco eolico marino del Mediterraneo. Si chiama Beleolico ed è un impianto che Renexia, società del Gruppo Toto attiva nelle rinnovabili, ha realizzato al largo del molo polisettoriale tarantino. Costato 80 milioni di euro «comprende dieci pale – spiegano dall’azienda – per una capacità complessiva di 30 MW e assicurerà una produzione di oltre 58 mila MWh, pari al fabbisogno annuo di 60 mila persone. In termini ambientali vuol dire che, nell’arco dei 25 anni di vita prevista, consentirà un risparmio di circa 730 mila tonnellate di anidride carbonica. Per la distribuzione dell’energia sul territorio Renexia ha costruito una sottostazione per l’allaccio alla rete elettrica nazionale in località Torre Triolo, a pochi km dall’area portuale». Ad avviare simbolicamente le attività, con la sua benedizione, l’arcivescovo della diocesi ionica, mons. Filippo Santoro. «Nella Settimana della Resurrezione, dare avvio ad un impianto del genere, è proprio una gioia grande, un proseguimento del Mistero della Pasqua, un segno reale di inversione di rotta. Lo attendevamo da 14 anni, io sono qui da 10. Ora ne aspettiamo altri soprattutto in campo di produzione di energia alternativa, con il passaggio graduale e progressivo dal ciclo completo del carbone nelle Acciaierie d’Italia a quello integrato, che abbia al centro la salvaguardia della vita, della salute, dell’ambiente, del lavoro e dell’economia indirizzata al bene della persona». L’arcivescovo Santoro ha anche ricordato gli impegni presi dalla Chiesa durante l’ultima Settimana Sociale, che si è tenuta proprio a Taranto. «Abbiamo ricordato che tutto è connesso, il tema era “il pianeta che speriamo” e ci siamo impegnati a fare delle 26mila parrocchie italiane delle “comunità energetiche”, che autoproducono energia. Questo progetto con le pale eoliche è in linea con la nostra idea. E mi piace che si chiami Beleolico, perché ha a che fare con la bellezza, che è lavoro, vita, fede e resurrezione». «Riteniamo che questo parco possa aiutare a cambiare i luoghi comuni legati a Taranto – ha affermato a margine di un convegno a tema, questa mattina il direttore generale di Renexia, Riccardo Toto – che possa essere un segnale e un’opportunità occupazionale per le aziende, perché ci sarà bisogno di lavoro specializzato nella parte della manutenzione e gestione delle turbine stesse. L’iter autorizzativo è durato circa 14 anni, tanto ma adesso che stiamo lavorando nel mare di Sicilia ci accorgiamo che c’è più apertura, maggiore propensione sul tema. Sono stati anni intensi, siamo molto felici oggi». A margine dell’incontro, a cui hanno partecipato i ministri al ramo e Franco Bernabè, presidente di Acciaierie d’Italia, tutti in remoto e il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, in presenza, la firma dell’accordo tra l’Autorità Portuale e Renexia per la cessione del 10% dell’energia prodotta da Belolico per consentire la totale elettrificazione del porto di Taranto. Sergio Prete e Riccardo Toto, dopo aver siglato l’intesa, hanno sottolineato come elettrificare il porto significhi una riduzione molto elevata dell’inquinamento, se si considera che ogni nave che entra in porto e non spegne i motori produce un inquinamento giornaliero pari a quello di 10 mila vetture. «È un sistema di cui si è fatta carico l’Autorità di Sistema Portuale, noi forniremo l’energia. Ci auguriamo che prosegua la strada tracciata con Taranto e che a breve si possano firmare altri accordi, in particolar modo con l’Ilva e con l’Eni, per il consumo di idrogeno» – ha concluso Toto. «Abbiamo degli impegni assunti a livello nazionale ed europeo che prevedono di raggiungere la massima sostenibilità ambientale – ha chiosato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del mar Jonio, Sergio Prete – e possiamo farlo solo con l’innovazione. La presenza del parco eolico è chiaro che fosse un’occasione da non perdere per poter acquistare ad un prezzo conveniente un’energia prodotta in modo green. Attraverso questo ed altri approvvigionamenti, prevediamo già l’anno prossimo di raggiungere il 50% di consumo da fonti rinnovabili. Obiettivo è arrivare al 100%, diventando totalmente autonomi e creare così beneficio anche agli operatori che appartengono al contesto portuale». «Un progetto straordinario perché viene realizzato nella città simbolo delle vertenze ambientali ed è esemplificativo dei ritardi intollerabili per le innovazioni energetiche. Per questo come Legambiente abbiamo steso lo striscione ‘Scusate il ritardo’, perché ci sono voluti ben 14 anni a causa dei dinieghi di Sovrintendenze, Regioni, Comuni e per le proteste di alcuni comitati ambientalisti. Invece questo progetto permette di sfruttare il vento. Proprio il vento, insieme al sole, entro il 2035, permetterà all’Italia di decarbonizzare il suo sistema elettrico chiudendo tutte le centrali a carbone e gas, senza farne partire di nuove».

foto Ufficio stampa Renexia

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