Editoriale

25 aprile: liberi, limpidi e diritti

Le ombre dell’odio, dello scontro e dell’indifferenza rimangono minacciose e neppure è prevedibile il loro dissolversi

26 Apr 2022

di Paolo Bustaffa

“Quanto più s’addensa e s’incupisce l’avversario facci liberi e intensi”: lo scrive nella “Preghiera del ribelle” Teresio Olivelli, ucciso a 29 anni nel campo di sterminio nazista di Hersbruck, colpevole di aver sottratto un giovane ucraino alla bestialità di un kapò.
Ufficiale degli alpini, aveva partecipato alla ritirata di Russia e aveva conosciuto la tragedia di uomini, soprattutto giovani, che andavano a morire per un delirio di onnipotenza dei dittatori del tempo.

Ribellatosi per amore della verità al regime fascista entrò nella Resistenza con i partigiani cattolici, le “Fiamme verdi”, che rifiutavano l’uso indiscriminato e spesso vendicativo delle armi, che si opponevano a condanne sommarie a morte chiedendo che fossero i legittimi tribunali a esprimere il giudizio.

Mentre infuria la guerra e cresce l’odio in terra europea il 25 aprile, riletto con le parole di un giovane proclamato beato il 3 febbraio 2018, si conferma memoria, monito e appello a ritrovare e vivere valori e ideali senza i quali in nessun tempo e in nessun luogo è stato ed è possibile prevenire o spezzare la spirale del terrore e dell’orrore.
La “Preghiera del ribelle” si accende oggi con le sue invocazioni: “facci liberi e intensi” nel distinguere l’aggredito dall’aggressore; “facci liberi e intensi” nella ricerca e nella rimozione delle cause di ogni conflitto; “facci liberi e intensi” nel dire che le armi non hanno mai portato e mai porteranno alla pace; “facci liberi e intensi” nell’accettare sacrifici pur di fermare la mano di Caino, “facci liberi e intensi” nel chiedere che l’unità dei cristiani sia al servizio della verità e non giustifichi alcuna menzogna.

Sono richieste di uomini liberi da letture ideologiche dei fatti, per uomini limpidi nel dire che la vittoria non è la pace, per uomini intensi nel condividere il pianto e la speranza.

Il 25 aprile suscita questi tre atteggiamenti interiori. Ha bisogno di uomini e donne ribelli alla falsità, al rifiuto dell’altro, all’indifferenza. Ha bisogno che la libertà venga compresa e amata nella consapevolezza che non si raggiunge una volta per tutte e che ogni giorno va compresa e difesa.
L’urlo di dolore e di disperazione che arriva dall’Ucraina come da altri Paesi lacerati da guerre scuote davvero le coscienze nel giorno in cui si celebra la liberazione da due dittature mentre si è vittime della follia di una terza?
Le ombre dell’odio, dello scontro e dell’indifferenza rimangono minacciose e neppure è prevedibile il loro dissolversi. In questo tempo lacerato venga dal 25 aprile un messaggio libero, limpido, diritto.

 

foto Ansa/Sir

Leggi anche
Editoriale

Con lui è morta anche la pietà

C’è qualche cosa, o forse tutto, di terrificante, di raccapricciante, di agghiacciante nella tragedia notturna di via Michele Coppino, una strada del centro di Viareggio, nelle nebulose e sfuocate immagini che sembrano raccontare un pauroso incidente stradale – un’auto fuori controllo – e che invece testimoniano qualcosa di mostruoso, di spaventoso, di terribile. Il filmato […]

Il parroco dei pellegrini

Allineati su due file, gli schioppi degli Schützen della compagnia di Bressanone si levano insieme verso il cielo azzurro, illuminato dal calore del sole di fine estate. Il dito è pronto sul grilletto. La salva di saluto squarcia all’improvviso il silenzio, e l’eco del colpo si scioglie nelle note della marcia intonata davanti alla chiesa […]

Giovani & alcool: campanelli d’allarme da non sottovalutare

Coma etilico. Il Ministero della Salute lo spiega così: si tratta di una “intossicazione acuta da alcol, si verifica quando si raggiungono livelli eccessivi di alcool etilico nel sangue. Questa condizione non deve mai essere sottovalutata, potendo il coma provocare danni irreversibili al sistema nervoso o la morte del soggetto”. Questa è la condizione in cui […]
Hic et Nunc

Mediterraneo Open water: venerdì 20 la cerimonia inaugurale al Castello aragonese

La gara di nuoto in acque libere in programma a Taranto sabato 21 e domenica 22 settembre

L’ingresso del nuovo parroco don Damiano Nigro alla Santa Teresa di Martina Franca

Sabato 21 settembre alle ore 18.30 nella parrocchia di Santa Teresa del Bambino Gesù-santuario della Madonna della Sanità, nella santa messa presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero, don Damiano Nigro inizierà il suo ministero di parroco. Il sacerdote succede nell’incarico a don Luigi Larizza, che risiederà nella comunità di recupero dei tossicodipendenti ‘Il Risorto’, da lui […]

Corpus Domini, verso la nuova chiesa

“Verso il nuovo complesso parrocchiale: Insieme per celebrare e vivere la fede”: è questo il titolo dell’incontro di venerdì 20 settembre alle ore 20 nella parrocchia Corpus Domini, al quartiere Paolo VI, al quale la comunità è invitata a partecipare, con una catechesi liturgica che sarà guidata dalle Pie Discepole del Divin Maestro, le suore […]
Media
19 Set 2024
newsletter