Don Mimmo Alò in Rwanda per l’esperienza missionaria e il tirocinio alla Nunziatura
Dallo scorso 25 agosto il sacerdote montemesolino don Mimmo Alò (33 anni) si trova a Kigali, in Rwanda, dove rimarrà sino al 24 giugno 2024 per effettuare un mese di tirocinio alla Nunziatura e per vivere un tempo di missione nella capitale del Paese.
Ordinato il 28 dicembre del 2015, al termine del sesto anno di formazione al Pontificio seminario regionale ‘Pio XI’ di Molfetta, don Mimmo ha proseguito gli studi di specializzazione a Roma, conseguendo i gradi accademici della licenza (2017) e del dottorato (2020) in Teologia morale alla Pontificia accademia alfonsiana, risiedendo al Pontificio seminario lombardo. Nel 2018 l’arcivescovo mons. Filippo Santoro lo ha nominato direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale familiare e collaboratore alla parrocchia tarantina dell’Addolorata.
Nel febbraio 2020, quasi al termine dell’esperienza romana di studio, su richiesta della Segreteria di Stato, mons. Santoro ha chiesto a don Mimmo di avviarsi al servizio diplomatico della Santa Sede, cui spetta di rappresentare il papa davanti alle Chiese e ai governi dei diversi Paesi del mondo. Accogliendo con disponibilità l’invito, egli ha intrapreso un nuovo percorso di formazione a Roma, risiedendo nella Pontificia accademia ecclesiastica. In questi ultimi tre anni, segnati in parte dall’esperienza della pandemia, don Mimmo ha frequentato alcuni corsi di diritto internazionale e di diplomazia pontificia e ha conseguito la licenza in Diritto canonico alla Pontificia Università della Santa Croce.
Conclusa la fase dello studio accademico, per don Mimmo e per altri quattro alunni dell’Accademia ecclesiastica si è prospettata la tappa della missione, fortemente voluta da papa Francesco per evidenziare il carattere pastorale che deve caratterizzare la diplomazia della Santa Sede.
La destinazione scelta per il sacerdote montemesolino è stata il Ruanda. Qui don Mimmo è stato accolto dal Nunzio apostolico, il filippino mons. Arnaldo Catalan, che insieme al cardinale di Kigali, Antoine Kambanda, sta coordinando l’organizzazione dell’attività pastorale. Tra alcuni giorni don Mimmo si recherà nella parrocchia di Saint Michel, dove sarà a servizio in modo particolare dei fedeli di lingua inglese. “Dopo la vicenda tragica del genocidio – spiega don Mimmo –, il Paese vive ora una fase tranquilla ed è animato da un grande desiderio di riscatto. Colpisce la pulizia delle strade, l’attenzione ecologica e l’impiego di moderne tecnologie. Non bisogna però nascondere che il tasso di povertà è ancora molto alto: tante gente vive con uno stipendio di 50 dollari al mese. Io personalmente sono molto felice della possibilità offertami, perché penso che nel ministero di ogni sacerdote l’esperienza missionaria è sempre arricchente. Sono qui, certo, per mettermi a servizio della Chiesa locale, ma soprattutto per imparare dai nostri fratelli e sorelle ruandesi e condividere il loro cammino di fede”.
Nel giugno 2024 don Mimmo rientrerà in Italia per ricevere dalla Segreteria di Stato il primo incarico nella diplomazia vaticana. Nel frattempo agli amici e ai lettori di “Nuovo Dialogo” egli chiede il sostegno della preghiera.