Adolescenti: c’è qualcuno con loro?
Duecentoventimila ragazzi tra i 14 e i 19 anni ammettono di non essere contenti della loro vita e manifestano uno scarso benessere psicologico
“Un nuovo evento, anche se tragico e da affrontare con determinazione, come la guerra non deve farci dimenticare i compiti che la crisi pandemica ci ha posto con forza sul piano della sanità, assistenza, cura lavoro formazione, riduzione delle diseguaglianze. Altrimenti perderemo senza accorgercene la sfida con il futuro che abbiamo di fronte”. Linda Laura Sabbadini, dirigente centrale dell’Istat, commenta con queste parole il secondo rapporto sul benessere equo e sostenibile (Bes) presentato nei giorni scorsi dall’Istituto Nazionale di Ricerca secondo il quale il 30,6% delle famiglie si sente più povero.
Tra i dati che evidenziano i molti divari nel nostro Paese c’è quello che riguarda le nuove generazioni. Duecentoventimila ragazzi tra i 14 e i 19 anni ammettono di non essere contenti della loro vita e manifestano uno scarso benessere psicologico. Il fenomeno è in peggioramento, nel 2019 la percentuale degli scontenti era del 3,2% nel 2021 ha raggiunto il 6,2%.
“I fenomeni di bullismo, di violenza e vandalismo a opera di giovanissimi che negli ultimi mesi hanno occupato le cronache sono manifestazioni estreme di una sofferenza e di una irrequietezza diffuse e forse non transitorie” commenta il presidente dell’Istat, Giancarlo Blangiardo.
La generazione degli adolescenti ha subito spesso indifesa la pandemia e ora risente dell’onda lunga e triste della guerra. Troppe volte si è trovata sola nel buio della storia e non sempre ha trovato una guida negli adulti che a loro volta hanno rivelato non poche fragilità e incertezze.
Ragazzi e ragazze non si sono sentiti accompagnati nell’attraversare terre pericolose, insidiose, sconosciute. Spesso anche i genitori non hanno retto all’urto dell’incertezza, della paura, dell’isolamento.
Presenze educative sono diventate assenze e nel vuoto si sono aperti percorsi distruttivi e autodistruttivi.
In questo contesto è venuto un messaggio da papa Francesco quando il Lunedì dell’Angelo ha incontrato 80.000 adolescenti poi intrattenuti dal giovane cantante Blanco.
C’è stato un succedersi di messaggi che a qualcuno è parso inopportuno ma che ha fatto intravvedere strade certamente diverse ma non contrapposte per giungere all’incontro tra generazioni.
Papa Francesco nel dire “cercate qualcuno che vi accompagni” e “qualcuno che vi dia una mano” ha rivolto un monito agli adulti della comunità cristiana, della società civile e delle istituzioni pubbliche perché siano quel “qualcuno” che gli adolescenti cercano per attraversare insieme il tempo dell’incertezza.