Al congresso internazionale dell’Aicl un incontro con la Romania ortodossa
La Romania ha ospitato, nei giorni scorsi, l’edizione 2023 del congresso internazionale dell’Aicl, l’Association internationale des critiques littéraires. Critici di diversi paesi si sono ritrovati a Targu Neamt per trattare il tema scelto per l’edizione 2023 del congresso: “Favola, storia, novelletta allegra, proverbio: fondi basilari per la creazione letteraria”. Targu Neamt, una località situata nell’incantevole territorio di Neamtu, nella regione moldava tra i Carpazi e la Transilvania, è caratterizzata, oltre che da una natura incontaminata e ben salvaguardata, da una intensa e tangibile spiritualità, che si affianca a un’oasi naturalistica, “Vanatori-Neamt Natural Park”, nel cui territorio vivono ancora i bisonti che sono poi il simbolo della Moldavia, assieme ad altri animali in libertà. Nelle pause delle giornate di studio, infatti, abbiamo avuto la possibilità di visitare alcuni dei più grandi e sontuosi monasteri ortodosso-rumeni dislocati nella provincia. Si pensi che nell’area di 60.000 ettari del parco i grandi e straordinari monasteri maschili e femminili ospitano ben 1.100 religiosi, monaci e monache.
La città di Targu Neamt si trova quasi al confine con lo stato della Moldavia e vicinissima all’Ucraina e dispone, come molte altre città della regione, di una Casa della cultura, che è una sorta di motore e riferimento delle attività culturali. Nelle sue sale ci siamo ritrovati, studiosi provenienti da vari paesi, per affrontare il tema scelto, attraverso gli interventi che gli organizzatori hanno preventivamente e puntualmente raccolto nella pubblicazione preventiva degli atti, di circa 300 pagine in varie lingue: rumeno, italiano, francese, inglese e spagnolo, consegnati ai congressisti.
Il saluto del Comune di Targu Neamt è stato portato dal sindaco Daniel Vasilica Harpa, il quale ha accolto i convegnisti, nel ricordo di Ion Creanga, grande letterato rumeno che proprio a Targu Neamt nacque nel 1837. Aprendo il congresso, la presidente dell’Aicl, Neria De Giovanni, ha sottolineato come la scelta del tema annuale sia stata intesa come recupero delle radici letterarie della tradizione: “La letteratura fin dalle origini ha avuto attenzione soprattutto all’altro da sé, alle leggende, alla storia mitica, a tutto ciò che un popolo narrava con canti e tradizione orale”.
Nel mio intervento, come rappresentante dell’Italia Meridionale, “Novellistica popolare, come il racconto riscrive la realtà”, ho rimarcato il ruolo letterario e morale di alcune delle tradizioni letterarie e popolari più importanti, a partire dal “Cuntu dei cunti” a finire a Papa Caiazzo e all’opera di grande studiosi, come Saverio La Sorsa, che hanno racchiuso in opere enciclopediche favole e racconti popolari del Sud.
L’incontro con la Chiesa ortodossa
Ma il congresso, come dicevo all’inizio, ci ha dato modo di visitare alcuni grandi monasteri, che sono vere e proprie piccole città, che conservano opere d’arte antiche, di grande magnificenza, cui se ne sono andate aggiungendo, nel corso dei secoli, di nuove per rendere adeguate al crescente numero delle vocazioni. Le funzioni religiose, in una lingua e una ritualità per noi incomprensibili ma affascinanti, che si svolgono in chiese completamente affrescate, nelle quali la preghiera e il canto si susseguono incessanti, hanno un tenore coinvolgente. Nel grande monastero di Neamt siamo stati ammessi a visitare l’ipogeo nel quale sono conservati ed esposti gli scheletri di centinaia di frati che, nei secoli, si sono succeduti. Mentre in apposite bacheche vengono venerati i resti di monaci considerati in odore di santità. Grande venerazione è dedicata alla Madonna dei miracoli (nella foto) che è ritratta in una preziosissima icona argentea tempestata di gemme.
Nella casa principale ci ha poi accolti l’abate, padre archimandrita Benedict (Dumitru) Saucine (nella foto in alto), massima autorità religiosa del territorio, che ha fatto dono oltre che di un volume da lui scritto sulla storia del monastero, di una pergamena raffigurante il frontespizio di un antico vangelo conservato nel monastero. Egli ci ha spiegato come del Neamt Monastery si abbiano documentazioni già a partire dal 1210, mentre la sua costruzione viene realizzata tra il XIV e il XVII secolo. Ospita, oltre a una meravigliosa chiesa nel quale viene particolarmente venerata la Vergine Maria, un Museo, una biblioteca che già be 1982 contava 12.000 volumi a testimonianza del significato storico, teologico e culturale. Ma la notorietà di questo monastero è anche dovuta alla sua rinomata scuola di calligrafi e miniaturisti, attiva già a partire dal 1500, sotto la guida di Gavriil Uric.