Cisgiordania, Odeh (ambasciatrice palestinese in Italia) su reporter uccisa: “Colpita a sangue freddo da forze israeliane”
“È stata uccisa a sangue freddo dalle forze di occupazione israeliane, che continuano a massacrare la popolazione palestinese nella totale indifferenza della comunità internazionale”. Così l’ambasciatrice palestinese in Italia, Abeer Odeh, commenta l’uccisione di Shireen Abu Akleh, la giornalista di Al Jazeera, colpita a morte mentre copriva un’operazione delle forze militari israeliane nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. “Shireen una cara amica, una persona genuina e una bravissima giornalista”, afferma Odeh. “Era entrata nel campo profughi di Jenin per coprire la notizia di un possibile raid dell’esercito israeliano che notoriamente prende di mira i rifugiati palestinesi. Si trovava lì con il permesso dei militari che l’avevano lasciata passare senza dire nulla. Non vi erano scontri né disordini. C’erano soldati israeliani e giornalisti disarmati che indossavano il giubbotto identificativo della ‘stampa’ che facevano il loro lavoro”. L’ambasciatrice lancia un appello al Governo, al popolo italiano e alla stampa “di questo Paese, amico della Palestina, perché si mobilitino e si facciano promotori di un’iniziativa internazionale capace di far rispondere Israele delle violazioni che ha sin qui commesso impunemente, ponendo termine all’occupazione israeliana della nostra terra. Chiediamo di impedire il lento stermino del nostro popolo”. Sono più di 100, riferiscono dall’ambasciata palestinese, i giornalisti palestinesi uccisi da Israele durante l’occupazione “più lunga” del mondo cominciata nel 1967.
foto d’archivio Afp/Sir