Piazzetta san Francesco de Geronimo a Grottaglie alla mercé dei vandali
Dovrebbe essere un luogo identitario per eccellenza, essendo dedicato al santo patrono, del quale è appena ricorso l’anniversario della morte, invece è diventato un inquietante simbolo di degrado. Stiamo parlando della piazzetta san Francesco a Grottaglie. La piazzetta, inaugurata quindici anni fa si affaccia sontuosamente sul quartiere delle ceramiche, sorto in epoca tardo medievale nella gravina sulla quale si erge il castello episcopio, e offre un colpo d’occhio straordinario sul sottostante quartiere che si allunga all’orizzonte fino a Taranto.
La piazzetta fu realizzata dietro la spinta di un comitato spontaneo, sorto tra professionisti e appassionati che avviarono un sottoscrizione per reperire i fondi necessari, con la regia di Ciro De Vincentis, Franco Spagnulo e altri. Nella piazza, inaugurata il 23 settembre 2017, campeggia la statua in marmo realizzata in marmo con moderne tecnologie sul modello realizzato dal compianto artista/ceramista Dino Petraroli, ma l’arredo della piazza fu completato anche con una serie di grandi pannelli ceramici serigrafati, ben sessantasei, realizzati dallo stesso artista, che raccontano la vita del santo gesuita grottagliese, nato il 17 dicembre 1942, morto a Napoli l’11 maggio 1716 e proclamato santo nel 1839. I pannelli ceramici sono stati collocati lungo un percorso che asseconda in parte il muro di cinta della piazzetta, alla quale si può accedere dalle vie retrostanti, alla stessa quota, o da una scalinata appositamente realizzata, che sale dalla via Crispi, lungo la quale si snoda il quartiere delle ceramiche. Ebbene, tutta la piazzetta, frequentata purtroppo anche da gruppi di giovinastri “rumorosi” versa in condizioni di degrado, ma ciò che stupisce è la vandalizzazione di molte delle piastrelle, a tratti completamente distrutte, in molta parte ricoperte da graffiti inquietanti.
Gli atti vandalici non sono una novità e si assommano al degrado prodotto dal tempo, cui si stenta a trovare soluzioni, come nel caso dell’altorilievo ceramico di carattere sacro che adorna il cosiddetto “Arco della croce”, del quale si attende da molti anni, con un po’ di sfiducia ormai, il restauro.
Ora sembra che finalmente anche la politica stia almeno prendendo contezza del problema, ma non ancora i necessari provvedimenti. Duole dover ammettere che quella piazzetta, che un tempo, prima del 2007, era affidata alla custodia di un “volontario” che l’apriva al pubblico, essendo chiusa da un cancello, che almeno la preservava, almeno in parte, dalla devastazione, non si presenta come un biglietto da visita invitante per i turisti che, soprattutto d’estate, visitano la città. Ma ancora di più addolora l’assoluta mancanza di rispetto nei confronti di san Francesco de Geronimo che amava in modo così profondo la sua città natale, della quale resta il più illustre rappresentante.